È la passione che nutro per lo
sport che mi dà forza e gioia infinita
Matteo
Simone
Psicologo,
psicoterapeuta
Sabato 2 luglio si è svolta la 100km di Asolo e il vincitore è stato l’atleta della Nazionale italiana 24 ore Marco Visintini (U.S.Aldo Moro) con il crono di 8h27’17”, precedendo Luca Moro (Emme Running Team) 9h01’41” ed Enrico Maggiola (ASD Bergamo Stars Atletica) 9h16’20”.
La gara femminile è stata vinta da Serena
Natolini (ASD Bergamo Stars Atletica) con il crono di 9h31’38”, precedendo Maria
Ilaria Fossati (ASD Impossible Target) 11h34’35” e Sara Valdo (Pol. Libertas Lupatotina)
12h30’22”.
Tra i protagonisti sono da menzionare
due atleti della ASD Gargano 2000 Manfredonia: Filippo Castriotta 10° assoluto
e 1° M55 con il crono di 10h47’06” e Michele Fiale 12h49’01”.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza
di Filippo attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao,
complimenti per il tuo risultato, è stato come te l'aspettavi?
Più difficile di quanto me l'aspettavo
visto il cambiamento del tratto del 48°km in sterrato fino alla cima del Monte
Grappa, inoltre la partenza alle ore 12:00 anziché alle 14:00 come le altre
edizioni e in più un caldo torrido e afoso.
Cosa
hai temuto? Ho
temuto di non farcela per la terza volta, visto che per due volte sono arrivato
a 50 km e 49 km la seconda volta, sulla cima del monte Grappa.
Filippo è abituato a gare difficili di ultramaratona
dal Passatore alla 100km delle Alpi, la 100km del Gargano, l’estrema 100km dell’Etna,
la 100km Hybla di Caltagirone Avola, con ottime prestazioni e conquistando
anche podi importanti ma ad Asolo ha partecipato due volte non concludendo la
gara, fermandosi a metà gara per vari motivi.
Questa volta Filippo era timoroso ma
allo stesso tempo molto carico con voglia di riscattarsi, dimostrare a se
stesso di valere, di essere ancora in grado, nonostante l’età di fare grandi
cose, di competere con i più giovani senza timore, di correre insieme agli
altri aiutandosi a vicenda.
Il
momento più difficile? Il momento più difficile le ultime salite ripide negli ultimi km dall’80°
al 90° km e gli ultimi 2 km di salita che portano all'arrivo di Asolo.
I
momenti più belli? I
momenti più belli sono stati l'arrivo che mi aspettava mia moglie Caterina con
la sorpresa finale della bandiera del Pirata, mi sono commosso come un bambino per
la gioia immensa. E in più la
condivisione con amici di avventura che abbiamo condiviso durante la
ripidissima salita del monte Grappa e le foto fatte in cima.
Gli arrivi di filippo sono spesso molto
folcloristici e commoventi con spesso la moglie, familiari e amici presenti
anche fuori regione, sveglia ad aspettarlo per acclamarlo, abbracciarlo,
coccolarlo. Tutto ciò aiuta Filippo in gara a pregustare l’arrivo e a non
mollare per non deludere la moglie, familiari e amici.
Quali
sono state le tue qualità e caratteristiche utili?
Camminando nelle salite durissime e
fermandomi a tutti i ristori sempre, facendomi riempire una bottiglietta
d'acqua che mi ha fatto compagnia per tutta la gara, e che mi è servita sia per
bere che per bagnarmi il cappellino.
Oramai Filippo è diventano molto esperto
ad affrontare e gestire gare di ultramaratona, mette in conto che bisogna essere
cauti soprattutto la prima parte integrandosi adeguatamente per poi essere in
forma l’ultima parte arrivando con entusiasmo ed energie ancora a disposizione.
