giovedì 21 marzo 2024

Giusto Simone, Rome Marathon 2024: PB 2h31’05”, 4° italiano, 5° europeo

 Penso di essermi meritato questo risultato dopo tutta la fatica fatta 
Matteo Simone 
 

Domenica 17 marzo si è svolta a Roma la maratona di 42,195km vinta dal kenyano Asbel Rutto con il record della manifestazione 2h06’24”, precedendo i due connazionali Brian Kipsang 2h07’56” e Sila Kiptoo 2h08’09”. 

Tra le donne ha vinto la kenyana Ivyne Lagat 2h24’36”, precedendo la connazionale Lydia Simiyu 2h25’10” e l’etiope Emebet Niguse 2h26’41”. 
I primi tre italiani sono stati: Edgardo Confessa (A.S.D. Team KM Sport) SM45 in 2h26’03” (premio previsto 1.500 euro), il fenomeno Ettore Scardecchia (A.S.D. Running Evolution) SM50 in 2h28’34” (premio previsto 1.000 euro) e Fabrizio Meoli (ASD International Security S.) SM40 in 2h29’16” (premio previsto 1.000 euro). 
A seguire, quarto italiano, Giusto Simone (Atl. AVIS Castel S.Pietro) SM35 in 2h31’05”. 
Di seguito approfondiamo l’esperienza di mio nipote Giusto Simone, attraverso risposte ad alcune mie domande.
 
Complimenti per il PB in maratona, soddisfatto? Grazie, si diciamo che sono molto soddisfatto per come ho gestito la gara, e per aver migliorato il personale. 

Una gara davvero interpretata benissimo, senza esagerare i primi chilometri che invitavano a spingere in discesa e pianura conservando energie utilissime nel finale, soprattutto l’ultima salita del Colosseo prima del traguardo. 
Già l’anno scorso Giusto ha ottenuto un ottimo risultato alla maratona di Roma chiudendo in 2h32’50”, dimostrando che allenandosi, impegnandosi, credendoci, si può fare, si può migliorare, si possono raggiungere obiettivi sfidanti, difficili ma non impossibili. 
Criticità?
Devo dire che domenica non ho riscontrato particolari criticità. 
Cosa c'è dietro questo PB 2h31'05"? C’è tanto sudore, l’accettazione di un fallimento, la voglia di ripartire, la voglia di rimettersi in gioco, e il desiderio di migliorarsi sempre, di resistere alle avversità e di essere resilienti, sapendo aspettare il momento buono. Il fine 2023 mi ha riservato qualche passo falso, sono stato fermo quasi un mese per recuperare dalla maratona di novembre a Verona andata molto male per svariati motivi. Ma gli alibi non stanno da nessuna parte, bisogna ripartire dai momenti meno buoni, facendo tesoro degli errori, in quel momento ho capito tanto, e quando sono ripartito avevo un altro focus. 

Un grande anno il 2023 per Giusto Simone, dopo la maratona di Roma una grandissima gara alla 50km di Romagna con finale in progressione e ottimo crono e piazzamento in classifica assoluta e secondo M35. Ma non si può migliorare sempre, non va tutto liscio soprattutto in gare lunghe come le maratone dove oltre alla preparazione adeguata e ottimale ci possono essere tante incognite da non poter gestire e quindi non resta che accettare quello che c’è in quel momento e ripartire con nuovi propositi ma sempre con motivazione e passione per far meglio e bene. 
Cosa significa correre una maratona a 3'34" al km?
Significa non lasciare nulla al caso, stare concentrati su quel che si deve fare non solo durante, ma anche prima. Significa centellinare le energie ed evitare sprechi, significa crederci, significa essere consapevoli che si può fare. 

