Matteo SIMONE
E’ sempre più chiaro che per sperimentare benessere e per una elevata performance occorre sviluppare autoconsapevolezza, cioè la consapevolezza di come si sta, cosa si vuole, dove si vuole arrivare, con quali mezzi e modalità, da dove si parte, come far meglio.
Aspetti
che incidono sul benessere e la performance nello sport non sono solamente l’allenamento
fisico e la nutrizione (energia) ma anche l’allenamento mentale volto a gestire
sia gli allenamenti duri e faticosi e le gare che comportano ansia e stress ma
anche allenamento mentale per invogliare le persone sia a stili di vita più
adeguati, consoni, salutari sia all’importanza della nutrizione nello sport non
solo per sperimentare benessere ma anche per raggiungere elevate performance,
per prevenire eventuali problemi.
Riporto
alcune testimonianze di atleti rispetto al loro modo di affrontare allenamenti,
pre-gara, gara, post-gara dal punto di vista nutrizionale.
Per i maratoneti è importante una nutrizione consapevole per affrontare e gestire al meglio il finale della gara per prevenire il muro del 35° km,
Di seguito la testimonianza del grande maratoneta Orlando Pizzolato, due volte vincitore della Maratona di New York (1984 e 1985):
“Quando la praticavo da professionista, seguivo l'alimentazione iperglucidica. Ora, da amatore è varia e non correlata all'attività sportiva.”
Interessante anche la testimonianza di Mimmo Ricatti: “L'alimentazione è per me un vero e proprio allenamento. Senza di essa non potrei affrontare le corse giornaliere. Il carburante che dà energia alla macchina corpo. Curo molto l'aspetto ma senza privarmi totalmente delle concessioni di gola.”
Soprattutto
in gare di endurance dalle maratone in poi come le ultramaratone, ironman,
ultracyling, è sempre più importante considerare non solo l’allenamento fisico
e la dotazione fisica di base ma anche la forza e resistenza mentale e gli
ingredienti da mettere nei serbatoi muscolari che permettono di terminare
allenamenti e gare nelle migliori condizioni possibili.
Interessante
a tal proposito l’esperienza di Vito Rubino che
risponde alla domanda relativa a una delle sue imprese sportive Qual è la gara di nuoto più lunga che hai fatto finora?
“Finora la gara di nuoto più lunga che ho fatto è stata di circa 9 ore
per percorrere 27 km, quasi tutti controcorrente. Questo era parte di una
quattro giorni in quattro laghi in Arizona e la cui distanza totale da
percorrere era di 67 km. La gara si chiudeva con una 10 km notturna. Durante
tutto il percorso i nuotatori sono individualmente scortati da un kayak che si
occupa di provvedere alla navigazione e alla nutrizione. Non può però esserci
però nessun tipo di contatto tra l’atleta e il kayak durante la gara, pena la
squalifica. Nella sezione notturna la cosa più’ difficile è non perdere il
senso dell’orientamento, l’unico riferimento luminoso è la luce del canoista.”
Così
come ci si rivolge ad un allenatore per avere un buon programma di allenamento
o ad uno psicologo dello sport per gestire al meglio l’ansia del pre-gara per esempio,
così sarebbe importante rivolgersi ad un nutrizionista che ti sappia
consigliare gli alimenti in base al proprio metabolismo ed allo sport
praticato.
“Seguo un’alimentazione prescritta da un
nutrizionista sportivo (Dott. Francesco Fagnani), la sera prima una quantità
maggiore di carboidrati con modico secondo e patate lesse, la mattina 3 ore
prima panino con miele e parmigiano, durante se sono gare lunghe acqua e
carbongel , dopo frutta e un dolce.”
Anche l’avv. Pasquale
Onofrillo per continuare ad essere un ultrarunner deve fare molta
attenzione agli alimenti che assume, ecco cosa risponde alla domanda Quale alimentazione segui
prima, durante e dopo una gara?
