Matteo SIMONE
Quando succedono eventi critici che fanno soffrire, catastrofici e traumatici, si attraversa un tunnel e non si sa se si riuscirà ad uscirne fuori e quando tempo ci vorrà.
Se si riesce a
riprendere in mano le redini della propria vita e a cavalcare l’onda del
cambiamento con le risorse residue a disposizioni riuscendo a prendere nuovi direzioni
che portano a raggiungere obiettivi, mete, vette sfidanti difficili ma non
impossibili trasformando sogni in realtà, allora si sperimentano sensazioni ed emozioni
uniche, forti, intense che fanno sentire veramente vivi, felici, gioiosi. Attraverso
risposte ad alcune mie domande approfondiamo la conoscenza di Francis Desandrè,
50 anni, Team “Gamba in spalla”.
Cosa
hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Laddove voglio arrivare arrivo, ognuno di
noi deve credere in se stessi per primi.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Appena mi succede qualcosa penso subito alla
soluzione riparatrice e guardo avanti.”
Francis sembra essere davvero una persona resiliente, lui che ha avuto l’amputazione a una gamba non è rimasto a casa ma ha voluto uscire fuori dalla zona di confort del divano di casa e mettersi in moto con le sue evidenti difficoltà ma con estrema attenzione e cercando di comprendere sempre di più come fare per non rinunciare ad attività che molti praticano con estrema passione e pertanto si è messo in gioco nello sport facendo cose impensabili e partecipando anche a gare di ultrarunning in montagna che prevedono percorsi con dislivelli altimetrici, insomma i è messo la gamba in spalla e l’ha portata in giro per allenamenti e gare sperimentando sempre più benessere emotivo e relazionale s sperimentando anche autoefficacia e resilienza superando qualsiasi barriera fisica o mentale.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, tutte le volte che porto a termine una prova (non guardo classifiche).” Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Osservando gli altri.” Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La prima gara di Trail a Quart portata a termine.”
Quale è stata la tua gara più difficile? “Il 4K Alpine Endurance, salita al Col Loson sulle alte vie a quota 3.299 s.l.m.”
Una certa dose di umorismo aiuta a
risolvere diverse situazioni, aiuta a rendere più serena la vita, aiuta a
essere più positivi e propositivi,
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“La mia prima sciata con la protesi a
Cervinia, al momento di scendere dalla seggiovia sono caduto e la protesi si è
sfilata andandosene per fatti suoi, al che l’operatore fermò subito l’impianto
urlando: 'Aiuto questo si è rotto', nella seggiovia dietro vi era il mio defunto
amico Pierino che con la fermata brusca della seggiovia si dondolava
sghignazzando e gridando all'operatore: 'Stai tranquillo è con me'. Pierino è
noto a Cervinia, è di casa e sciava con una gamba sola! L’operatore disse: 'ok'.
Esperienza buffa.”
Lo sport non è solo “rose e fiori”, non
è tutto facile, si tratta di attraversare momenti e periodi di agitazione,
ansia, tensione, soprattutto se uno vuol cercare di fare del proprio meglio,
soprattutto se si tratta di affrontare gare considerate estreme.
Quali sensazioni sperimenti
facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara? “Sono ansioso e vivo male il pre-gara, tendenzialmente non dormo la
notte.”
Quali sono le difficoltà, i
rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Beh molte, si passa al limite dell'esposto con precipizi notevoli.”
Quali condizioni ti hanno
indotto a fare una prestazione non ottimale? “I crampi, ne soffro tanto.”
Lo sport incrementa la consapevolezza
dei propri mezzi, risorse, caratteristiche, capacità, possibilità, limiti ma
anche la fiducia in sé che aiuta a potenziare gli aspetti considerati critici e
ad alzare gradualmente l’asticella.
Cosa
ti fa continuare a fare sport? “La
tenacia.”
Ritieni utile lo psicologo nello sport? “Non
saprei, credo tanto in me stesso pure conoscendo bene qualsiasi forma di
limitazione in ogni campo sia sportivo che culturale.”
Lo sport permette di sperimentare che si
può fare tutto se c’è passione e intenzione, che se ci credi e ti impegni si
può arrivare ovunque, se veramente ci tieni a qualcosa metti in atto strategie
corrette e stili di vita adeguati che concorrono al successo, al benessere,
alla performance senza tentazioni di barare o ricorrere a scorciatoie illecite
che fanno male a se stessi e allo sport.
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?
“Innanzitutto lontano dal fumo e bevande,
volete dimostrare qualcosa ok lo sport, qualsiasi sport, vi aspetta.”
C’è stato il rischio di incorrere nel
doping? “Mai...e poi non mi voglio
ingannare.”
A volte l’atleta ha bisogno di essere
supportato e sostenuto, soprattutto se si tratta di un atleta con “Gamba in
spalla”, e allora ben vengano persone, istituzioni, amici, parenti che vengano
non in soccorso ma in sostegno soprattutto nelle operazioni pre e post gara o
allenamento.
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Inail mettendomi a disposizione protesi di riguardo.”
Familiari e amici cosa dicono
circa il tuo sport? “Mi sono vicini e
ne diventano condizionati.”
Credo che il meglio debba ancora venire
per Francis e il suo Team “Gamba in spalla”. Francis dimostra davvero di essere
tanto resiliente avendo progetti davvero ambiziosi ed è importante il suo
esempio per tanti per provarci comunque nonostante ci siano degli impedimenti
di qualsiasi sorta, la vita è bella e va vissuta al massimo giorno per giorno,
senza limitazioni o barriere mentali.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? “Il Tot Dret 130km, quest'anno come prima Mondiale (credo secondo le mie
ricerche) vedere una staffetta 5
amputati sulle alte vie a 3000 metri anche di notte e 12000 metri di dislivello
+ e ovviamente anche in discesa che ci porterà da martedì sera del 11 settembre
partenza da Gressoney fino Courmayeur in h24, con la collaborazione e
benedizione dell'organizzatrice del 'Tor Des Geants' Alessandra Nicoletti. Credo
per quest'anno possa bastare, è farina del mio sacco, oltre che atleta ne sono
il coordinatore, ho già un progetto ancora più ambizioso per il 2019 che
svelerò all' arrivo di Courmayeur venerdì 14 settembre se i giornalisti faranno
domande in merito. A detta di tutti: 'se cadi ti rialzi', ma soprattutto: ìnon
aspettarti nulla da altri, se poi arriva meglio'.”
Quando si sperimenta qualcosa che
procura benessere si cerca di coltivarla e portarla avanti il più possibile.
Nella mente degli atleti ci sono sempre progetti, obiettivi e mete da
raggiungere, sfidanti e difficili, con impegno ed entusiasmo.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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