domenica 29 settembre 2024

Silvia Tombolini, Campionessa Italiana di spada non vedenti 2024

 Quest’anno finalmente ci sono riuscita 
Matteo Simone 
 

Domenica 12 maggio 2024 si sono disputati i Campionati Italiani assoluti FIS-FISPIC di spada non vedenti presso il Palasavena a San Lazzaro di Savena (Bo). 

Silvia Tombolini (Circolo Scherma Appio di Roma) è la nuova Campionessa Italiana battendo in finale 10 a 6 la Campionessa italiana uscente, Laura Tosetto (Pro Patria Busto Arsizio).  
Tra gli uomini, il titolo di Campione italiano 2024 è stato conquistato da Filippo Innocenti (Circolo Scherma Appio di Roma), battendo 9 a 8 lo spagnolo Marcos Mosteiro (Accademia Scherma Milano). 
Di seguito approfondiamo l’esperienza di Silvia Tombolini, attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Complimenti per il titolo italiano 2024, soddisfatta?
Ciao Matteo! Grazie mille per i complimenti! Si sono molto soddisfatta. È un risultato che mi ha ripagato di tutto il difficile percorso che ho fatto fino a qui. Vincere i Campionati Italiani assoluti di spada non vedenti era un obiettivo che rincorrevo da tempo e che ho sempre sfiorato per un soffio. Quest’anno finalmente ci sono riuscita. Nella mia carriera sportiva ho disputato 8 Campionati Italiani portando a casa: un oro, un argento e 4 bronzi, e diverse gare internazionali dove ho vinto diverse medaglie tra cui: un oro nel Torneo internazionale di Cascais nel 2015 in Portogallo e un oro nel Torneo internazionale Città di Milano nel 2023.  
La cosa che ha reso tutto più magico durante gli Assoluti 2024 è che il la mia vittoria è arrivata in diretta TV su Rai Sport. Ricordo ancora gli attimi prima della finale dove ho telefonato a casa e ho detto a mia madre: Metti Rai sport. Male che va abbiamo un argento sicuro! È stato fantastico sapere che tutta la mia famiglia era lì a fare il tifo per me, inoltre era la prima volta che la scherma non vedenti andava in diretta nazionale. Era importante far vedere un buon assalto e fare una bella performance che potesse dar risalto alla nostra disciplina. Aver raggiunto un obbiettivo tanto importante mi ha riempito di orgoglio. È stata una grande soddisfazione che mi ha dato tanta energia e maggior sicurezza per affrontare le sfide future, che già so che non mancheranno.   

Tutto torna, se si lavora duramente, se si è fiduciosi, se si ha anche il talento, si possono raggiungere risultati eccellenti, inseguendo i propri sogni, un passo alla volta, vittoria dopo vittoria ma anche qualche sconfitta serve per potenziare e rafforzare eventuale criticità emersa. Sempre più si è interessati alla disabilità, alla capacità di persone con disabilità di poter fare qualsiasi tipo di sport ad altissimo livello, interessando sponsor, mass media e l’intera cittadinanza. 
 
Te l'aspettavi? Criticità? Conoscevi l'avversaria? Nell’ultima stagione siamo state in 13 a ottenere la qualificazione per i Campionati Italiani di spada non vedenti e le mie avversarie le conoscevo un po' tutte. Laura Tosetto, con cui ho disputato la finale, era la Campionessa Italiana uscente e sapevo che era un’avversaria ostica. In passato mi aveva battuto e quindi poteva succedere di nuovo, ma allo stesso tempo, nella Seconda Prova Nazionale di qualificazione a Busto Arsizio ci eravamo già trovate in finale e avevo vinto io, di conseguenza anche questo poteva succedere nuovamente. Ero cosciente che non sarebbe stata una passeggiata, quindi ho cercato di andare avanti stoccata dopo stoccata senza preoccuparmi del punteggio e del tempo che scorreva. L’unica cosa su cui dovevo concentrarmi era far accendere solo una luce: la mia.   

