Durante la 6 giorni, a parte la fatica, si respira una bella aria,
gioiosa e di solidarietà
Matteo Simone
Si è svolta a Policoro, dal 10 al 16.09.2018, la 6 Days UMF - Italian Ultra Marathon Festival (ITA) con 29 atleti classificati di cui 22 uomini e 7 donne, su un circuito di poco più di 1 km.
Il francese Sessegolo Didier M50 ha vinto la gara di 6 giorni totalizzando complessivamente 740,300
km precedendo l’italiano Malena Alessio 731,704 km M65, completa il podio
il Bielorusso Anatska Leanid 721,470 km M55, quarto lo spagnolo Posado
Perez Jose Luis 695,968 km M60, quinto Alimonti Daniele 666,666 km M50.
Segue al 6° posto e 1^ donna la spagnola Tomaz de Aquino Maria Jose
663,308 km W55,
7° posto il giapponese Okiyama Kenji 663,308 km M50, ottavo posto e 2^
donna l’argentina Cotugno Gabriela 620,564 km W40, nono posto Taliani
Massimo M55 614,004 km, decimo posto e terza donna la giapponese Okiyama
Hiroko (Yuko) W55 608,921 km.
All’11° posto si classifica il giovanissimo Battisti Ivan 1987 M23 606.118 km km, dodicesimo Favia Domenico M65, 565,430 km, tredicesimo Costanzo Michelangelo M60 507,108 km, quattordicesimo il giovanissimo Libanese Hakimniktou Gwynplaine M23 502,700 km, quindicesimo De Bernardi Paolo M45 501,600 km, sedicesimo il francese Leleu Philippe M55 478,517, diciassettesimo il francese Simon Thierry M60 473,024 km.
All’11° posto si classifica il giovanissimo Battisti Ivan 1987 M23 606.118 km km, dodicesimo Favia Domenico M65, 565,430 km, tredicesimo Costanzo Michelangelo M60 507,108 km, quattordicesimo il giovanissimo Libanese Hakimniktou Gwynplaine M23 502,700 km, quindicesimo De Bernardi Paolo M45 501,600 km, sedicesimo il francese Leleu Philippe M55 478,517, diciassettesimo il francese Simon Thierry M60 473,024 km.
Satta Marinella 1957 W60, si classifica al 18° posto e 4^ donna 444,454
km, al 19° posto il
ceco Prückner Jaroslav M60 428,303 km, al 20° posto e 5^ donna la svedese
Ritella Ann W45 378,541 km, al 21° posto e 6^ donna Montagnin Giuliana W60 355,472 km, ventiduesimo Pavirani Ettore M65 344,300 km, al 23° posto
e 7^ donna De Mari Claudia W60 333,308 km.
Di
seguito Marinella racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Marinella, come ti sei preparata e organizzata? “Ciao Matteo, rispondo volentieri alle tue domande. Ho sempre fatto come
sempre, nulla in particolare; ho fatto le ferie tra giugno e luglio,
chiaramente ti alleni poco al mare, circa 8-10 km al giorno (per 6 allenamenti
settimanali); ho corso la 6 ore di Banzi il 30 giugno, quando sono rientrata
dalle vacanze ho fatto le 10 maratone sul lago d’Orta ad agosto e 2 maratone
non competitive nella 4 giorni di Foglizzo (To). Quando sono rientrata da
queste fatiche, ho cominciato a fare qualche allenamento palleggiando con 2
palloni.”
Sembra
che Marinella ha proprio un’amica fatica che gli sta sempre accanto che gli
permette di allenarsi quotidianamente per potersi presentare alle gare ed
eventi importanti al meglio delle sue condizioni o comunque in grado di ben
figurare come ha fatto al Festival dell’ultramaratona a Polidoro correndo
accanto della sua amica fatica per 6 giorni consecutivi.
