Ce la devi fare per te, per la corsa e per le persone che credono in te
Matteo SIMONE
Domenica 26 giugno 2022, si è svolta la 45^ edizione dell’ultramaratona Pistoia-Abetone di 50km vinta dal ruandese Jean Baptiste Simukeka (Orecchiella Garfagnana) in 3h32'32", precedendo Simone Pessina 3h39'44" e Filippo Bovanini 3h40'36".
Tra le donne, ha vinto l’atleta della Nazionale 100km Federica Moroni in 4h11'43" precedendo Ilaria Bergaglio 4h16'20" e Claudia Marietta 4'29"53.
Di seguito, attraverso risposte ad alcune mie domande, approfondiamo la conoscenza di Michele D’Errico vincitore categoria M65 del 10° Campionato Italiano IUTA 2022 di 50 km Salita.
Ciao, complimenti per il tuo risultato alla Pistoia Abetone, è stato come te l'aspettavi? Innanzitutto grazie per i complimenti, graditissimi. È stato molto più bella delle altre partecipazioni, anche se il caldo torrido ha un po' rallentato il mio entusiasmo ma, l'amore per la corsa è più forte di ogni più temerario imprevisto.
Quando c’è passione si può fare tutto, non ci sono avversità che bloccano ma che al massimo rallentano o mettono in difficoltà. Ma si mettono in conto senza frustrazione e senza rabbia, si accetta quello che c’è e si va avanti con quello che c’è. Questo poi serve anche nella vita quotidiana ad accettare, affrontare, gestire situazioni avverse e problematiche con fiducia e resilienza.
I momenti più belli? Mi chiedi dei momenti più belli? Sono tanti, prima fra tutti è la partenza, la carica delle persone che ti acclamano è uno stimolo fortissimo a fare più del tuo solito e poi lo snodarsi dei bellissimi paesaggi che incontri correndo e ti rendono tutto in uno con la natura.
Questi sono i doni dello sport: tanti incontri, paesaggi naturali da attraversare, podi, medaglie, vittorie, soddisfazioni.
I momenti più difficili? Quando la stanchezza si fa sentire e allora che devi far funzionare la testa che ti dirà: "ce la devi fare per te, per la corsa e per le persone che credono in te" ed è dura.
In gare di ultramaratona si mettono in conto e ci sono sempre momenti duri, ma si riesce ad attraversare tutto nel migliore dei modi con proprie strategie, pensieri, immagini e la tanta esperienza a disposizione che insegna ad andare avanti con fiducia, senza mollare ai primi segnali di stanchezza.
Cosa hai temuto? Quali sono state le tue qualità e caratteristiche utili? Ho temuto tante volte e in tante gare estreme di non farcela ma la mia tenacia e la mia testardaggine, che sono le mie qualità e caratteristiche, mi hanno portato ai livelli che tu conosci.
Mi capita di incontrare Miche alle gare più difficili di ultramaratona, in tutta Italia da Rapona per l’ultramaratona delle fiabe, alla 100km del Passatore. Sempre nelle prime posizioni della sua categoria e a volte nei primi posti assoluti a competere con atleti molto più giovani di lui.
Cosa hai portato a casa e cosa hai lasciato lì? A casa porto la gioia di aver affrontato e superato l'ennesima gara con me stesso, tra sorriso e sofferenza e ogni volta lascio in quei posti dove hanno visto la mia "dipendenza", la consapevolezza di affrontare nuovi traguardi all'insegna dello sport e del divertimento. Ho portato a casa la vittoria per l'ennesima gara e ho lasciato lì un grazie per avermi messo a confronto con me stesso e per aver pensato: io voglio, io posso, io son capace.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi? I miei familiari dicono che son "pazzo" ma li comprendo perché non hanno lo stesso stimolo anche se capiscono questa mia passione, non così mio figlio che è animato dello stesso mio stimolo, infatti, anche lui gareggia con ottimi risultati. Amici, colleghi? Alcuni incitano, alcuni invidiosi, ma si sa dove c'è competizione c'è invidia. Ho sempre praticato sport sin da bambino.
Per Michele, l’ultramaratona è diventato uno stile di vita e un mondo privilegiato, dove ogni volta vuol vedere cos riesce a fare con volere, impegno e passione confrontandosi con amici e avversari e con la consapevolezza che è una dipendenza ma per lui è una carica di benessere da non poter fare a meno.
A chi dedichi questo traguardo? Dedico questo traguardo come tutti i miei traguardi, prima alla mia famiglia che mi supporta e sopporta e poi a me stesso.
Prossimi obiettivi? Il prossimo obbiettivo è la 100 km ad Asolo, in seguito la 6 ore a Roma, poi in Calabria per il settebello Curinghese, la 100 km estrema del Vulcano e via via seguendo altre gare.
Sabato 2 luglio 2022, alla 100km di Asolo ha ottenuto la prima posizione di categoria, complimenti.
Cosa diresti a Michele quando era più giovane? Al Michele di oggi direi vai avanti finché le forze te lo permettono.
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili? Una frase che mi aiuta nei momenti difficili, mi rifaccio a una lezione di Pietro Trabucchi, insegna in primo luogo a trovare e mantenere in se stessi la forza di raggiungere un obbiettivo, aumentando la propria autostima. Il tuo scatto non ti consentirà di raggiungere un'antilope, ma la resistenza e la motivazione sì.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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