domenica 9 settembre 2018

Giorgio Calcaterra 7° ai Mondiali 100km in Croazia 2018 in 6h42’35”

Stando nell'ambiente avevo capito che la mia convocazione era nell'aria


L’8 settembre 2018 a Sveti Martin na Muri, in Croazia, si è disputata la trentesima edizione dei Campionati Mondiali della 100 km su strada. 

Il primo europeo è stato Giorgio Calcaterra che ripete la settima posizione individuale dei due anni precedenti.
Il titolo mondiale maschile va al giapponese Hideaki Yamauchi con 6h28’05” davanti al connazionale Takehiko Gyoba 6h32’51” e al sudafricano Bongmusa Mthembu 6h33’47”. Il titolo mondiale femminile va alla croata Nikolina Sustic 7h20’34” che precede la tedesca Nele Alder-Baerens 7h22’41” e la giapponese Mai Fujisawa 7h39’07”.
L’Italia porta a casa individualmente una prestigiosa 7^ posizione mondiale di Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport ASD) con il crono di 6h42’35” e un 6° posto della squadra maschile con 4 atleti classificati. Giorgio Calcaterra anche ai Mondiali 100km a Los Alcazares del 27/11/2016 si classificò in 7^ posizione con il tempo di 6h41:16.
Tra gli altri atleti italiani che hanno contribuito alla classifica di squadra da menzionare Hermann Achmueller (Laufclub Pustertal) in 7h10’55”, presente anche lui ai Mondiali 100km a Los Alcazares dove fece un crono di 7h12:38.
Ottima anche la prestazione di Lupo Francesco (Atl. Imola Sacmi Avis) con il tempo di 7h38’21” che esordisce in nazionale dopo la sua brillante prestazione a Seregno 2018 dove il crono di 7h13:15 gli ha permesso di indossare la maglia azzurra e contribuire al 6° posto della squadra maschile Italia. Conclude la rosa dei 4 atleti classificati Andrea Zambelli (Pol. Scandianese) in 8h08’11”, vincitore nel 2018 della classica 100km del Passatore in 6h54:35.
Il titolo a squadra maschile va al Giappone che totalizza 19h37’01”, precedendo il Sudafrica 20h33’49”, Germania 21h02’12”, Stati Uniti 21h05’41”, Spagna 21h06’49”, Italia è 21h31’51”. Anche tra le squadre femminili vince il Giappone 23h03’50” che precede Sudafrica 23h56’44” e Croazia 24h13’57”.
La convocazione ai Mondiali è sempre qualcosa di importante per l’individuo che la riceve e anche una grande responsabilità; in tale occasione la squadra deve fare gruppo per cercare di fare del proprio meglio individualmente e di squadra Italia. La Federazione è sempre alla ricerca di talenti per essere competitivi a livello individuale e di squadra e deve sempre cercare di coinvolgere sempre più individui alla pratica dello sport sia per sperimentare benessere e incrementare la salute sia per sperimentare performance.
Di seguito alcune impressioni di Giorgio Calcaterra prima del mondiale attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti aspettavi la convocazione al mondiale?Sì, non perché mi sento forte ma perché stando nell'ambiente avevo capito che la mia convocazione era nell'aria.”

Nulla è scontato anche se meritato, non si resta campioni a vita, c’è sempre la consapevolezza che l’età avanza e che bisogna lasciare spazio ai giovani, ma se si è ancora in forma, se si ha ancora una forte passione e si crede in quello che si fa, se si è talentuosi e si riesce ancora nello sport dimostrando che l’età anagrafica è relativa se hai la mente, il cuore e l’anima per far bene e continuare a impegnarti allora massimo rispetto per gli atleti che hanno dato tanto in passato e che nel presente riescono ancora ad essere competitivi e performanti, un grande valore aggiunto per la Nazione e per la collettività.
E infatti Giorgio dimostra, nonostante l’età, di fare bene, di sapersi impegnarsi per la squadra Italia, di focalizzarsi per l’obiettivo mondiale.
Come hai ricevuto la notizia?Con una telefonata da parte del responsabile Fidal.

