La fatica fisica nello sport viene ripagata
da un benessere mentale prima di tutto e poi anche da una soddisfazione derivante
da vittorie; non è da tutti riuscire e primeggiare in questo tipo di gare
lunghe e a condizioni considerate quasi estreme.
Di
seguito Monica e Sara raccontano la loro esperienza attraverso risposte a un mio
questionario di un po’ di tempo fa, raccontando la loro passione, le loro
motivazioni e cosa significa sfidare i propri limiti: Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?
Monica: “Ho
iniziato a correre da bambina, prima gare veloci poi mezze maratone e maratone
cercando sempre di migliorare, poi sono passata alle ultra, perché sentivo che
quella era la mia strada; alla fine di ogni maratona potevo continuare ancora
per km, e perché il mondo dell’ultramaratona è affascinante! La mia prima ultra
è stato un mondiale di 100km, una sfida con me stessa!”
Sara: “Da giovane ho praticato sci, nuoto e pallavolo, non a livelli
competitivi, ma per il benessere di fare sport. Poi un giorno alcuni amici mi
hanno proposto le non-competitive della domenica e da lì ho iniziato a correre.
Mi piacerebbe fare un po’ di Triathlon, insieme alla corsa.”