martedì 5 luglio 2022

Filippo Castriotta 10° assoluto e 1° M55 all’Ultramaratona Asolo 100km

 È la passione che nutro per lo sport che mi dà forza e gioia infinita
Matteo Simone
Psicologo, psicoterapeuta
 

Sabato 2 luglio si è svolta la 100km di Asolo e il vincitore è stato l’atleta della Nazionale italiana 24 ore Marco Visintini (U.S.Aldo Moro) con il crono di 8h27’17”, precedendo Luca Moro (Emme Running Team) 9h01’41” ed Enrico Maggiola (ASD Bergamo Stars Atletica) 9h16’20”.

La gara femminile è stata vinta da Serena Natolini (ASD Bergamo Stars Atletica) con il crono di 9h31’38”, precedendo Maria Ilaria Fossati (ASD Impossible Target) 11h34’35” e Sara Valdo (Pol. Libertas Lupatotina) 12h30’22”.
Tra i protagonisti sono da menzionare due atleti della ASD Gargano 2000 Manfredonia: Filippo Castriotta 10° assoluto e 1° M55 con il crono di 10h47’06” e Michele Fiale 12h49’01”.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Filippo attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao, complimenti per il tuo risultato, è stato come te l'aspettavi? Più difficile di quanto me l'aspettavo visto il cambiamento del tratto del 48°km in sterrato fino alla cima del Monte Grappa, inoltre la partenza alle ore 12:00 anziché alle 14:00 come le altre edizioni e in più un caldo torrido e afoso.
Cosa hai temuto?
Ho temuto di non farcela per la terza volta, visto che per due volte sono arrivato a 50 km e 49 km la seconda volta, sulla cima del monte Grappa.
 
Filippo è abituato a gare difficili di ultramaratona dal Passatore alla 100km delle Alpi, la 100km del Gargano, l’estrema 100km dell’Etna, la 100km Hybla di Caltagirone Avola, con ottime prestazioni e conquistando anche podi importanti ma ad Asolo ha partecipato due volte non concludendo la gara, fermandosi a metà gara per vari motivi.

Questa volta Filippo era timoroso ma allo stesso tempo molto carico con voglia di riscattarsi, dimostrare a se stesso di valere, di essere ancora in grado, nonostante l’età di fare grandi cose, di competere con i più giovani senza timore, di correre insieme agli altri aiutandosi a vicenda.

Il momento più difficile? Il momento più difficile le ultime salite ripide negli ultimi km dall’80° al 90° km e gli ultimi 2 km di salita che portano all'arrivo di Asolo.
I momenti più belli? I momenti più belli sono stati l'arrivo che mi aspettava mia moglie Caterina con la sorpresa finale della bandiera del Pirata, mi sono commosso come un bambino per la gioia immensa. E in più la condivisione con amici di avventura che abbiamo condiviso durante la ripidissima salita del monte Grappa e le foto fatte in cima.

Gli arrivi di filippo sono spesso molto folcloristici e commoventi con spesso la moglie, familiari e amici presenti anche fuori regione, sveglia ad aspettarlo per acclamarlo, abbracciarlo, coccolarlo. Tutto ciò aiuta Filippo in gara a pregustare l’arrivo e a non mollare per non deludere la moglie, familiari e amici.
Quali sono state le tue qualità e caratteristiche utili? Camminando nelle salite durissime e fermandomi a tutti i ristori sempre, facendomi riempire una bottiglietta d'acqua che mi ha fatto compagnia per tutta la gara, e che mi è servita sia per bere che per bagnarmi il cappellino.

