Stando nell'ambiente avevo capito che la mia convocazione era nell'aria
Matteo SIMONE
L’8 settembre 2018 a Sveti Martin na Muri, in Croazia, si è disputata la trentesima edizione dei Campionati Mondiali della 100 km su strada.
Il primo europeo è stato Giorgio Calcaterra che
ripete la settima posizione individuale dei due anni precedenti.
Il
titolo mondiale maschile va al giapponese Hideaki Yamauchi con 6h28’05” davanti
al connazionale Takehiko Gyoba 6h32’51” e al sudafricano Bongmusa Mthembu 6h33’47”.
Il titolo mondiale femminile va alla croata Nikolina Sustic 7h20’34” che precede
la tedesca Nele Alder-Baerens 7h22’41” e la giapponese Mai Fujisawa 7h39’07”.
L’Italia
porta a casa individualmente una prestigiosa 7^ posizione mondiale di Giorgio Calcaterra
(Calcaterra Sport ASD) con il crono di 6h42’35” e un 6° posto della squadra
maschile con 4 atleti classificati. Giorgio Calcaterra anche ai Mondiali 100km
a Los Alcazares del 27/11/2016 si classificò in 7^ posizione con il tempo di
6h41:16.
Le qualità di Giorgio sono tante e riconosciute da tanti, non solo atletiche ma anche umane.
Tra
gli altri atleti italiani che hanno contribuito alla classifica di squadra da
menzionare Hermann Achmueller (Laufclub Pustertal) in 7h10’55”, presente anche
lui ai Mondiali 100km a Los Alcazares dove fece un crono di 7h12:38.
Ottima
anche la prestazione di Lupo Francesco (Atl. Imola Sacmi Avis) con il tempo di
7h38’21” che esordisce in nazionale dopo la sua brillante prestazione a Seregno
2018 dove il crono di 7h13:15 gli ha permesso di indossare la maglia azzurra e
contribuire al 6° posto della squadra maschile Italia. Conclude la rosa dei 4
atleti classificati Andrea Zambelli (Pol. Scandianese) in 8h08’11”, vincitore nel
2018 della classica 100km del Passatore in 6h54:35.
Il
titolo a squadra maschile va al Giappone che totalizza 19h37’01”, precedendo il
Sudafrica 20h33’49”, Germania 21h02’12”, Stati Uniti 21h05’41”, Spagna 21h06’49”,
Italia è 21h31’51”. Anche tra le squadre femminili vince il Giappone 23h03’50” che
precede Sudafrica 23h56’44” e Croazia 24h13’57”.
La
convocazione ai Mondiali è sempre qualcosa di importante per l’individuo che la
riceve e anche una grande responsabilità; in tale occasione la squadra deve
fare gruppo per cercare di fare del proprio meglio individualmente e di squadra
Italia. La Federazione è sempre alla ricerca di talenti per essere competitivi a
livello individuale e di squadra e deve sempre cercare di coinvolgere sempre
più individui alla pratica dello sport sia per sperimentare benessere e
incrementare la salute sia per sperimentare performance.
Di
seguito alcune impressioni di Giorgio Calcaterra prima del mondiale attraverso
risposte ad alcune mie domande.
Ti aspettavi la
convocazione al mondiale? “Sì, non perché mi sento
forte ma perché stando nell'ambiente avevo capito che la mia convocazione era
nell'aria.”
Nulla
è scontato anche se meritato, non si resta campioni a vita, c’è sempre la
consapevolezza che l’età avanza e che bisogna lasciare spazio ai giovani, ma se
si è ancora in forma, se si ha ancora una forte passione e si crede in quello
che si fa, se si è talentuosi e si riesce ancora nello sport dimostrando che
l’età anagrafica è relativa se hai la mente, il cuore e l’anima per far bene e
continuare a impegnarti allora massimo rispetto per gli atleti che hanno dato
tanto in passato e che nel presente riescono ancora ad essere competitivi e
performanti, un grande valore aggiunto per la Nazione e per la collettività.
E
infatti Giorgio dimostra, nonostante l’età, di fare bene, di sapersi impegnarsi
per la squadra Italia, di focalizzarsi per l’obiettivo mondiale.
Come hai ricevuto la notizia? “Con una
telefonata da parte del responsabile Fidal.”
Certi
atleti vanno coccolati e supportati non perché sono fenomeni e talentuosi, ma
perché si mettono in gioco, davvero faticano per se stessi e per la
collettività, ma si tratta di una fatica che rende forti e felici, che ripaga
nelle prestazioni eccellenti, che permette di essere considerati modelli di
riferimento, qualcuno da imitare.
