Vincono Lorenzo Buttarazzi e
Virginia Petrei
Matteo
SIMONE
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Sabato 22 settembre 2018 si è disputata presso
lo Stadio Terme di Caracalla la 7^ edizione del 3000 di Emilio. L’intero ricavato
delle iscrizioni è stato devoluto in beneficenza in favore della Fondazione
Operation Smile Italia Onlus che si occupa della cura e dell’assistenza di
bambini affetti da gravi malformazioni facciali.
Gli atleti sono stati divisi in batterie
in base al tempo di accredito segnalato al momento delle iscrizioni. Il
programma prevedeva anche una gara riservata ai bambini di tutte le età che hanno
corso il giro di pista di 400 metri.
Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport) ha corso 4 batterie delle quali l’ultima con gli atleti più forti con un finale combattuto ricco di colpi di scena, dove l’ha spuntata il giovanissimo diciottenne Lorenzo Buttarazzi (Atletica Colleferro) davanti a Giorgio Calcaterra e Marco Mencio (Atletica Montefiascone).
Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport) ha corso 4 batterie delle quali l’ultima con gli atleti più forti con un finale combattuto ricco di colpi di scena, dove l’ha spuntata il giovanissimo diciottenne Lorenzo Buttarazzi (Atletica Colleferro) davanti a Giorgio Calcaterra e Marco Mencio (Atletica Montefiascone).
Al penultimo giro Lorenzo aveva mollato forse
un po' intimorito dal grande Giorgio che stava correndo il penultimo giro in
progressione prendendo il comando ma gli ultimi 300 metri Lorenzo forse
realizzava che poteva essere il suo momento, se ci avrebbe creduto, ed è
ripartito alla grande con velocità doppia, con energie fisiche e mentali
rinnovate, ripassando al comando e andandosene da solo fino al traguardo del
3000, sorprendendo i due contendenti e attirandosi tutta l'attenzione del
pubblico che fino a quel momento era sempre diretta verso il grande Giorgio.
Calcaterra si classifica al 2° posto
dopo aver corso altre tre frazioni.
Vince la gara femminile Virginia Petrei
(ACSI Italia Atletica) che precede Chiara Nash (ASD Run) e Marcella Cardarelli
(Podistica Solidarietà).
Cosa c’è dietro una gara? Tanta
organizzazione, tanta comunicazione e pubblicità per coinvolgere atleti a
partecipare e personaggi a presenziare. Alla manifestazione è intervenuto anche
Luigi Sgarbozza, ex ciclista su strada e opinionista RAI. Gigi ha ricordato i
suoi tempi da corridore degli anni ’60 quando vinse una tappa al Giro d'Italia
nel 1968 e una alla Vuelta nel 1969. Gigi ha ricordato di essere stato 25° nel
Ranking mondiale.
Cosa c’è dietro una gara? Tanta
organizzazione per fare in modo che tutti gli atleti che gareggiano restino
contenti e anche i loro accompagnatori. Tanti atleti che si incontrano e si ritrovano
per mettersi in gioco, per sperimentarsi in pista.
Cosa c’è dietro una gara? Tanti
fotografi pronti ad immortalare le gesta atletica dei concorrenti e anche le
pose strane e bizzarre degli astanti.
Cosa c’è dietro una gara? Tanta
comunicazione tra organizzatori e società, organizzatori e atleti,
organizzatori e stampa.
Cosa c’è dietro una gara? C’è una
postazione massaggi dell’Atletica La sbarra e I Grilli Runners, ci sono aziende
che presentano i loro prodotti.
Cosa c’è prima e dopo una gara? Prima di
una gara ci sono persone che arrivano in anticipo o in ritardo, ci sono persone
più o meno tese o rilassate, persone che si riscaldano o che partono a freddo.
C’è un mondo prima e dopo una gara. Spettatori che aumentano con l’incremento
della qualità degli atleti che cresce con il calare del sole. Dopo la gara ci
sono i saluti, i congedi, i commenti, le sorprese, i risultati, si ritorna alla
quotidianità, si dà appuntamenti per altre gare a partire dall’indomani.
Cosa c’è durante una gara? Tanti spettatori
che applaudono, tanti bambini che accompagnano i propri genitori e che hanno
anche opportunità di un loro spazio e tempo per gareggiare e divertirsi. C’è
uno speaker che racconta e descrive la gara commentando i vari partecipanti,
ricordando i nomi di ognuno e le gesta, descrivendo quello che sta accadendo in
diretta, facendo ipotesi su probabili vincitori.
Lo sport permette di sperimentarsi e
mettersi in gioco; di uscire dalla zona di confort osando e apprendendo sempre
dall'esperienza che fa crescere e affrontare la vita; solo mettendosi in gioco
e facendo esperienza ci possono essere i presupposti per far meglio e
conoscersi meglio, la prossima volta si potrà fare diversamente e meglio. Sali
in carrozza, la carrozza dello Sport, fatti trasportare e coinvolgere, segui un
coach o un atleta più esperto o diventa il coach di te stesso, non aspettare il
momento migliore, non rimandare, è ora il momento, all'inizio può bastare anche
un solo minuto al giorno, il resto viene da sé sperimentando sempre più
benessere e performance.
E’ importante lavorare su obiettivi, sul
superare errori e sconfitte, si impara da tutto ciò che succede e si può fare
meglio in futuro come individui e come squadra conoscendosi meglio. Lo sport
avvicina persone, culture e mondi; fa far parte di un team o di una squadra.
Si porta a casa sempre qualcosa, fatica
condivisa, abbracci e sorrisi, nuove consapevolezze delle proprie capacità e
propri limiti, medaglie di partecipazione, pacchi gara. Non restare immobile,
prova ad abbandonare la tua zona di confort, è sempre il momento giusto per
iniziare, non aspettare il momento migliore, scegli il tuo sport, il tuo
allenamento, la tua gara, il tuo evento, partecipa con i tuoi tempi e modalità.
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