In effetti un ritmo molto sfidante che significa che gli allenamenti hanno dimostrato di poterlo fare e in effetti negli allenamenti c’erano i presupposti di poter avere un ritmo costante tra i 3’30” e i 3’35” per l’intera maratona, ma farlo è un’altra cosa, significa che tutto giri a favore e non a sfavore, che si è centrati e pronti a gestire qualsiasi avversità, dubbio, incertezza. 
Gli allenamenti più importanti? Gli allenamenti più importanti per me sono i lunghi variati, perché ti permettono di simulare mentalmente le situazioni di gara sperimentando difficoltà e fatiche, inoltre sono molto complicati da gestire mentalmente per il fatto che è difficile correre da soli per tanto tempo preservando la qualità e quindi richiedono grande motivazione. 

Allenarsi da soli è durissimo, soprattutto quando si fanno carichi di lavoro e i lunghissimi a ritmi quasi maratona, ma se riescono lasciano un’ottima fiducia nel proseguo degli allenamenti e nel poter far bene in gara.
 
Dedichi a qualcuno questa prestazione? Sì, la dedico senza dubbio alla mia famiglia che è sempre presente e anche un po’ a me stesso, perché penso di essermi meritato questo risultato dopo tutta la fatica fatta. 

Famiglia presente nel 2023 e anche quest’anno a queste due grandi prestazioni e dopo la gara grandi festeggiamenti insieme. Davvero una prestazione meritata per la tanta fatica di un paio di mesi intensivi di allenamenti mirati. 
Cosa pensano familiari e amici di questa prestazione?
Eh, devo dire che questi due giorni mi hanno fatto capire che ho fatto qualcosa di bello, dalle reazioni di amici e familiari: in tanti hanno speso belle parole nei miei confronti, e questo mi gratifica. 

Per continuare a impegnarsi, per raccogliere frutti e tenerli con sé nel cuore e nella mente, sono utilissimi i feedback di familiari e amici che incrementano la consapevolezza di quello che si è riusciti a fare e che quindi se si vuole si può fare anche meglio continuando a crederci e impegnarsi, focalizzati e fiduciosi.  
Cosa hai scoperto di te stesso in questa gara e negli allenamenti? In questa gara ho scoperto di me stesso che posso riuscire a domare una maratona senza subirla e questo mi fornisce molta fiducia per il futuro. Negli allenamenti ho scoperto di me che la mia forza di volontà e determinazione nel raggiungere i risultati prefissati è una qualità su cui puntare. 

In effetti ci vuole tanto autocontrollo nel gestire una maratona dall’inizio alla fine, e più che domare la maratona bisogna essere in grado di domare
se stessi. 
 
Facilmente si scalpita alla partenza per voler dimostrare a se stessi e agli altri di essere forti e veloci ma poi si fanno i conti con quanto si è speso, in termini di energie, fino a un certo chilometraggio dove si potrebbe essere carenti di energie sufficienti per continuare con gli stessi ritmi, subendo e percependo una sorta di fallimento con eventuali sensi di colpa di essere partiti troppo veloci. 
Sensazioni e pensieri in gara (pre, durante, post)? È stata un’altalena di emozioni, nei giorni precedenti alla gara questa volta ero molto sereno, un po’ di ansia da prestazione indubbiamente si è presentata, ma rispetto al solito sono riuscito a tenere un approccio più consapevole che mi ha garantito maggior tranquillità.  
Durante la gara sono successe tante cose e si passa dall’euforia dei primi chilometri, che sembrano volare, alla prima stanchezza post passaggio alla mezza, in cui i pensieri iniziano a diventare meno positivi della prima parte di gara, crescono i dubbi, ma questa volta ero confidente e determinato e mi sono imposto di tenere il passo fino al km 32, dandomi un obiettivo intermedio e questo ha pagato. Infatti, dal 32 ho sperimentato una sensazione mai provata prima in maratona che mi ha permesso di correre senza pensare più al kilometraggio, trans agonistica, passavano i chilometri e le sensazioni miglioravano e così fino all’arrivo. Il post è stato gioioso, ho provato soddisfazione, per quanto fatto e perché finalmente avevo fatto la gara che avevo immaginato, raccogliendo i frutti dei duri allenamenti.
 

