lunedì 23 settembre 2019

TRIATHLON E IRONMAN La psicologia del triatleta

Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

Il libro è in vendita sul sito Prospettiva Editrice. Per approfondire il mondo degli atleti di triathlon ironman, ho costruito un questionario e ho raccolto alcune risposte. 

Questo ci permette di conoscere più da vicino le motivazioni che affascinano le persone ad avvicinarsi a questo tipo di disciplina considerata estrema. L’ironman prevede 3,8 km di nuoto, 180 km di bicicletta e la maratona di corsa a piedi (42,195 km).
Rispetto al senso di essere ironman, alcuni atleti hanno evidenziato aspetti inerenti le capacità mentali di perseguire uno sforzo prolungato nel tempo e le conseguenze relative, tipo la capacità di saper soffrire, di saper autoregolare le proprie energie, lo sperimentare nuove emozioni. Dalle loro risposte emerge che le potenzialità dell’essere umano sono inimmaginabili, si scopre per caso di essere portati per qualcosa per la quale siamo disposti a investire in tempo, fatica o danaro.
Gli atleti vanno alla ricerca di sensazioni positive e di benessere, ed alla ricerca della sfida, per verificare quanto si è capaci a perpetrare uno sforzo nel tempo. Gli atleti considerano l’importanza del fattore mentale, affermando che non basta solamente l’allenamento fisico, ma è opportuno sviluppare anche aspetti mentali, quali la caparbietà, la tenacia, la determinazione e questi aspetti poi saranno utili anche per la vita quotidiana; infatti, essi permetteranno di saper gestire e affrontare determinate situazioni considerate difficili.
Stralcio Prefazione di Flavia Salomone:
Di corsa in corsa ho cominciato a chiedermi il senso di gare “massacranti” come le maratone e le mud race o ancor di più i trail e gli ultratrail. Così mi sono imbattuta in Matteo Simone, che dell’estremo ha fatto un modus vivendi. L’ho intervistato più volte proprio per comprendere quanto è forte il legame tra mente e running. La domanda che gli posi allora era “perché sottoporsi a certi sforzi? Follia o masochismo?”
Oggi, che Matteo mi ha chiesto di scrivere la prefazione al suo libro la domanda è ancora più o meno la stessa. Perché le persone, soprattutto dopo i quaranta, decidono di praticare sport estremi? Qual è il beneficio di tanta fatica? Cosa cercano? L’infinito…
Un tuffo al di là del limite, inseguire l’orizzonte per raggiungerlo e andare oltre e scoprire cosa c’è dopo. Attraverso le pagine di questo libro si svelano aspirazioni, desideri, paure, intenzioni. Sono le vite di questi Ironman, atleti appassionati alla ricerca del senso del vivere.
Praticare sport estremi, in cui la fatica è scontata, è la palestra migliore per mettersi in gioco, per scoprire chi sei, perché per andare oltre devi imparare a conoscerti, devi sapere qual è il tuo limite, devi sapere fino a dove puoi spingerti. Un viaggio sul limite, un cammino dentro sé stessi per potersi proiettare oltre sé stessi. Questo è ciò che affascina persone comuni e le trasforma in Iroman.
Ci vuole passione, ci vuole un fisico allenato ma ci vuole soprattutto una mente pronta a sostenere ogni passo. Perché anche gli eroi temono di cadere e di non farcela. Ma la forza nasce dalla consapevolezza che ogni gara è solo un tassello di un cammino molto più complesso, perché al di là del risultato ciò che conta è esserci stati.
Lo sport diventa così una metafora della vita, allenarsi a superare il limite, acquisire consapevolezza, conquistare la resilienza sono le chiavi per affrontare anche le giornate che ti si mettono di traverso, la fatica che accumuli nei muscoli ti insegna che qualunque cosa accada tu puoi farcela.
Un libro positivo, un inno alla vita, un invito a non arrendersi questa ultima fatica di Matteo Simone. Un travolgente abbraccio fatto d’amore per la persona, per la sua meravigliosa unicità, un prendersi per mano e andare, correre là oltre il confine alla scoperta della meraviglia del vivere.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

domenica 22 settembre 2019

Alice Rocchi: La danza ti fa superare i problemi e ti rende libera dalle costrizioni

Matteo SIMONE 

Alice Rocchi ha iniziato a praticare ginnastica artistica a 5 anni proseguendo fino all’età di 13 anni; successivamente ha studiato danza Classica, Moderna e Contemporanea (Tecnica Graham e Contact Improvisation) a Bologna, Firenze e a New York presso Steps e il Broadway Dance Center.

Tornata in Italia ha frequentato diversi corsi per l’insegnamento del Metodo Pilates. (Stott e Polestar). Ha poi conseguito il Diploma di Personal Trainer con la FIF e il Diploma di Functional Trainer Instructor e di Crossfit (I liv.). Con Wellapp offre un servizio di Personal Trainer in studio presso le due sedi, a Bologna in Via Savenella 1/C e a Roma in Via Domenico Jachino 57.