Cosa
hai portato a casa e cosa hai lasciato lì? I momenti più belli vissuti con tutta la mia
ciurma piratesca in giro per tutte le varie tappe fatte, partendo da
Manfredonia con il pullman fino a Foggia, poi il treno di sera fino a Bologna, poi
il cambio fino a Padova, poi la visita e messa alla Basilica di Sant'Antonio da
Padova, poi il pranzo e ripartenza con la ciurma fino a Castel Franco Veneto
dove abbiamo cenato nel ristorante “Ai due mori” nelle mura all'aperto, poi la
mattina pullman che ci ha portato a Casello d'Asolo dove abbiamo ritirato i
pettorali e partecipato al pasta party prima della gara dove, subito dopo, le
navette ci hanno portato al centro di Asolo (duomo) per poi rilassarci nei
porticati qualche ora prima della partenza.
Ho
lasciato tutti i luoghi naturalistici visti in tutto il percorso della gara più
strepitoso e affascinante d'Europa da tutti i punti di vista con attraversamenti
di luoghi storici.
Le gare di Filippo sono gare di
compagnia, di conoscenza del territorio, di fede, sempre in giro visitando,
pregando e facendo gare.
A
chi dedichi questo traguardo? Dedico questo al mio grande amico Mimmo D’Ascanio che mi ha sostenuto
in tutti questi mesi di allenamento fatti insieme, lui non è potuto venire per
motivi familiari, avevo con me un suo braccialetto con una croce di Gesù che mi
faceva compagnia.
Filippo è riconoscente ai suoi amici che
spendono parole per lui, che provvedono alle iscrizioni e a organizzare i
viaggi per le gare, e Mimmo è un grande amico di allenamenti e di gare insieme,
assaporando prelibatezze locali e godendo dei luoghi caratteristiche che si
visitano e si attraversano durante le gare di ultramaratona.
Prossimi
obiettivi? I più
importanti la 100km di Torino 8 e 9 ottobre Campionato Italiano e la 6 ore di
Lucera Campionato Italiano fine ottobre, poi farò la 50 km del Gran Sasso a
fine luglio, la sei ore di Cagnano Varano ad Agosto e 50 km del Gargano il 18
settembre nel mio splendido Gargano.
Tante gare interessanti di ultramaratona
da poter partecipare per sperimentare sia la performance che il benessere
derivante dai risultati ottenuti e gli incontri con gli altri atleti, facendo
piani e programmi e girando per città e Regioni.
Cosa
dicono di te familiari, amici, colleghi? I miei familiari dicono che sono una forza della natura, poi mia moglie
Caterina mi coccola in tutto... seguendomi anche in vari allenamenti di cammino
e gare. Gli amici mi riempiono di gioia e attenzioni, in più mi sopportano in
tantissimi momenti miei di sfoghi personali, specialmente il mio amico Mimmo,
poi insieme abbiamo anche tantissimi momenti di gioia e preghiera vissuti insieme
dalle suore di clausura.
Filippo è un grande esempio di atleta e
uomo di fede che si allena con motivazione e passione con tutti, aiutando
tutti.
Ti
ispiri a qualcuno? No,
sono stato sempre uno sportivo a 360 gradi per me lo sport è una vera passione
che faccio da quando ero bambino anche se per molti anni ho dovuto lasciare per
motivi familiari e di lavoro.
Cosa
diresti a te stesso quando era più giovane? Quando ero più giovane avevo tanti sogni e
tante ambizioni che non ho potuto realizzare purtroppo. Sarei stato un ottimo atleta in varie
discipline.
Filippo racconta sempre le sue avventure
sportive fin da ragazzo quando era un ottimo nuotatore, un grandissimo ciclista
e un bravissimo runner e maratoneta fino a scoprire l’ultramaratona dove da
subito si è dimostrato molto valido e performante. Lo sport l’ha sempre aiutato
a distrarsi, a superare eventi critici e problematici. Avrebbe voluto studiare Scienze
Motorie ma non se lo poteva permettere.
Come
ti vedi tra 10 anni? Mi
vedo sempre giovane e competitivo come lo sono adesso, è la passione che nutro
per lo sport che mi dà forza e gioia infinita.
Una
parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili?
Dai Pirata non mollare che c’è Ketty che
ti aspetta all'arrivo da tante ore per gioire con te e tutti i tuoi fans 🏴☠.
Un’intervista a Filippo è riportata nel mio
libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio
e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi
psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La
100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a
Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello
nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa
di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi
diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela,
attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport
quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il
grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari,
difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale
fare affidamento su se stesso.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento