Un'opportunità correre nello stadio della mia città
Matteo Simone
Giovedì 29 agosto 2024, ha avuto luogo il Silver Gala Pietro Mennea allo stadio Olimpico, 800 metri over 35 donne ore 20.15 e uomini ore 20.25.
Tra i pochi partecipanti selezionati, Paolo Benelli SM50 e Vincenzo Paduano SM40, entrambi dell’ASD Atletica La Sbarra.
Di seguito approfondiamo l’esperienza di Paolo Benelli, attraverso risposte ad alcune mie domande, alcuni giorni dopo la gara.
Come ti definisci atleticamente? Appassionato, costante e per certi aspetti curioso.
La pratica di una disciplina sportiva, soprattutto all’inizio, risulta essere una sperimentazione personale con l’ausilio di eventuali preparatori, tecnici, allenatori.
Come mai la partecipazione al Silver Gala? Com’è andata? Ho pensato che fosse un'opportunità correre nello stadio della mia città dove ho sempre assistito a eventi di grande importanza fin da quando ero bambino, anche se la preparazione del momento è incentrata sull'ottimizzazione di altri parametri che riguardano il gesto atletico, piuttosto che alla performance stessa, consapevole di non essere in uno stato di forma ottimale, venendo da uno stop estivo. Ho deciso comunque di correre avendo capito che si trattava di un semplice test a porte chiuse sia per noi atleti che per l'organizzazione.
Soddisfatto? Criticità? Non posso ritenermi soddisfatto del tempo, molto lontano da quelli che ho corso a giugno, ma sinceramente non era quello il mio obiettivo, piuttosto ho cercato di ritrovare sensazioni positive, insieme alla voglia di correre e all'emozione che solo un posto come lo stadio Olimpico può darti.
In effetti il risultato è stato di 2’17”92, mentre l’amico di squadra Vincenzo Paduano ha chiuso in 2’04”31.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? La prima medaglia ai campionati italiani indoor del 2023, mi ha dato più consapevolezza delle mie possibilità.
Ottima prestazione per Paolo al Palaindoor Ancona il 12 mar 2023 dove ha ottenuto il bronzo ai Campionati Italiani Individuali Indoor Master 800 metri SM50 con il crono di 2’11”77, il titolo italiano è andato a Bonfiglioli Gian Carlo 2’10”07, precedendo Luca Dassiè 2’10”54.
Il tuo vissuto prima, durante, dopo una gara? Dipende dal tipo di evento, sicuramente le gare dove è in palio un titolo fanno consumare molte energie nervose, addirittura da giorni prima, per poi lasciarti subito dopo svuotato a confronto con il tuo risultato e le relative emozioni in base all'esito della gara.
Hai sperimentato il limite nelle tue gare? Molte volte, soprattutto in competizioni, come dicevo prima, dove sono in palio titoli. Altre gare possono essere considerate più ‘allenamenti col pettorale’, dove si corre per testare la condizione più che cercare il limite.
Interessante questa definizione, in effetti si partecipa a delle gare per testare la condizione, per capire a che punto della preparazione si è, in un percorso di allenamento che porti a ottenere una migliore performance per eventuali titoli, podi, o anche personal best.
La tua gara più difficile? Il campionato italiano a staffette di cross di quest'ultimo anno. una 4x2000 su un percorso molto impegnativo che non ho avuto modo di testare prima della partenza, affrontato con molto vigore nella parte iniziale mi ha lasciato sfinito negli ultimi 200 mt, nonostante ciò, la squadra ha comunque vinto la medaglia di bronzo.
Il 9 marzo 2024, alla Festa del Cross 2024, nell’ambito dei C.I. Individuali e di Società di Corsa Campestre si è corsa la Staffetta 4x1 giro Master Uomini e per quanto riguarda la categoria SM45, l’ASD Atletica La Sbarra si è aggiudicata la medaglia di bronzo grazie al quartetto composto da Mario di Benedetto, Claudio Marchiori, Paolo Benelli ed Emiliano Carloni con il crono di 29’24, preceduti dall’ASD Nissolino Intesatletica (Valentino Comarca, Damiano Di Cicco, Mauro Sciullo, Fabio Bartolomucci) 29’19” e dai vincitori X-Solid Sport Lab ASD (Danilo Martin, Antonio Nicol Marracino, Luca Scaramucci, Fabio Solito) 28’56”.