Ricevere una convocazione non è solo
prepararsi per partire ed esserne fieri, ma diventa una grande responsabilità
nell’impegnarsi non solo il giorno della gara ma fin da subito per fare in modo
che tutto fili liscio quel giorno, per mettersi al lavoro fin da subito, per
organizzarsi pianificando allenamenti e gare in vista del mondiale, a volte
facendo anche rinunce ma con la consapevolezza che ora è il momento, certi
treni passano e bisogna salirci nella miglior condizione possibile.
E
Giorgio questo ha fatto si è presentato a momento dello start preparato e pronto
per affrontare la dura prova di fatica prolungata sfidando i più forti atleti
al mondo dell’ultradistanza cavalcando sempre l’onda del cambiamento con le
risorse residue che sono ancora abbastanza per fare un’ottima prestazione.
Cosa cambia ora? “Cercherò di prepararla al
meglio.”
Il
mondo delle ultramaratone è un mondo molto umile e modesto, ognuno fa per sé,
ognuno coltiva il proprio orto, ognuno sceglie direzioni e mete e poi ogni tanto
ci si incontra per condividere lunghi viaggi rispettandosi l’un l’altro perché
la prima vittoria è con se stessi, nel portare a termine il proprio viaggio,
nello sperimentare benessere in gara, nell’approfondire la conoscenza di sé
stessi davanti alla fatica, alla fame, alla sete, al freddo, al caldo; trattasi
di esperienze a volte estreme ma che fanno portare a casa ricchi insegnamenti
di vita.
Giorgio
porta a casa tanta roba, tante nuove consapevolezze, tanta fiducia in sé.
Conosci altri atleti convocati? “Siamo in
cinque, ne conosco quattro.”
Credo
che Giorgio, definito Re per quello che ha fatto e per quello che continua a
fare in ambito ultramaratone fino alle 100km, sia conosciuto dal mondo interno
dei runner e ultrarunner, sia italiani che stranieri, oramai è una leggenda,
fa parte del guinnes dei primati per le tante maratone in un anno a ottimi
livelli, ed è conosciuto anche perché porta in giro il suon nome attraverso la
sua squadra, il suo negozio, i libri che pubblica parlando di sé, del suo amore
per la corsa, per le ultramaratone, per la gioia che trasmette all’altro e che
ritorna a se stesso.
Giorgio
grazie alla sue imprese ma soprattutto grazie alla sua persona semplice e avvicinabile
da tutti coinvolge un mondo di persone in questa disciplina dura e faticosa e trasmette
tanta pace nella fatica senza stress ma con modestia e umiltà si può fare tutto
con duro lavoro, impegno e se c’è talento tanto meglio altrimenti si fa quel che
si può.
Conosci atleti di altre nazioni? “Non ho visto i convocati delle altre nazione, ma alcuni atleti che
hanno partecipato agli ultimi campionati del mondo (2016) me li ricordo.”
Le qualità di Giorgio sono tante e riconosciute da tanti, non solo atletiche ma anche umane.
Molto educato e gentile con chi lo rispetta e lo considera, le sue
parole sono attente e preziose e non si sente mai un campione, ha una forte
consapevolezza che si può far tutto non solo con il talento ma anche con il grande impegno.
Giorgio
è onnipresente, lo trovi alle gare di paese e alle gare mondiali, ma quando si tratta
di fare sul serio, di rappresentare l’Italia allora fa sul serio, ce la mette tutta.
Quali sono le consapevolezze della tua prestazione
individuale e di squadra Italia? “La cosa in
cui credo è che ce la metterò tutta per dare il mio contributo alla squadra
italiana e ringraziare così la FIDAL per la convocazione.”
Sembra che Giorgio si sia focalizzato per quel giorno importante
preparandosi fisicamente e mentalmente, giorno dopo giorno, portando con sé
grandi consapevolezze maturate nel corso degli anni oltre all’attrezzatura
indispensabile, e anche tanto affetto, forza e coraggio trasmessi da tanti fan
che seguono gli atleti con passione e interesse.
Cosa porterai dall'Italia di
indispensabile? “Completino, scarpe e voglia di dare il massimo.”
Un'intervista a Giorgio è riportata nel libro:
“La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”,
Edizione Psiconline.
https://www.unilibro.it/libro/simone-matteo/100km-passatore-gara-coraggio-resilienza/9788899566258Giorgio è menzionato nei seguenti libri:
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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