Lo sport per assaporare la ciclicità dell’esperienza come nella vita

Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net

Lo sport per assaporare la ciclicità dell’esperienza come nella vita, fatta di partenze e arrivi, incontri e congedi, salite e discese. Lo sport è una metafora della vita, come per lo sport c’è la ciclicità della vittoria e della sconfitta così nella vita c’è la crisi e la soluzione accettando ma cambiando il corso degli eventi con fiducia e resilienza uscendone fuori sempre più rafforzati.
Un mondo dietro lo sport: fatica e impegno con passione e determinazione; pensieri e dubbi; sfide e sogni da realizzare; prove in allenamento e in gara; gioie e soddisfazione. Cosa c’è dietro la fatica? Lo sport rende felici nonostante la fatica; lo sport fa comprendere la ciclicità dell'esperienza.

Lo sport di endurance per sperimentare e mettersi in gioco

Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta

La bellezza dello sport è che permette di fare esperienza, mettersi in gioco, apprendere dall’esperienza sbagliando e facendo meglio la prossima volta. 

Praticando lo sport intensamente ti senti veramente ed intensamente vivo, senti il sangue che scorre, il respiro affannoso, il cuore che batte. E le sfide sono sempre più cercate, la voglia di vedere se riesco ad arrivare entro il tempo massimo, la voglia di indossare la maglia da finisher, di completare la gara nonostante le difficoltà ritenute estreme.
C’è un’alternanza tra un periodo di allenamenti e il giorno della gara per testare lo stato di forma dell’atleta, una messa alla prova, arriva il giorno della verità dove l’atleta deve compiere una successione di gesti atletici che lo permettono di arrivare al traguardo in salute. 

Angel Altamirano, atletica: Ho solo un tempo limitato per realizzare i miei sogni

Solo tengo un tiempo limitado para cumplir mis sueños
Matteo Simone 

Lo sport è qualcosa di molto personale, è importante praticarlo e cercare di migliorare sia il proprio fisico che la propria mente per poter fare sempre meglio in allenamento e gara. 

Di seguito Angel racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande un po’ di anni fa.
Ti sei sentito campione nello sport per almeno un giorno della mia vita? "Mi sento campione dopo ogni buon allenamento.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Quale altro sport ti piacerebbe praticare?Tutti i miei fratelli hanno fatto atletica leggera, ma uno di loro era il migliore della provincia e volevo essere come lui. Mi piacerebbe praticare la ginnastica sportiva, ma ho un tempo limitato di alte prestazioni in atletica leggera, per questo motivo lo lascio per dopo."

sabato 21 settembre 2019

Luciano Alves, Mondiali Albi 24h: Il mio obiettivo e il mio sogno è fare 250 km

Mundial em ALBI na FRANÇA minha meta meu sonho e fazer 250km

Ai prossimi Campionati Mondiali di 24 ore, in programma ad Albi (Francia) il 26-27 ottobre 2019, sarà presente anche Luciano Alves de Souza cono la rappresentativa Nazionale del Brasile. Di seguito approfondiamo la conoscenza di Luciano attraverso risposte ad alcune mie domande prima del mondiale: Ciao, come procede la preparazione per il campionato del mondo?Buongiorno grande maestro Matteo. Innanzitutto grazie mille, da quando sono tornato dalle 24 ore dell'Argentina dove sono stato campione totalizzando 240 km il 17 e 18 maggio, ho lavorato duramente per il campionato mondiale ad Albi in Francia. Il mio obiettivo e il mio sogno è fare 250 km al campionato del mondo. Mi sono allenato molto, mi sono evoluto molto dopo essere tornato dalle 24 ore del fiume Rondo in Argentina. Ho corso altri 100 km ultra il giorno 27 luglio in 7h e 58 minuti.

venerdì 20 settembre 2019

Francesca Bucci: Non posso immaginarmi senza la corsa, per me è come respirare

La gara più bella fu quella di Capua nel novembre del 2017
Matteo Simone 21163@tiscali.it 

In ambito sportivo non bisogna solamente di valere più degli altri dal punto di vista sportivo e atletico arrivando prima dell’altro o mettendoci meno tempo per correre una certa distanza ma è importante l’esperienza di gruppo, amicale, relazionale, dove tutti faticano e pochi vanno sul podio ed è importante rispettare tutti dai primi agli ultimi arrivati perché è importante l’esperienza di crescita che si porta a casa non solo premi e medaglie. 

Di seguito Francesca, Nuova Atletica Isernia, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Credo che un vero atleta non sia solo colui che riesce a distinguersi per le proprie prestazioni fisiche ma soprattutto colui che riesce a portare alto nel proprio ambiente sportivo e nella propria vita di tutti i giorni valori veri di pura umanità. Per questo posso dire di sentirmi campionessa tutte le volte che riesco a trasmettere questo anche agli altri.”

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