Bellissima emozionante esperienza partecipare a un campionato di società con altri elementi in staffetta per cercare di dare il massimo, con tante aspettative individuali, degli altri componenti della staffetta e dell’intera società di appartenenza.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Sicuramente sì, soprattutto per quegli atleti che non hanno una formazione umanistica e non sono in grado di dare il giusto significato alle proprie emozioni.
Sogni realizzati e da realizzare? Mi piacerebbe fare un record, sia individuale o anche di squadra, che per un atleta master, ritengo sia l'unico modo per avvicinarsi il più possibile al concetto di ‘assoluto’.
Tanti atleti mater si allenano ad alto livello, alcuni quasi come i professionisti per cercare di ottenere risultati eccellenti nonostante un’età più avanzata e con altri eventuali impegni lavorativi.
Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? Stare bene! Poi nel medio e lungo termine cercare sempre di migliorarsi.
Stare bene è la base per ogni partenza, per ogni percorso, per ogni piano di allenamento e poi si cerca di osare senza strafare, gradualmente impegnandosi con costanza e alzando sempre più la soglia delle difficoltà e della qualità per puntare a eccellenti prestazioni.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? Da chi non è abituato al sacrificio giornaliero nello sport, vieni considerato come un eccentrico o esaltato che corre ‘le maratone’ anche se io faccio mezzofondo veloce che non ha nulla a che fare con le maratone, diversamente tutti quelli che come me, praticano un'attività sportiva, la corsa diventa elemento di stima, aggregante e condivisione di valori.
In effetti, chi non fa non sa. La pratica di una disciplina sportiva permette di conoscersi bene fisicamente e mentalmente, aderire a un sano stile di vita, condividere con altri sforzi, passione, soddisfazioni, gioie.
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Nel mio caso, non essendo una professione, quello che cerco nella corsa è soprattutto libertà, benessere e consapevolezza del proprio valore quando ci si realizza nelle competizioni. Diversamente nei periodi in cui si è troppo ossessionati da risultati e allenamenti, libertà e benessere vengono meno. rendendo tutto più faticoso.
Che significato ha per te un personal best o sconfitta? Entrambe le cose sono motivazioni alla crescita, l'importante è dare il giusto significato alle cose, non esaltarsi troppo per un successo né abbattersi troppo per una sconfitta.
La pratica di una disciplina sportiva procura benefici e benessere e a volte bisogna spingere un po’ di più se si vogliono risultati ambiziosi. Importante è restare con i piedi per terra, avere altro per cui distrarsi o occuparsi al di fuori di una forte passione.
Quali sono gli ingredienti del successo? Dipende che cosa si intende per successo...la costanza, la passione e le competenze indubbiamente portano a risultati.
Per la performance eccellente bisogna essere prima di tutto talentuosi con una forte passione e motivazione e inoltre è opportuno impegnarsi quotidianamente e gradualmente.
Segui un piano di allenamento, programmi gli allenamenti? Certo nulla è al caso, il programma è settimanale, cambiano dei dettagli.
Gli allenamenti più importanti? Quelli sulla resistenza al lattato, mettono a dura prova l'atleta non solo fisicamente ma in particolare mentalmente dovendo abituarsi a sostenere alti livelli di sofferenza.
Ci si allena alla fatica che non si teme ma che aiuta a simulare parti di gara, dove bisogna dare il massimo, spingere fino alla fine.
Cosa hai scoperto del tuo carattere facendo sport? Ho semplicemente riportato l'atteggiamento che ho nei confronti del mio lavoro, sono musicista e quindi passo regolarmente, praticamente da tutta la vita, ore a esercitarmi per mantenere una forma strumentale di livello. Quindi lo sport ha riconfermato semplicemente le mie attitudini alla costanza e cura maniacale del gesto tecnico.
Per ogni risultato ci vuole impegno, cura del dettaglio, organizzazione, metodo ma soprattutto la predisposizione e la forte passione, ricompensati dalla riuscita in quello che si fa che ricarica il morale e da un senso agli impegni profusi.
C’è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive? I miei compagni di squadra sono un grande stimolo, far parte di un gruppo molto competitivo è un incoraggiamento a far sempre meglio, i successi degli altri mi incoraggiano a impegnarmi e a pensare che, se loro sono riusciti, anche io posso farlo, ma soprattutto è bello condividere i successi insieme.
Insieme è sempre molto meglio, ci si stimola a vicenda, ci si allena insieme, ci si confronta, si danno suggerimenti.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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