Ho imparato da Nikolina che si può vincere essendo semplici e
sorridenti
Si è disputato l’8 settembre 2018 a Sveti Martin na Muri in Croazia, il Campionato Mondiale 100 km di corsa su strada vinto dal giapponese Hideaki Yamauchi con 6h28’05” che ha preceduto il connazionale Takehiko Gyoba 6h32’51” e il sudafricano Bongmusa Mthembu 6h33’47”.
Il titolo a squadra maschile va al Giappone
che ha preceduto Sudafrica, Germania, Stati Uniti, Spagna, Italia.
Il
titolo mondiale femminile va alla croata Nikolina Sustic 7h20’34” che precede
la tedesca Nele Alder-Baerens 7h22’41” e la giapponese Mai Fujisawa 7h39’07”. Anche
tra le squadre femminili vince il Giappone che ha preceduto Sudafrica e Croazia.
L’Italia
porta a casa individualmente una prestigiosa 7^ posizione mondiale di Giorgio Calcaterra
(Calcaterra Sport ASD) con il crono di 6h42’35” e un 6° posto della squadra maschile
con 4 atleti classificati, tra i quali Hermann
Achmueller (Laufclub Pustertal) in 7h10’55”, Lupo Francesco (Atl. Imola Sacmi
Avis) con il tempo di 7h38’21” e Andrea
Zambelli (Pol. Scandianese) in 8h08’11”.
Giorgio
Calcaterra anche ai Mondiali 100km a Los Alcazares del 27/11/2016 si classificò
in 7^ posizione con il tempo di 6h41’16”.
Giorgio si è aggiudicato per tre
volte il titolo di campione del mondo nella 100 km e ha vinto 12 volte
consecutive la 100 km del Passatore.
Immagino
che Giorgio sia bombardato da complimenti e interviste ma è importante trovare
anche un po' di tempo per far conoscere il suo mondo a chi lo segue e riporto
di seguito le risposte ad alcune mie domande.
Come ti sei
preparato e organizzato? “Circa un mese prima ho
corso 10 maratone in 10 giorni. Poi ho continuato ad allenarmi con i miei 30 km
giornalieri e ho fatto un lungo di 61 km nei pressi di Abbadia San Salvatore.”
Tutto
sotto controllo per un atleta abituato a divorare chilometri quotidianamente già
da una ventina di anni fa quando entrò nel guinness dei primati per aver corso 16
maratone nell'anno in un tempo inferiore alle 02h20’.
Che aria hai
respirato? “La Nazionale ha una bella
aria, rappresentare l'Italia è un grande onore.”
Cosa ti ha aiutato e cosa ha remato contro? “Mi ha aiutato la mia determinazione, la mia passione per la corsa e il
tifo di tanti amici. Non ho avuto cose che mi hanno remato contro.”
Un
onore indossare la maglia azzurra e anche una grande responsabilità, ma se si è
abituati, se si è sicuri di se stessi, se si è sostenuti da familiari amici, fan
tutto diventa più fattibile e sostenibile; soprattutto se alla base c’è tanta passione,
motivazione e intenzione di far bene e di dare il massimo per la squadra Italia.
Cosa è cambiato in te nel tempo? “Sicuramente ho un po' più di esperienza, ma il fisico un po' è
cambiato.”
Cosa porti a casa?
“Bellissimi ricordi, un altro po' di esperienza e un
tempo che comunque mi soddisfa.”
Tutto
passa, tutto cambia, importante è focalizzarsi nel momento presente con le energie
residue a disposizione e fare del proprio meglio con intenzione, decisione e forte
motivazione cavalcando l’onda del cambiamento in modo resiliente e portando a casa
sempre qualcosa di importante.
Cosa dicono di te a casa,
al lavoro, gli amici? “Con me sono tutti molto
gentili. Mi fanno molti complimenti e mi spronano a non mollare.”
Cosa racconti a casa, al lavoro agli amici? “Le mie esperienza, la mia voglia di correre e di star bene.”
Giorgio
si presenta con uno stile molto umile, amichevole e socievole e trasmette serenità
a chi lo circonda, non può che ottenere messaggi di stima e di incoraggiamento
che vanno a nutrire i suoi serbatoi emozionali che sono altrettanto utili e danno
molte energie per affrontare gare lunghissime come le ultramaratone dove c’è bisogno
di andare avanti non solo con il corpo ma anche con il cuore e la mente.
Dedichi a qualcuno questa tua prestazione? “All'Italia, una nazione che ha tante cose belle e di cui sono Fiero.
All'Italia e in particolare a tutti i runners, perché la corsa ci unisce e alla
fine siamo tutti una grande famiglia!”
Le
parole di Giorgio sembrano essere quelle di un grande Capitano, che trasmettono coraggio e senso di appartenenza; le parole di Giorgio sembrano essere quelle di
un Ministro dello sport che pone l’attenzione sull'importanza dello sport come strumento
di aggregazione e conoscenza di se stessi e degli altri.
Sei stato un
buon capitano o potevi far meglio? “Ho fatto un
piccolo discorso pre-gara, ho cercato di dare il buon esempio con i miei
comportamenti e ho incitato i miei compagni di squadra ma sicuramente avrei potuto
fare di più.”
Avere Giorgio come modello è uno
strumento vincente, a volte dove non arrivano le parole arrivano i gesti, la
postura, l’atteggiamento, il comportamento. In ambito ultramaratone, si
apprende molto di più osservando Giorgio che frequentando corsi di formazione.
Hai appreso
qualcosa in più su te stesso o dagli altri atleti? “Da me ho appreso che devo ancora credere in me stesso, dagli altri ho
appreso diverse cose ma è difficile riassumerle qui in poche righe. Sicuramente
tra le tante ho imparato da Nikolina che si può vincere essendo semplici e
sorridenti.”
In
effetti nel tempo se il fisico può avere dei ripensamenti, l’esperienza un po’ riesce
a compensare, soprattutto negli sport di endurance dove non è sufficiente avere muscoli
ma anche forza mentale che faccia risparmiare energia con serenità e positività.
Lasci qualcosa in Croazia? “Lascio il mondiale 2018, un mondiale bello dove avrei voluto arrivare
in condizioni migliori ma che comunque non mi ha deluso.”
Da
una parte bisogna accettare lo stato del momento e dall'altra parte bisogna cercare
di puntare sempre più in alto. Penso che non rassegnarsi e non pretendere troppo
siano due aspetti da non trascurare.
Ringrazio Giorgio per la sua prestazione che
considero un bel regalo per se stesso e per tutti, soprattutto per l'Italia
della quale tanti si lamentano ma ci sono tante modalità per farla ripartire
tra le quali lo sport. Ringrazio ancora Giorgio per la sua cortesia e il tempo
dedicato.
Un’intervista a Giorgio è riportata nel libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
Giorgio è menzionato nei seguenti libri:
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019.
https://www.edizioni-psiconline.it/catalogo/punti-di-vista/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice 2020.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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