sabato 10 aprile 2021

Giovanni Giommarresi, jujitsu: Prima di una gara c’è allenamento duro

 Avvicinatevi alle arti marziali e dimenticate le droghe 
Matteo SIMONE

Chi pratica sport si allena duramente e costantemente impegnandosi e credendoci di poter migliorare e far bene in gara a cui a volte si partecipa. 

Di seguito Giovanni racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Quando ti sei sentito campione nello sport? “Mai sentito… sono umile anche se sono cintura nera di jujitsu”. 

Diventare cintura nera di jujitsu significa avere tanta passione e motivazione nel coltivare uno sport fino a proseguire nelle tappe e negli esami per incrementare competenze e indossare le varie cinture fino alla nera. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? “Il mio percorso è iniziato da quando avevo sei anni e saltuariamente ho dovuto lasciare per vari motivi”. 
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare? “Non mollerò mai una cosa che amo fin da quando avevo sei anni”. 
Prossimi obiettivi? Come ti vedi tra 10 anni? “Obiettivi di routine, tra dieci anni se ci riesco farò sempre questo finché morte non ci separi 😂”.  

A volte lo sport diventa uno stile di vita, si ha sempre in mente, c’è sempre un’opportunità per allenarsi e migliorarsi ma a volte altri impegni hanno la priorità come quelli lavorativi, di studio, familiari ma con la voglia sempre di riprendere ad allenarsi prendersi cura di se attraverso lo sport. 
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Nello sport di combattimento il benessere lo trovo nell’affrontare sempre sfide difficili, ovvero ultra 50enne contro un 20enne... e lì è l’esperienza che conta”. 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “I miei familiari non sono interessati alle mie ‘fisse’ sulle arti marziali 🥋, mio figlio si allena con me”. 
Quale è stata la tua situazione sportiva più difficile? “La situazione più difficile è stata nel riprendere dopo tanto tempo questo sport quando ho fatto iniziare mio figlio… avevo perso l’agilità anche se avevo la tecnica”. 

È importante coinvolgere familiari e amici nella pratica di uno sport per condividere esperienze di fatica e di soddisfazioni nell’apprendere sempre di più e nel sentirsi sempre più validi, sicuri, autoefficaci. 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? “Un episodio della mia attività sportiva che ricordo è quando ho proiettato durante un combattimento un amico e si è fatto male (ma ci può stare)”. 

A cosa devi prestare attenzione nella pratica del tuo sport? Nel praticare il mio sport devo stare attento a non fare o farmi male, in quanto sono tecniche guidate… ma l’incidente può succedere”. 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? “L’evento sportivo che mi ha lasciato il segno è stato un combattimento tre contro me... mi sono sentito Bruce Lee (ma senza fare male agli avversari) quando andavo in leva basta che battevano io mollavo la presa”. 


L’arte marziale andrebbe sempre evitata per attaccare o cercare di far male ma a volte ci si diverte nei combattimenti e può accadere di farsi male ma sempre apprendendo dall’esperienza. 

Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? “Le mie capacità derivano dall’esperienza, dalla maturità e soprattutto dall’amore verso il jujitsu”. 


Il punto di partenza per la pratica di uno sort è la passione e la motivazione e poi la pratica costante permette di appassionarsi sempre di più scoprendo proprie qualità, capacità, caratteristiche.

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, COVID? “Per quanto concerne il COVID 😷 io e mio figlio ci siamo allenati in garage (senza cadere per terra) ci manca il tatami e lo stare insieme con gli altri”. 

Una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Forza e non mollare”. 

Quando c’è una forte passione bisogna tirare fuori caratteristiche di resilienza, bisogna capire come fare per continuare a sperimentare benefici attraverso una pratica costante che può essere interrotta per vari motivi e allora bisogna saper cambiare piani e programmi, rimodulare obiettivi, individuare strategie compensatorie di allenamento. 

Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “Messaggio ai ragazzi: avvicinatevi alle arti marziali e dimenticate le droghe… è meglio un pugno in faccia che una pastiglia”. 


Questo è un bel messaggio, in effetti lo sport toglie dalle stradi che portano a cattive abitudini, quali droghe leggere e alcol, ed è meglio la dura fatica o qualche colpo preso che vagabondare senza meta. 

Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? Io pratico attività fisica per un piacere personale”. 
Quanto credi in te stesso? “Credo in me stesso e nelle mie possibilità, ma con l’età si comprende che non si possono fare i salti che si facevano quando avevi 16 anni”. 


È importante avere la consapevolezza di come si è in ogni momento, che il tempo passa e non si è più agili e forti come una volta e quindi capire quello che si può o non si può fare ma senza evitare completamente l’esperienza, rallentare, ridimensionarsi ma continuare. 

Cosa c'è prima di una gara? “Prima di una gara c’è allenamento duro e durante cerchi di usare la tua esperienza per vincere senza farci o fare male… lo metti a terra, lo immobilizzi e la chiudi con una stretta di mano 🤝”.  


È importante sempre essere onesti e rispettare amici o avversari durante i combattimenti, accettando eventuali decisioni di arbitri o giudici di gara. 

Come gestisci eventuali ansie, tensioni, pressioni? “Ansie, tensioni o pressioni si gestiscono con la consapevolezza della maturità… oggi si vince e domani si perde…. la cosa più importante è non farsi i fare male”.   

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR


venerdì 9 aprile 2021

Roberto Elli: Quando ho iniziato a correre nel 2006 ero 85kg, oggi sono 65

 Oggi non potrei stare senza la corsa 
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

Lo sport fa cambiare stile di vita, fa perdere peso, fa raggiungere obiettivi, rende sereni, felici, determinati. 

Di seguito, Roberto (Atletica Manara) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Un campione mai; un buon podista in qualche occasione si. 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atletaC’è un altro sport che vorresti praticare? “Io vengo dal calcio e quando il campo è diventato troppo lungo e quelli di 20 anni arrivavano sul pallone prima di me ho capito che bisognava cambiare sport… quindi sono passato al calcetto (che pratico tuttora) e per tenermi un po in forma ho cominciato a fare qualche uscita di corsa… poi nel corso di queste uscite ho conosciuto altri podisti che mi hanno convinto a correre in una squadra amatoriale Fiasp… da lì l'appetito vien mangiando., mi sono iscritto al campionato Fidal ed è stato un crescendo. Uno sport che mi sarebbe piaciuto praticare è il tennis”.  

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