Per competere ad altissimo livello bisogna essere altamente focalizzati ed essere altamente fiduciosi delle proprie possibilità e capacità di poter fare non cose impossibili, ma cose difficili, e sfidanti con fiducia elevatissima. 
 
Le fasi più difficili? I Campionati italiani sono sempre difficili. Tutti gli atleti che vi prendono parte sono lì con un unico obbiettivo: vincere. Anche i meno favoriti si giocano il tutto per tutto. Inoltre, la scherma non vedenti italiana è cresciuta molto tecnicamente negli ultimi anni, di conseguenza non ci sono schermitrici da sottovalutare. Per me è stata una gara sicuramente in salita. Per prima cosa non arrivavo lì in perfetta forma a causa di un incidente che mi aveva costretto a saltare degli allenamenti. In più il girone iniziale da cui derivava la classifica provvisoria per la fase a eliminazione diretta non si era concluso con molte stoccate a mio favore. Inoltre, una delle mie avversarie si era ritirata per motivi personali. Mi sono stati tolti dei punti e ho perso posizioni. Questo significava assalti a eliminazione diretta con atlete più forti. Non ero per niente tranquilla, ma poi ho deciso di lasciar stare le preoccupazioni e vedere che cosa succedeva. Assalto dopo assalto sono arrivata alla finale, dove fin da subito ho guadagnato un bel vantaggio, ma dopo il primo time-out la mia avversaria ha cominciato a risalire. Nonostante questo, Sono stata brava a mantenere la calma e a mettere in pratica i suggerimenti del mio allenatore. Ho costruito ogni azione fino al punteggio del 10 a 6 che mi ha regalato una splendida medaglia d’oro.  

Per arrivare ai campionati italiani vuol dire che si compete ad altissimi livelli e vince chi riesce a rimanere calmo, paziente, focalizzato e sostenuto dal proprio allenatore. 
 
Quali allenamenti fisici e mentali sono stati fondamentali? Il lavoro in sala scherma insieme ai miei compagni è stato importantissimo. Mi sono concentrata su me stessa cercando di correggere gli errori e perfezionare il gesto tecnico senza pensare al punteggio e alle gare. Nell’estate 2023 ho avviato un percorso insieme a una professionista che mi ha permesso di gestire l’ansia e mantenere meglio la concentrazione. Ero pronta a mettere in discussione tante cose di me, ma alla fine non è stato necessario. Ero già consapevole del fatto che la prima avversaria di me stessa sono io e finalmente ora ho capito come tenere sotto controllo quella parte di me che spesso tende all’autosabotaggio.    

Il lavoro su
se stessi è la base per affrontare, gestire, risolvere qualsiasi situazione, soprattutto con l’aiuto di un professionista che sa trovare le giuste chiavi di lettura e di risoluzione per sbloccarsi e permettere all’atlete di entrare nel flow dove tutto scorre senza preoccupazione, ma con estrema concentrazione e focalizzazione. 
 
Cosa hai scoperto di più su te stessa?
Giorno dopo giorno ho scoperto una Silvia diversa. Più forte e determinata che vuole raggiungere il suo obbiettivo e che ha meno paura delle sfide e delle possibili sconfitte. Sono sempre stata molto dura con me stessa e ho sempre preteso il massimo. Perché da quando ho perso la vista ho capito che avrei dovuto faticare il doppio per raggiungere gli stessi risultati dei miei coetanei. Inoltre, avrei dovuto dimostrare di essere all’altezza. Per una persona con disabilità visiva la vita è sicuramente in salita. Gli ostacoli sono soprattutto culturali quindi bisogna impegnarsi molto di più. La mia famiglia mi ha sempre affiancato in tutto, ma tutto quello che ho deriva esclusivamente da tanto impegno e determinazione. Difficilmente ho potuto usufruire di qualche scorciatoia e questo mi ha portato a volere sempre il massimo in tutte le situazioni. Ora sono più consapevole di ciò che sono diventata e so che non devo più dimostrare nulla. Sono tante le aree della mia vita dove ho ottenuto dei successi e quindi non saranno solo i risultati sportivi a definire chi sono.    

Dalla testimonianza di Silvia emerge una grande crescita ed evoluzione personale che l’ha portata a essere più matura e responsabile ma anche più determinata e con elevata grinta per andarsi a prendere che vuole con impegno e senza evitare la fatica. 
 
Gli altri cosa hanno scoperto di più su di te? In realtà sono io ad aver scoperto qualcosa di me. Tutte le persone a me più vicine conoscevano già il mio potenziale. Ogni volta che qualcosa andava storto mi hanno sempre detto: ‘se vuoi puoi’. E avevano ragione. Ho solo confermato quello che loro già pensavano. Allo stesso tempo per qualcuno ero una schermitrice con tanta tecnica, ma non avevo la testa adatta per vincere. Ho sempre accettato le critiche come spunto per migliorare, ma non sono mai stata convinta che avessero totalmente ragione. Non esiste un modo di pensare giusto o sbagliato. Ognuno ha il suo carattere e il suo vissuto che lo porta a reagire in maniera diversa; quindi, basta solo trovare il giusto approccio.   

Tutto torna, ci si impegna, si sbaglia, si vuol migliorare, si rimanda, ma finalmente si trova la chiave giusta che permette di risolvere problemi e situazioni e diventare migliori con una mentalità e approccio basato sulla fiducia e consapevolezza.
 
Pronta per prossime gare? Europei? Mondiali? A ottobre si ripartirà con il primo appuntamento importante della stagione. Il Torneo Internazionale ‘Città di Milano’. Ci saranno tanti atleti provenienti da diverse nazioni europee. Sarà interessante confrontarmi con loro. Arriverò li come medaglia d’oro della precedente edizione e con degli allenatori diversi, perché nel frattempo sto cambiando società sportiva. Sono molto fiduciosa e credo che rapportarmi con Maestri diversi sarà una bella occasione di crescita sul piano tecnico e personale. Sicuramente un cambiamento del genere implica delle difficoltà iniziali, ma certamente un torneo internazionale è un’ottima occasione per fare le prove generali in vista delle prossime gare del circuito italiano. Ovviamente l’obiettivo è dare il massimo e puntare al miglior risultato possibile consapevole delle mie capacità. La scherma non vedenti non è ancora uno sport ufficialmente riconosciuto a livello internazionale; infatti, al momento non rientra ancora nel programma paralimpico. Il nostro scopo è far conoscere il più possibile questa disciplina e favorirne la diffusione all’estero affinché possa ottenere i requisiti per rientrare a tutti gli effetti negli sport paralimpici.
Attualmente il movimento della spada non vedenti in Italia è il più strutturato. Ci sono molti altri paesi dove si fa scherma non vedenti, ma ancora non c’è un’organizzazione tale per poter pensare ai mondiali o alle Paralimpiadi. Insieme ad altri atleti stiamo lavorando per dare alla nostra disciplina la massima visibilità, ma la strada è ancora lunga. L’obiettivo è portare il nostro sport alle Paralimpiadi
di Los Angeles 2028. Quest’anno ho avuto la possibilità di fare il mio primo allenamento con la Nazionale Olimpica di spada ed è stata un’esperienza meravigliosa. Poter rappresentare la mia nazione in una competizione internazionale di alto livello e dare lustro al nostro Tricolore è un sogno che spero di poter realizzare presto.
 

Lo scorso ottobre 2023, Silvia Tombolini ha vinto il terzo Trofeo Internazionale Scherma Non Vedenti ‘Città di Milano, battendo Simonetta Pizzuti con il punteggio di 15-14. Tra gli uomini, ha vinto il francese Maxime Lokietek battendo Giulio Pieracciani 15-12.   
È
importante confrontarsi con atleti di livello internazionale e, comunque, rendere visibile la scherma non vedenti in modo che possa riuscire ad essere ammessa alle olimpiadi di Los Angeles nel 2028 per tifare la nostra Silvia Tombolini. 
 