Il giorno della gara con il giorno precedente e subito dopo la gara, sono momenti molto intensi dove c’è in gioco quanto investito per un periodo di tempo dove si sono fatti tanti sacrifici per incastrare allenamenti impegnativi e durissimi. Il giorno della gara è la resa dei conti, da una parte si è consapevoli di quanto si vale, come si è lavorato, cosa si può fare e dall’altra parte ci posso essere pensieri che vogliono sabotare, dubbi che posso mettere intensione. Bisogna saper stare con quello che c’è con la consapevolezza che si fa del proprio
meglio, che si è lavorato bene, che si vivrà una gara con tutte le sensazioni ed emozioni che regalerà.
 
A cosa ti serve lo sport per la tua vita quotidiana? Serve a mettersi in gioco continuamente, misurarsi con se stessi, con gli altri, serve a diventare consapevoli, a conoscere nuove persone, a socializzare, ad accettare i fallimenti e ripartire. Lo sport è una palestra di vita. 
Cosa c'è oltre lo sport?
Oltre lo sport c’è l’aggregazione, la socialità. In questa maratona ho conosciuto diversi atleti con cui sono ancora in contatto. Ecco questo è il mio concetto di sport: non esiste solo la competizione in cui chi vince è il miglior, ma esiste anche la solidarietà e lo spirito di aggregazione. 

In effetti lo sport può risultare una grande opportunità per conoscere sempre più se stesso nel dolore e nella fatica ma anche nelle relazioni con altri, portando a casa sempre più consapevolezze sia in ambito sportivo che nella vita quotidiana. 
Hai sperimentato il limite in allenamento o gara? Non ti saprei rispondere, sinceramente penso di non averlo ancora sperimentato a pieno. 
Sogni realizzati e da realizzare? Nei sogni realizzati ci metto la mia stupenda famiglia sicuramente! Da realizzare a oggi una grande maratona di New York, una grande 100km del Passatore, ma c’è tempo per fare tutto. 

Ancora tutto sotto controllo sia in allenamento che in gara fino alla maratona/50km, sembra che ci siano i presupposti per alzare ancora un po’ l’asticella verso due versanti: migliorare ancora prestazioni dal mezzofondo alla maratona e provare a fare il salto verso la 100km, tempo al tempo, un passo alla volta. 
Cosa ti spinge a fare sport? La voglia di stare bene, di essere in forma, di essere parte di un gruppo, la voglia di porsi nuovi obiettivi.  
Prossimi obiettivi? Migliorare, migliorare e migliorare 
Cosa ti aspetti dal 2024? Mi aspetto di divertirmi, di crescere sportivamente e di fare nuove esperienze, e di vincere nuove gare o sfide.  
Cosa diresti a te stesso di dieci anni fa? Di credere più in me stesso. 
Quali alimenti preferisci? Amo tutto il cibo in generale, mi piace la tavola come occasione di convivialità, ma in occasione della preparazione della maratona prediligo il riso basmati, verdure uova, pesce, carne bianca, primo sale e in generale tutti cibi facilmente digeribili, e sostenibili con il piano di allenamento. 
Ringraziamenti finali. Volevo ringraziare per questi risultati conseguiti anche il grande Zio Matteo che si prende cura della mia preparazione atletica e mi prepara a puntino per questi grandi appuntamenti. È fondamentale per me ricevere consigli da una persona di cui nutro una grande stima, e che ha grandissima conoscenza in materia. Inoltre, volevo ringraziarti anche a nome di tutti i runner amatoriali perché grazie alla tua passione e al tuo tempo ci dai voce per poter arrivare ad altri appassionati di questo magnifico sport. Sei il numero 1! 

Grazie di cuore! Avanti così. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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