“È sicuramente il mio tallone di Achille .....se riuscissi
a contenere un po' di più le mie ‘scorribande’ alimentari avrei
decisamente più soddisfazioni con il cronometro. Ultimamente seguo un po' i
consigli alimentari di mia moglie (che sicuramente si alimenta molto meglio di
me) ma è molto difficile rinunciare ai cibi buoni e saporiti delle mie parti.
Almeno prima di una maratona, per avere sotto controllo il peso, evito di
mangiare molti dolci (solo a colazione) ed evito i cibi fritti, cercando di aumentare
il consumo di frutta e bere molta acqua. Durante la gara cerco di alimentarmi
con quello che trovo sui tavoli dell'organizzazione e solo intorno al 30^ km
prendo il classico integratore, che mi dà, o meglio dovrebbe dare la
"spinta" finale (più psicologica che fisica) per affrontare al meglio
la parte finale della competizione. “
In alcuni sport come il pugilato bisogna fare
attenzione a nutrirsi prima della gara, lo spiega Umberto Framondino, pugile: “Prima della
gara bisogna avere un’alimentazione abbastanza proteica in modo tale da
mantenere il tuo peso corporeo, durante la gara niente, a fine gara si può
riprendere lo stesso regime alimentare.
(Prima della gara bisogna pesarsi e se pesi troppo poco o troppo rischi
di saltare la tua categoria e perdi la gara a tavolino).”
Interessante anche la testimonianza del vincitore
della Badwater Michele Graglia che
risponde alla domanda Usi farmaci,
integratori? Per quale motivo?
“No, assolutamente no
farmaci, nemmeno anti-infiammatori. Come supplementi, durante i carichi e le gare,
prendo solo aminoacidi ramificati per recuperare più velocemente. Ho però
cambiato sensibilmente la mia nutrizione eliminando completamente glutine,
quindi pasta, pane e altri carboidrati semplici ma incrementando notevolmente
l’assunzione di vegetali e frutta. Questo favorisce l’assunzione di tutte le
vitamine ed enzimi necessari.”
Antonello Vargiu segue un
regime alimentare adatto agli allenamenti e alle gare pre e post reintegrando i
nutrienti essenziali:
“Prima delle gare io seguo
una nutrizione molto liquida e ricca di micronutrienti, proteine e pochi
carboidrati. Durante le gare non assumo niente (al limite qualche sorso di
acqua) mentre nel dopo gara uso dei prodotti specifici, entro 30’, a
ripristinare le quantità di proteine e carboidrati necessari al proprio corpo.”
Sono arrivato alla conclusione che sono 4 gli
aspetti da allenare. Dal momento che è nella natura dell’uomo voler scoprire e
sfidare se stesso, la mente è la prima a entrare in gioco.
Segue il cuore, non
solo per gli aspetti legati allo sforzo ma soprattutto per quel che concerne la
forte passione e motivazione che sono alla base di queste sfide. Ne consegue
che la preparazione mentale è importante, bisogna costruire l’obiettivo da
raggiungere con una forte immaginazione e con degli obiettivi intermedi da superare.
Si cresce e si matura con l’esperienza di allenamento e di gare in situazioni
difficili dal punto di vista climatico, di dislivelli o anche di routine come
possono essere i circuiti o il treadmill. Le tipologie di gare estreme solo le
più disparate. Alla fine si arriva a pensare che, se si vuole, si può fare
tutto: basta decidere l’obiettivo e poi si prende la direzione per
raggiungerlo. In questo modo si sviluppa una grande forza mentale
Il terzo aspetto importante è quello nutrizionale,
bisogna conoscersi bene, sapere quello di cui si può aver bisogno come durante
le lunghe distanze e le tante ore di sport. Farsi guidare dall'organismo è
un’ottima strategia: capita che può richiedere le sostanze più insospettabili
come vino e birra, pizza, bruschetta, di tutto di più.
Il quarto requisito l’ho definito autoprotezione e
coccole. Ritengo che le gare estreme non sono per masochisti o altro, ma
l’atleta deve sviluppare metodi e tecniche per occuparsi di se stesso e del
proprio corpo, attraverso massaggi, recuperi, ristori, fisioterapia e analisi
mediche.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento