lunedì 30 settembre 2024

Giovanni Pili D'Ottavio: La gara più emozionante è stata la prima maratona

 A breve realizzerò finalmente il sogno di partecipare alla maratona di NY 
Matteo SIMONE 
 

Correre una maratona è davvero una grande impresa e il sogno di tutti e la prima maratona è molto emozionate per i dubbi che assalgono alla
partenza dopo un adeguato periodo di allenamento mirato.
 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Giovanni (Olympia Athletic Team) attraverso risposte ad alcune mie domande.  
Come ti definisci atleticamente? Atleticamente mi definisco un professionista perché da sempre ho approcciato lo sport con la massima serietà curando sempre anche i più piccoli particolari. 

Per ottenere ottimi risultati bisogna fare le cose fatte bene, affidandosi a professionisti e non trascurando nessun dettaglio che può contribuire al benessere e alla performance. 
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? La gara più emozionante è stata la prima maratona, al 38esimo km quando ho realizzato che oramai era finita, stavo bene e, quindi, l'avrei portata a termine, ho iniziato a piangere. 

La prima maratona è davvero emozionante per tutti, una grande sfida da preparare e portare a termini con l’attesa dell'eventuale crisi al 30-35° chilometro. 
Il 19 settembre 2021, Giovanni ha corso la  Run Rome the Marathon in 3h3626”.
Il tuo vissuto prima, durante, dopo una gara? Prima della gara ascolto musica per concentrarmi il più possibile ripassando a mente il percorso; durante la gara, per combattere la fatica soprattutto mentale, divido la distanza in frazioni e osservo tutto ciò che rientra nel mio campo visivo; dopo la gara il mio primo pensiero è mangiare 🤣. 

Ottima strategia quella di ripassare mentalmente il percorso, aiuta a immaginare cosa si può aspettare dal percorso in base alla propria preparazione ed esperienza. Durante la gara tanti atleti la spezzettano in frazioni in base alla distanza, se trattasi id
maratona ogni 5 o 10, o s mezze o a ogni ristoro, ognuno ha la sua strategia più o meno collaudata. Alla fine della gara, ci si incontra per scherzare e confrontarsi e Giovanni è davvero un amicone, pieno di entusiasmo, carica e simpatia.
 
Hai sperimentato il limite nelle tue gare?
Quest'anno ho sperimentato il limite nelle due gare dove ho fatto i miei personali la 10km e la 5km su strada, mi sono praticamente steso a terra appena passato il traguardo. 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Ritengo da sempre lo psicologo una figura utile in ogni ambito, ancora di più nello sport e soprattutto in quello individuale dove la prestazione dipende per il 100% da te. 
Sogni da realizzare? Obiettivi a breve, medio, lungo termine? A breve realizzerò finalmente il sogno di partecipare alla maratona di NY, vorrei riuscire a completare le sei major e poi magari, chi lo sa, un giorno potrei riuscire a fare un tempo che mi qualifichi per le olimpiadi…. 

Giovanni da qualche anno approdato alla maratona, quest’anno andrà a New York e sia lui che la sua compagna Stefania
correranno la maratona di New York ognuno per fare la propria prestazione e quindi ognuno ha il suo programma di allenamento.
 
Ti ispiri a qualcuno? Nel corso della mia carriera sportiva ho avuto tantissime fonti di ispirazione, soprattutto i miei allenatori. 
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? I miei familiari mi dicono da sempre: ‘ma chi te lo fa fare. In generale, da quando ho iniziato a fare le maratone, ho sempre ricevuto attestati di stima da tutti coloro che mi circondano. 

La preparazione e la partecipazione alla maratona è davvero faticosa con allenamenti costanti e impegnativi nella settimana, quasi tutti i giorni, ed è davvero encomiabile tale impegno e determinazione nel volerla preparare e portare a termine con ottimi risultati. 
Cosa dà e cosa toglie lo sport? 
Lo sport fatto con impegno e dedizione toglie molto tempo libero, ma da enormi soddisfazioni perché il lavoro prima o poi paga, bisogna solo avere pazienza. 
Che significato ha per te un podio, personal best, sconfitta? Il podio e il personal best sono i riconoscimenti della bontà del lavoro che ho portato a termine, la sconfitta (soprattutto adesso che faccio uno sport individuale) la vivo come un momento di crescita perché dipende tutto solo ed esclusivamente da me e quindi mi può aiutare a fare meglio la prossima volta. 

Concordo, per aver successo e soddisfazioni bisogna faticare quasi ogni giorno ma alla fine si è ripagati dai risultati notevoli che ricaricano di entusiasmo e stimoli nuovi. 
Segui un piano di allenamento, programmi gli allenamenti? Sono allenato da Andrea Giocondi la guida di Annalisa Minetti alle Paralimpiadi; mi invia i programmi di lavoro attraverso una app che li carica direttamente sul mio orologio, oltre a lavori periodici in pista e allo stage che ogni anno facciamo in montagna per preparare la maratona autunnale. 
Gli allenamenti più importanti? 
Gli allenamenti più importanti dipendono dalla distanza che stiamo preparando: in questo momento per NY i più importanti sono i lunghi che facciamo a fine settimana. 
Quali sono gli ingredienti del successo? Ci sono tanti ingredienti per il successo: la dedizione, la passione ma il più importante rimane 'l'ossessione’. Se uno vuole raggiungere un risultato s tutti i costi prima o poi lo raggiungerà non ci si deve mai arrendere. 

Bella e interessante questa risposta, in effetti per ottenere una grande performance bisogna fare le cose bene con metodo e meticolosità, e a volte lo sport diventa un’ossessione per i tempi cronometrici da rispettare quando si fanno i lavori di ripetute brevi, medie e lunghe, quando si fanno i cosiddetti medi, i lunghi, i variati, i test in gara. Ma tutto si può organizzare e pianificare in modo propedeutico per la maratona considerando che è un periodo di tempo da dedicarci di circa 3 mesi e poi ci si può rilassare in gare più veloci. 
C’è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive?
La prima persona che mi incoraggia è Stefania, la mia compagna, grazie alla quella ho scoperto questo meraviglioso mondo del running. La prima che mi scoraggia è mia madre, ma solo per amore, perché vorrebbe che dopo una vita passata a fare sport mi riposassi un po' 🤣. 

Stefania è un’atleta non vedente che si allena al parco degli acquedotti da diversi anni, con diverse guide e ultimamente si affida al triatleta Massimo Castellano per due o tre allenamenti a settimana, soprattutto in vista della preparazione della maratona di New York e la mattina alle 6,00 è presente per l’allenamento e a fine allenamento ricca colazione. 

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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