Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
A volte lo sport diventa una terapia, aiuta a passare momenti brutti, aiuta a stare da soli ma anche ad uscire dalla solitudine, aiuta a far parte di un gruppo, di una categoria di atleti, aiuta a prendersi cura di se stessi sia fisicamente che mentalmente, aiuta a scaricare rabbia e tensione.
Lo sport diventa allenamento alla vita,
alle intemperie interiori soprattutto se si affronta insieme ad altri con le
risorse a disposizione da parte di ognuno.
Insieme è molto meglio, più
fattibile, più affrontabile. E’ importante aiutarsi reciprocamente, aiutare ad
aiutarsi, fidarsi e affidarsi per diventare autonomi e più forti dentro. Insieme
è molto meglio nella condivisione dell'esperienza di fatica e poi anche di riuscita,
gioia, entusiasmo, soddisfazione.
L'amica salita, fatica, crisi più si fa
sentire e più è utile per sviluppare sempre più resilienza e apprezzare il
ciclo della vita fatta di salite, pianure e discese; fatica e riposo; tensione
e rilassamento; sofferenza e felicità.
Dietro lo sport c’è un mondo fatto di tanta
fatica e impegno con passione e determinazione, tanti pensieri e dubbi, tante
sfide e sogni da realizzare, tante prove in allenamento e gara, tante persone
dietro gli atleti; chi rema a favore e chi contro, ma anche tante gioie e
soddisfazione oltre a tanti aspetti da curare quali forza fisica e mentale,
resistenza, fiducia in sé, clima di squadra, coordinazione, si porta a casa
sempre tanti insegnamenti, esperienze che fanno crescere e maturare.
Lo sport diventa una ottima scuola di vita, si apprende dallo sport non solo regole ma anche a conoscere se stessi e a stare con gli altri, a condividere mete, obiettivi e sogni, a condividere allenamenti e fatica, ma anche gioie e soddisfazioni, si impara a condividere sconfitte e vittorie ad apprendere sempre dall’esperienza, ad assumersi la responsabilità del proprio gioco, a considerare le proprie capacità e i propri limiti e a conoscere meglio gli altri.
Per ottenere qualcosa bisogna faticare,
impegnarsi un po’ soffrire, incontrare discese e salite e arrivare a
conclusione sperimentando soddisfazione e gioia oltre che dolore e sofferenza. Lo sport
permette di sperimentarsi, mettersi in gioco, uscire fuori dalla zona di
confort per apprendere sempre dall’esperienza, per conoscersi meglio, ascoltare
se stessi durante la fatica, attraverso il respiro e le sensazioni corporee,
sempre pronti ad emozionarsi.
Lo sport non è solo attività fisica e fatica ma anche un’opportunità per conoscersi meglio, per comprendere come ci si relaziona con gli altri, come si apprende dalla scuola dello sport fatta di regole, di insegnamenti e apprendimenti, di gioco e agonismo, di sconfitte e vittorie, di allenamenti e gare, di incontri, confronti e scontri, di aggregazione sociale, di squadre che portano avanti ideali e decidono obiettivi e mete per le quali impegnarsi e far bene insieme con l’apporto di tutti.
E’ sempre più chiaro che per stare bene e sperimentare benessere
occorre sviluppare autoconsapevolezza, cioè la propria personale consapevolezza
di come ci si sente, come si sta, cosa si vuole, dove si vuole andare, e anche
consapevolezza delle proprie possibilità, capacità, risorse e anche dei propri
limiti.
Lo sport fa prendere direzioni per raggiungere
traguardi, mete e obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili superando eventuali
imprevisti lungo il percorso con fiducia in sé, con impegno, motivazione,
passione e determinazione.
La salita, la fatica, i tunnel, le crisi
diventano amici dell'atleta, più è ripida la salita, più è grande la fatica,
più è lungo e buio il tunnel, più è gande la crisi e più si è riconoscenti
quando tutto è finito per gli insegnamenti ricevuti. Tutto passa, tutto cambia;
passa la salita, passa la fatica, passa la crisi; rimane la consapevolezza che
anche questa volta si è riusciti incrementando la forza interiore che aiuta non
solo nello sport ma anche nella vita quotidiana lavorativa, familiare,
relazionale.
Si può uscire da ogni tunnel con fiducia
e gradualità, con piccoli movimenti un passo alla volta, con le risorse residue
cavalcando l’onda del cambiamento, continuando ad approfondire la conoscenza
del proprio corpo e della propria mente.
Lo sport permette di mettersi alla
prova, di organizzarsi per praticare un’attività sportiva con passione e
motivazione, pianificare allenamenti e gare per arrivare pronti e preparati
alla partenza, costruire obiettivi e mete difficili, sfidanti ma raggiungibili.
Lo sport diventa una ottima scuola di vita, si apprende dallo sport non solo regole ma anche a conoscere se stessi e a stare con gli altri, a condividere mete, obiettivi e sogni, a condividere allenamenti e fatica, ma anche gioie e soddisfazioni, si impara a condividere sconfitte e vittorie ad apprendere sempre dall’esperienza, ad assumersi la responsabilità del proprio gioco, a considerare le proprie capacità e i propri limiti e a conoscere meglio gli altri.
Lo diceva già Nelson Mandela che: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha
il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di unire le persone come poche
altre cose al mondo. Parla ai giovani in un linguaggio che capiscono. Lo sport
può creare speranza, dove prima c'era solo disperazione. È più potente di
qualunque governo nel rompere le barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad
ogni tipo di discriminazione”.
Prima o poi lo trovi uno sport che fa appassionare, fa mettere in
gioco, fa sperimentare benessere e performance, permette di far parte di una
squadra che segue obiettivi condivisi, fa condividere allenamenti e gare,
trasferte e viaggi. Non c’è un’età per iniziare, importante
è quello che si sperimenta e a volte le sensazioni e le emozioni sono ricche e
intense.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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