Oramai Filippo è diventano molto esperto ad affrontare e gestire gare di ultramaratona, mette in conto che bisogna essere cauti soprattutto la prima parte integrandosi adeguatamente per poi essere in forma l’ultima parte arrivando con entusiasmo ed energie ancora a disposizione.
Cosa hai portato a casa e cosa hai lasciato lì?
I momenti più belli vissuti con tutta la mia ciurma piratesca in giro per tutte le varie tappe fatte, partendo da Manfredonia con il pullman fino a Foggia, poi il treno di sera fino a Bologna, poi il cambio fino a Padova, poi la visita e messa alla Basilica di Sant'Antonio da Padova, poi il pranzo e ripartenza con la ciurma fino a Castel Franco Veneto dove abbiamo cenato nel ristorante “Ai due mori” nelle mura all'aperto, poi la mattina pullman che ci ha portato a Casello d'Asolo dove abbiamo ritirato i pettorali e partecipato al pasta party prima della gara dove, subito dopo, le navette ci hanno portato al centro di Asolo (duomo) per poi rilassarci nei porticati qualche ora prima della partenza.
Ho lasciato tutti i luoghi naturalistici visti in tutto il percorso della gara più strepitoso e affascinante d'Europa da tutti i punti di vista con attraversamenti di luoghi storici.

Le gare di Filippo sono gare di compagnia, di conoscenza del territorio, di fede, sempre in giro visitando, pregando e facendo gare.
A chi dedichi questo traguardo?
Dedico questo al mio grande amico Mimmo D’Ascanio che mi ha sostenuto in tutti questi mesi di allenamento fatti insieme, lui non è potuto venire per motivi familiari, avevo con me un suo braccialetto con una croce di Gesù che mi faceva compagnia.

Filippo è riconoscente ai suoi amici che spendono parole per lui, che provvedono alle iscrizioni e a organizzare i viaggi per le gare, e Mimmo è un grande amico di allenamenti e di gare insieme, assaporando prelibatezze locali e godendo dei luoghi caratteristiche che si visitano e si attraversano durante le gare di ultramaratona.
Prossimi obiettivi? I più importanti la 100km di Torino 8 e 9 ottobre Campionato Italiano e la 6 ore di Lucera Campionato Italiano fine ottobre, poi farò la 50 km del Gran Sasso a fine luglio, la sei ore di Cagnano Varano ad Agosto e 50 km del Gargano il 18 settembre nel mio splendido Gargano.

Tante gare interessanti di ultramaratona da poter partecipare per sperimentare sia la performance che il benessere derivante dai risultati ottenuti e gli incontri con gli altri atleti, facendo piani e programmi e girando per città e Regioni.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi? I miei familiari dicono che sono una forza della natura, poi mia moglie Caterina mi coccola in tutto... seguendomi anche in vari allenamenti di cammino e gare. Gli amici mi riempiono di gioia e attenzioni, in più mi sopportano in tantissimi momenti miei di sfoghi personali, specialmente il mio amico Mimmo, poi insieme abbiamo anche tantissimi momenti di gioia e preghiera vissuti insieme dalle suore di clausura.

Filippo è un grande esempio di atleta e uomo di fede che si allena con motivazione e passione con tutti, aiutando tutti.
Ti ispiri a qualcuno? No, sono stato sempre uno sportivo a 360 gradi per me lo sport è una vera passione che faccio da quando ero bambino anche se per molti anni ho dovuto lasciare per motivi familiari e di lavoro.
Cosa diresti a te stesso quando era più giovane? Quando ero più giovane avevo tanti sogni e tante ambizioni che non ho potuto realizzare purtroppo. Sarei stato un ottimo atleta in varie discipline.

Filippo racconta sempre le sue avventure sportive fin da ragazzo quando era un ottimo nuotatore, un grandissimo ciclista e un bravissimo runner e maratoneta fino a scoprire l’ultramaratona dove da subito si è dimostrato molto valido e performante. Lo sport l’ha sempre aiutato a distrarsi, a superare eventi critici e problematici. Avrebbe voluto studiare Scienze Motorie ma non se lo poteva permettere.
Come ti vedi tra 10 anni?
Mi vedo sempre giovane e competitivo come lo sono adesso, è la passione che nutro per lo sport che mi dà forza e gioia infinita.
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili? Dai Pirata non mollare che c’è Ketty che ti aspetta all'arrivo da tante ore per gioire con te e tutti i tuoi fans 🏴.

Un’intervista a Filippo è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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