Che aria hai
respirato? “Durante la 6 giorni, a
parte la fatica, si respira una bella aria, gioiosa e di solidarietà. Si
festeggiava per ogni occasione. Una cosa curiosa, durante la gara, il 15
settembre, visto che era il mio compleanno ho ricevuto auguri di buon
compleanno da tutti i partecipanti di Policoro, praticamente da tutti i
continenti, giapponesi, americani, argentini, indiani, europei e naturalmente
italiani. Buon auspicio per tutto l'anno. Chissà che non giri il mondo.”
Come
dico sempre lo sport e in particolare l’ultramaratona permette di sperimentare
oltre all’amica fatica un mondo fatto di persone in carne e ossa, permette di
avvicinare persone, culture e mondi per apprezzare sempre di più la diversità e
apprendere sia da se stessi nell'affrontare e gestire la fatica, sia dagli
altri portando a casa sempre ricchi insegnamenti e forti esperienze che restano
per tanto tempo per ricordare quello che si è fatto sperimentando benessere e
performance con felicità e resilienza.
Cosa ti ha aiutato e cosa
ha remato contro? “Aiuta molto la testa e la
convinzione di potercela fare, senza stress, senza pensare al risultato,
cercare solo di fare la tua gara, senza pensare alle concorrenti. Remato contro,
non saprei, forse il gran caldo.”
Un
buon approccio nelle ultramaratone è fare del proprio meglio coltivando il
proprio orto momento dopo momento, passo dopo passo, metro dopo metro,
chilometro dopo chilometro, giro dopo giro, giorno dopo giorno, rispettando il
proprio corpo e anche gli altri. L’esperienza aiuta a essere più sereni, più
fiduciosi, più sicuri.
Cosa è cambiato in te nel
tempo? “Credo sempre di essere
come prima. Nulla in particolare. Sono sempre contenta di essere presente e
terminare la gara, in buone condizioni fisiche.”
Cosa porti a casa? “La soddisfazione di aver
terminato anche questa avventura. Inoltre, ho migliorato la miglior prestazione
della 48 ore, categoria w60, con Km 200.”
Cosa dicono
di te a casa, al lavoro, gli amici? “Tanti amici
si complimentano. La solita fuori di testa (in senso buono). Sono riuscita ad andare in pensione, con
opzione donna.”
Gli
ultramaratoneti sono considerati sempre persone sorprendenti e bizzarri, hanno
sempre tanto da raccontare, tanta fatica che hanno attraversato grazie anche a
una consapevolezza fluttuante che a volte li abbandona ma poi ritorna per
ricordarli cosa sono, cosa possono fare, dove possono andare in base alla proprie capacità, qualità, caratteristiche e limiti.
Cosa
racconti a casa, al lavoro agli amici? “Se mi
chiedono, racconto, la 6 giorni, ormai, è diventata una gara di routine, come
una 10 km o una maratona.”
Dedichi a qualcuno questa
tua prestazione? “A me stessa.”
Chi ti ha appoggiato, sostenuto, consigliato? “Sostenuto i tanti amici e conoscenti. Consigliato come al solito,
nessuno. Autodidatta.”
Gare
di ultramaratone della durata di 6 giorni come il festival di Policoro diventa
un’occasione di incontri e confronti, una possibilità di viaggiare il mondo
correndo in un circuito di poco più di 1 km osservando gli atleti stranieri, le
loro abitudini, le loro modalità di faticare e tanto altro.
Hai appreso qualcosa in più su te stessa o dagli altri atleti?
“Più amicizia, ho avuto occasione di conoscere altri
atleti stranieri.”
Lasci qualcosa a Policoro?
“Sì, la solidarietà, l'amicizia, il divertimento e
gli imprevisti che sono sempre dietro l'angolo in questo tipo di gare.”
