Matteo SIMONE
Il 15 settembre 2018 ha avuto luogo, presso lo Stadio delle Terme, la 23ª edizione della Staffetta 12 x 1 ora, organizzata dall’ACSI Comitato Provinciale Roma.
La squadra vincitrice è stata “La Sbarra
& I Grilli Team Black”, totalizzando metri 177.090, al 2° posto il “G.S. Bancari
Romani A” con metri 176.949, al 3° posto “ASD Podistica Aprilia” con 168.418
metri.
Per quanto riguarda le squadre femminili
sale sul gradino più alto del podio “Podistica Solidarietà Top Ladies” che
totalizza metri 150.377, al 2° per il terzo anno consecutivo “La Sbarra & I
Grilli -Team Purple” con metri 149.519, al 3° posto il “G.S. Bancari Romani A”
con metri 143.633.
Di seguito Alessandra Silvestrini che ha gareggiato con “La Sbarra & I Grilli -Team Purple” racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Di seguito Alessandra Silvestrini che ha gareggiato con “La Sbarra & I Grilli -Team Purple” racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Hai sentito pressione o responsabilità per la tua ora di gara? “Ho sentito responsabilità, perché fa parte del mio carattere ma non pressione, perché i compagni sia in campo che a “bordo campo” trasmettevano fiducia, empatia e serenità.”
La performance nello sport non è dovuta
solo al fisico e all'allenamento fisico ma anche alla mente che è tenuta a
gestire sensazioni ed emozioni, la mente che vuol condizionare il corpo, la
mente che può aiutare il fisico a osare, ad andare avanti, a non farsi
intimorire. Nella mente degli atleti prima di una gara si affollano tanti
pensieri e dubbi e l’atleta deve essere bravo ad affrontare, gestire, superare
tutto. Anche durante la gara, non c’è solo il fisico in azione ma anche la
mente che può condizionare il fisico positivamente o negativamente, si tratta
di far valere la fiducia il tentare di andare oltre mettendo da parte ogni
pensiero che vuol sabotare.
Quali erano
i pensieri alla partenza, alla mezz'ora e nel finale? “Alla partenza, i pensieri sono rimasti confinati nella mente; alla mezz'ora hanno provato ad influenzare la gambe e non in positivo; nel finale si
sono trasformati nella fanfara dei bersaglieri, corpo che amo fin da quando ero
bambina!”
Nello sport bisogna saper essere pronti al meglio nel momento giusto e nel posto giusto, lo sport fa prendere decisioni e fa fare scelte di partecipazioni o meno ad eventi ritenuti più o meno importanti.
Ma quando si tratta di aderire a una prova di squadra la scelta è motivata dal clima che si sperimenta nella squadra, dal calore che si percepisce, dai legami che si instaurano tra i componenti della squadra. Importante è esserci, fare del proprio meglio, sperimentare sostegno, supporto e coccole per continuare a sentirsi parte di un gruppo con obiettivi comuni semplicemente di benessere e poi di performance.
Nello sport bisogna saper essere pronti al meglio nel momento giusto e nel posto giusto, lo sport fa prendere decisioni e fa fare scelte di partecipazioni o meno ad eventi ritenuti più o meno importanti.
Ma quando si tratta di aderire a una prova di squadra la scelta è motivata dal clima che si sperimenta nella squadra, dal calore che si percepisce, dai legami che si instaurano tra i componenti della squadra. Importante è esserci, fare del proprio meglio, sperimentare sostegno, supporto e coccole per continuare a sentirsi parte di un gruppo con obiettivi comuni semplicemente di benessere e poi di performance.
Come hanno contribuito alla tua prestazione compagni di squadra, amici
e parenti? “I compagni facendomi
sentire non ospite, ma membro effettivo della squadra. Gli amici e parenti facendomi notare che era
un'altra domenica dedicata allo sport.”
Cosa
ti ha aiutato e cosa ha remato contro? “L’impegno
preso a suo tempo e la mia volontà sono stati trainanti. Nulla ha remato
contro: non gliene ho dato spazio e modo.”
Dietro ogni atleta c’è prima di tutto
una famiglia che si interessa, che è paziente, che comprende, che aspetta, che
accompagna, che mette in conto il benessere sperimentato dall'atleta nella
pratica dello sport. Dietro ogni atleta c’è un gruppo che condivide, sostiene,
coinvolge. Dietro ogni atleta c’è qualcuno, che consiglia, che si complimenta,
che allena.
Cosa racconti a casa, al lavoro, agli amici e loro cosa dicono di te? “Al di fuori del nostro mondo, è difficile
far capire come e perché si riesce a fare ciò che solo noi runner sappiamo.
Magari 1 ora di fila dal medico e poi in farmacia viene quasi concepito di più
che non il medesimo lasso di tempo dedicato a se stessi per il presente ed il
futuro in termini di benessere psico-fisico.”
Come ti sei preparata e organizzata? “Seguendo comunque il programma condiviso con il mio coach, che ha per
obiettivo il mio PB sui 10000 e sulla Mezza.”
Cosa
è cambiato in te nel tempo? “La
capacità di cambiare.”
L’esperienza di un’ottima prestazione
individuale rafforza il fisico e la mente, quando poi l’esperienza di
performance è dell’intera squadra, soprattutto se si è determinanti nel successo della squadra, allora a casa si porta una forza interiore che rimane
impressa nel tempo e alimenta la fiducia per le prossime prestazioni sportive
e non solo.
Cosa porti a casa? “Incoraggiamento e fiducia.”
Hai appreso qualcosa in più su te stessa o
dagli altri atleti? “Ascolto, elaboro,
elimino le scorie e prendo il meglio. Gli altri, nello sport e nella vita, sono
linfa vitale. Ma evito accuratamente persone tossiche per negatività.”
Dopo ogni gara c’è sempre un momento e
un periodo di sollievo, di condivisione, di bilanci, si fa il punto della
situazione, si elabora l’accaduto, ci si organizza per i prossimi impegni,
Che segno ti ha lasciato questa gara? “Il segno dell’acqua: ottimo spugnaggio!
Fondamentale, direi.”
Qual è stato
il tuo punto di forza? “Crederci e
corrispondere la fiducia riposta in me.”
Ora cosa vedi davanti a te? “PB
nel 10000 e nella Mezza. A seguire, ma irrinunciabile, la ripresa degli studi.”
Come recuperi ora e con quali coccole?
“Shopping with my darling daugheter, alla
quale devo la vostra conoscenza e la mia riconoscenza. Un abbraccio immenso.”
La vita mette davanti a noi tante
opportunità di conoscenze e di relazioni che bisogna saper cogliere costruendo
legami e reti sociali che permettono di sentirsi uniti negli intenti e nella
condivisione di esperienze.
Ringrazio Alessandra per la sua testimonianza, per
la sua positività, per le la sua energia che trasmette anche agli altri, per la
sua presenza costante.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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