Certi atleti vanno coccolati e supportati non perché sono fenomeni e talentuosi, ma perché si mettono in gioco, davvero faticano per se stessi e per la collettività, ma si tratta di una fatica che rende forti e felici, che ripaga nelle prestazioni eccellenti, che permette di essere considerati modelli di riferimento, qualcuno da imitare. Ricevere una convocazione non è solo prepararsi per partire ed esserne fieri, ma diventa una grande responsabilità nell’impegnarsi non solo il giorno della gara ma fin da subito per fare in modo che tutto fili liscio quel giorno, per mettersi al lavoro fin da subito, per organizzarsi pianificando allenamenti e gare in vista del mondiale, a volte facendo anche rinunce ma con la consapevolezza che ora è il momento, certi treni passano e bisogna salirci nella miglior condizione possibile.
E Giorgio questo ha fatto si è presentato a momento dello start preparato e pronto per affrontare la dura prova di fatica prolungata sfidando i più forti atleti al mondo dell’ultradistanza cavalcando sempre l’onda del cambiamento con le risorse residue che sono ancora abbastanza per fare un’ottima prestazione.
Cosa cambia ora?Cercherò di prepararla al meglio.”

Il mondo delle ultramaratone è un mondo molto umile e modesto, ognuno fa per sé, ognuno coltiva il proprio orto, ognuno sceglie direzioni e mete e poi ogni tanto ci si incontra per condividere lunghi viaggi rispettandosi l’un l’altro perché la prima vittoria è con se stessi, nel portare a termine il proprio viaggio, nello sperimentare benessere in gara, nell’approfondire la conoscenza di sé stessi davanti alla fatica, alla fame, alla sete, al freddo, al caldo; trattasi di esperienze a volte estreme ma che fanno portare a casa ricchi insegnamenti di vita.
Giorgio porta a casa tanta roba, tante nuove consapevolezze, tanta fiducia in sé.
Conosci altri atleti convocati?Siamo in cinque, ne conosco quattro.”

Credo che Giorgio, definito Re per quello che ha fatto e per quello che continua a fare in ambito ultramaratone fino alle 100km, sia conosciuto dal mondo interno dei runner e ultrarunner, sia italiani che stranieri, oramai è una leggenda, fa parte del guinnes dei primati per le tante maratone in un anno a ottimi livelli, ed è conosciuto anche perché porta in giro il suon nome attraverso la sua squadra, il suo negozio, i libri che pubblica parlando di sé, del suo amore per la corsa, per le ultramaratone, per la gioia che trasmette all’altro e che ritorna a se stesso.
Giorgio grazie alla sue imprese ma soprattutto grazie alla sua persona semplice e avvicinabile da tutti coinvolge un mondo di persone in questa disciplina dura e faticosa e trasmette tanta pace nella fatica senza stress ma con modestia e umiltà si può fare tutto con duro lavoro, impegno e se c’è talento tanto meglio altrimenti si fa quel che si può.
Conosci atleti di altre nazioni?Non ho visto i convocati delle altre nazione, ma alcuni atleti che hanno partecipato agli ultimi campionati del mondo (2016) me li ricordo.”

Le qualità di Giorgio sono tante e riconosciute da tanti, non solo atletiche ma anche umane. Molto educato e gentile con chi lo rispetta e lo considera, le sue parole sono attente e preziose e non si sente mai un campione, ha una forte consapevolezza che si può far tutto non solo 
con il talento ma anche con il grande impegno.
Giorgio è onnipresente, lo trovi alle gare di paese e alle gare mondiali, ma quando si tratta di fare sul serio, di rappresentare l’Italia allora fa sul serio, ce la mette tutta.
Quali sono le consapevolezze della tua prestazione individuale e di squadra Italia?La cosa in cui credo è che ce la metterò tutta per dare il mio contributo alla squadra italiana e ringraziare così la FIDAL per la convocazione.”

Sembra che Giorgio si sia  focalizzato per quel giorno importante preparandosi fisicamente e mentalmente, giorno dopo giorno, portando con sé grandi consapevolezze maturate nel corso degli anni oltre all’attrezzatura indispensabile, e anche tanto affetto, forza e coraggio trasmessi da tanti fan che seguono gli atleti con passione e interesse.

Cosa porterai dall'Italia di indispensabile?
Completino, scarpe e voglia di dare il massimo.”

Interviste a Giorgio sono riportate nei miei libri:
Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva editrice, Civitavecchia, 2016.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
https://www.unilibro.it/libro/simone-matteo/100km-passatore-gara-coraggio-resilienza/9788899566258
Giorgio è menzionato nei seguenti libri:

L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa delle lunghe distanze, Arduino Sacco Editore, Roma, 2017

Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019
Cosa spinge le persone a fare sport?
, edito da Aracne Editrice 2020
 
Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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