Tutto
passa, tutto scorre, tutto cambia, questo è la ciclicità dello sport come
nella vita; ci sono attese, programmi, percorsi, viaggi, partenze e poi arrivi
e ritorni e tutto ricomincia rimodulando sempre nuovi obiettivi con quello che
c’è a disposizione nel momento presente per andare dove vogliamo andare con le
risorse che abbiamo a disposizione cercando sempre di far meglio con
motivazione, passione, intenzione, impegno, determinazione, resilienza.
Che segno ti ha lasciato questa gara? “Finito la
gara, un senso di vuoto e tanta stanchezza. Mentalmente sto bene.”
Qual è stato il tuo punto di forza? “Testardaggine,
anche quando volevi mollare, bisogna sempre cercare di onorare la gara, a
prescindere dal chilometraggio.”
Nella
mente degli ultramaratoneti ci sono sempre tanti eventi a cui partecipare, dare
una mano, persone da sostenere, gare da partecipare.
Come
recuperi ora e con quali coccole? “Questa
volta, appena rientrata da Policoro, dovevo stare ferma, invece andando al
Parco Ruffini, dove Caporaso sta correndo le 59 maratone in 59 giorni, mi sono
trovata a correre per circa 15 km alla sua maratona, Sinceramente, pensavo di
non riuscire a correre, invece ho corso molto bene. Mi sono fermata, perché avevo crisi di sonno.
Non era previsto che corressi alla sua gara, quella
mattina, anche perché avevo viaggiato tutta la notte, dovevo tornare a casa.
Mio marito mi è venuto a prendere alla stazione, lui doveva rimanere al Parco
Ruffini per fare servizio, invece ha corso pure lui l'ultramaratona finendola,
io che dovevo tornare a casa, ho deciso di fare qualche km. Vedi che le cose,
mi capitano sempre per caso, senza programmazione. Praticamente, nello sport
come nella vita, cerco di vivere giorno per giorno, programmandomi il minimo
indispensabile".
Ora cosa vedi davanti a
te? Pronta per New York? “Adesso, finito tutto,
penso di fare almeno 1 ultramaratona alla settimana, al parco Ruffini, fare la
100 km delle Alpi il 6 ottobre, e allenarmi un giorno si e un giorno no
palleggiando con 2 palloni, in previsione della maratona di New York di
novembre, giusto per allenare le braccia, Comunque, corro palleggiando per
circa 1 ora senza particolari difficoltà. Devo solo incrementare l'allenamento
del palleggio. Dopo New York, sono stata invitata all'ultramaratona di Sorrento-Positano
del 2 dicembre 2018 che parteciperò molto volentieri.”
Nel libro “Sport, benessere e
performance” Marinella descrive i suoi tanti sogni che sono
già divenuti realtà:
“Già il fatto di continuare
a praticare lo sport, nonostante i miei bei 58 anni, è una grandissima
soddisfazione. Forse non me ne rendo conto, però, se vado a vedere la mia
carriera sportiva, sono riuscita a fare tantissimi risultati: la maratona,
correre 12-24 e 48 ore su tapis-roulant; correre la maratona palleggiando; aver
corso i 2˙000 m siepi senza aver mai provato le siepi; durante i World Master
Game di Torino 2013, e fare pure il record italiano dei 2˙000 m siepi è una
grande soddisfazione. Aver rappresentato l’Italia ai Campionati Mondiali della
24 ore e la 100 km per ben 8 volte. Essere riuscita a correre la 6 giorni.”
Marinella è menzionata anche nei seguenti libri:
Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti – 8 ottobre 2018
https://www.amazon.it/donne-sempre-determinate-competitive-resilienti/dp/8894995151
Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà
Presentazione di: Isabel FERNANDEZ; Prefazione di: Sonia DE LEONARDIS; 31 dicembre 2021
https://www.aracneeditrice.eu/it/pubblicazioni/sogni-olimpici-matteo-simone-9791259943088.html
Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni. Pubblicato da Progetto Cultura, 2022
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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