martedì 25 settembre 2018

Al 3000 di Emilio un finale combattuto, tre persone a contendersi la gara

Vincono Lorenzo Buttarazzi e Virginia Petrei
Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net

Sabato 22 settembre 2018, presso lo Stadio Terme di Caracalla, si è svolta la 7^ edizione del 3000 di Emilio, gara podistica ideata da Emilio Beltrone e il cui ricavato va in sostegno della Fondazione Operation Smile Italia ONLUS.
Un finale combattuto ricco di colpi di scena, tre persone a contendersi la gara. Il vincitore è stato il giovanissimo diciottenne Lorenzo Buttarazzi (Atletica Colleferro) che ha condotto la gara i primi 2 km davanti a Marco Mencio (Atletica Montefiascone) e Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport) in terza posizione, ma al penultimo giro Lorenzo ha mollato forse un po' intimorito dal grande Giorgio che fa il penultimo giro in progressione prendendo il comando.
Ma gli ultimi 300 metri il giovane diciottenne realizza che poteva essere il suo momento, se ci avrebbe creduto, e parte con il doppio della velocità, con energie fisiche e mentali rinnovate, ripassando al comando e andandosene da solo fino al traguardo del 3000 attirandosi tutta l'attenzione del pubblico sempre diretta verso il grande Giorgio e questo è lo sport che vogliamo sorprendente e rinnovato. Calcaterra si classifica al 2° posto dopo aver corso altre tre frazioni.
Vince la gara femminile Virginia Petrei (ACSI Italia Atletica) che precede Chiara Nash (ASD Run) e Marcella Cardarelli (Podistica Solidarietà).
Lo sport permette di sperimentarsi e mettersi in gioco; di uscire dalla zona di confort osando e apprendendo sempre dall'esperienza che fa crescere e affrontare la vita; solo mettendosi in gioco e facendo esperienza ci possono essere i presupposti per far meglio e conoscersi meglio, la prossima volta si potrà fare diversamente e meglio. Sali in carrozza, la carrozza dello Sport, fatti trasportare e coinvolgere, segui un coach o un atleta più esperto o diventa il coach di te stesso, non aspettare il momento migliore, non rimandare, è ora il momento, all'inizio può bastare anche un solo minuto al giorno, il resto viene da sé sperimentando sempre più benessere e performance.
E’ importante lavorare su obiettivi, sul superare errori e sconfitte, si impara da tutto ciò che succede e si può fare meglio in futuro come individui e come squadra conoscendosi meglio. Lo sport avvicina persone, culture e mondi; fa far parte di un team o di una squadra.
Tutto ciò diventa una palestra di vita, si trasferisce tutto sulla quotidianità familiare e lavorativa, si affronta la vita con più sicurezza, con meno ansie e paure, si riesce ad andare avanti con quello che c’è. Per ogni problema c’è almeno una soluzione, chiuso un portone se ne possono aprire tanti altri, comunque l’esperienza fatta fa parte del bagaglio culturale ed esperienziale dell’individuo. E’ sempre il momento per mettersi in moto, per iniziare a fare sport, iniziare a incontrare gente in carne e ossa e allenarsi insieme, incontrarsi, darsi un appuntamento e un ritrovo per partire per un allenamento o per andare insieme ad una gara.
Si porta a casa sempre qualcosa, fatica condivisa, abbracci e sorrisi, nuove consapevolezze delle proprie capacità e propri limiti, medaglie di partecipazione, pacchi gara. Non restare immobile, prova ad abbandonare la tua zona di confort, è sempre il momento giusto per iniziare, non aspettare il momento migliore, scegli il tuo sport, il tuo allenamento, la tua gara, il tuo evento, partecipa con i tuoi tempi e modalità.
Cosa c’è dietro una gara? Tanta organizzazione, tanta comunicazione e pubblicità per coinvolgere atleti a partecipare e personaggi a presenziare. Alla manifestazione è intervenuto anche Luigi Sgarbozza, ex ciclista su strada e opinionista RAI. Gigi ha ricordato i suoi tempi da corridore degli anni ’60 quando vinse una tappa al Giro d'Italia nel 1968 e una alla Vuelta nel 1969. Gigi ha ricordato di essere stato 25° nel Ranking mondiale.
Cosa c’è dietro una gara? Tanta organizzazione per fare in modo che tutti gli atleti che gareggiano restino contenti e anche i loro accompagnatori. Tanti atleti che si incontrano e si ritrovano per mettersi in gioco, per sperimentarsi in pista.
Cosa c’è dietro una gara? Tanti fotografi pronti ad immortalare le gesta atletica dei concorrenti e anche le pose strane e bizzarre degli astanti.
Cosa c’è dietro una gara? Tanta comunicazione tra organizzatori e società, organizzatori e atleti, organizzatori e stampa.
Cosa c’è dietro una gara? C’è una postazione massaggi dell’Atletica La sbarra e I Grilli Runners, ci sono aziende che presentano i loro prodotti.
Cosa c’è prima e dopo una gara? Prima di una gara ci sono persone che arrivano in anticipo o in ritardo, ci sono persone più o meno tese o rilassate, persone che si riscaldano o che partono a freddo.
C’è un mondo prima e dopo una gara. Spettatori che aumentano con l’incremento della qualità degli atleti che cresce con il calare del sole. Dopo la gara ci sono i saluti, i congedi, i commenti, le sorprese, i risultati, si ritorna alla quotidianità, si dà appuntamenti per altre gare a partire dall'indomani.
Cosa c’è durante una gara? Tanti spettatori che applaudono, tanti bambini che accompagnano i propri genitori e che hanno anche opportunità di un loro spazio e tempo per gareggiare e divertirsi. C’è uno speaker che racconta e descrive la gara commentando i vari partecipanti, ricordando i nomi di ognuno e le gesta, descrivendo quello che sta accadendo in diretta, facendo ipotesi su probabili vincitori.

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