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? Sono circondata da persone che mi vogliono bene e che sono felici dei miei traguardi sportivi. Le vittorie sportive mi hanno aiutato a dare un’immagine diversa di me agli altri. Culturalmente, la maggior parte delle persone tende a guardare prima alla disabilità e poi alla persona. La disabilità inoltre viene vista solo come un grande limite; invece, non vedere implica solo dover trovare il modo di fare le stesse cose che fanno gli altri utilizzando degli accorgimenti. Lo sport aiuta le persone a comprendere più facilmente che anche una persona non vedente può raggiungere risultati importanti se è messa nelle condizioni giuste e ha gli aggiustamenti ragionevoli di cui ha bisogno. Tornando in ufficio ho trovato colleghi sinceramente emozionati per la mia vittoria e questo è accaduto anche in altri contesti. Inoltre, molto spesso ricevo messaggi di ragazzi e ragazze che mi seguono sui social. Si complimentano per i miei risultati e alcuni di loro mi considerano un esempio da seguire. Questo mi fa capire che sono sulla strada giusta e che sto facendo qualcosa di buono, non solo per me stessa.   

Un grandissimo esempio per tutti che si può fare e si può andare oltre ogni limite, seguendo bisogni, esigenze, istinti, intuito e sogni. 
 
Ti diverti facendo sport? Fatichi? Rischi? Lo sport è divertimento, ma richiede tanta passione e spirito di sacrificio, soprattutto se lo si pratica a livello agonistico. È faticoso allenarsi dopo una giornata impegnativa. La scherma, comunque, è uno sport molto sicuro. I parametri di sicurezza sono elevati e i controlli sono abbastanza rigidi. La maschera e la divisa sono studiati per far sì che non ci si faccia male e le armi non sono affilate come molti pensano. Come in tutte le attività sportive però, gli infortuni possono esserci, ma ciò che ti aiuta a superare tutto è la voglia di andare avanti per realizzare i propri obiettivi.    
Qual è il segreto del successo? Il segreto è crederci fino alla fine e non arrendersi mai. Perseguire i propri sogni senza lasciarsi influenzare da chi non pensa che tu possa farcela. Solo tu conosci te stessa e sai fino a dove puoi spingerti. Devi solo seguire quella vocina dentro di te che ti dice che ce la puoi fare.   

Bisogna saper incastrare ogni allenamento, ogni impegno, trovare equilibrio tra la vita sportiva, relazionale, lavorativa, ma si può fare se c’è tanta passione, voglia di faticare. 
Come trovi tempi, spazi e modi per allenarti?
Non è facile conciliare tutto: Lo sport, il lavoro e l’attività di Consigliera presso l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Roma. Soprattutto è difficile vivere a compartimenti stagni facendo in modo che se per caso hai problemi nella tua vita privata, o una brutta giornata a lavoro, quello che è successo non influenzi anche l’allenamento e la preparazione per la gara, o viceversa. Ci vuole tanta energia. A volte, dopo un allenamento molto pesante o una trasferta, vorresti solo riposare; invece, il giorno dopo devi dare il massimo in altre attività. Questo implica tanto autocontrollo e spirito di sacrificio, ma salire sul gradino più alto del podio ti ripaga di tutto. è lì che capisci quanta strada hai fatto e che arrendersi alle difficoltà sarebbe stata la scelta sbagliata.   

Vincere l’oro ripaga di ogni impegno, sacrificio, fatica, ci si può guardare dietro e vedere la tanta strada fatta ricca di vittorie ma anche sconfitte che non hanno bloccato l’atleta ma permesso di continuare a sognare.  
A chi dedichi questa vittoria? Dedico questa vittoria ai miei genitori in primis. Quando ho deciso di fare scherma dopo aver perso la vista, pensavano che fosse una decisione folle, ma allo stesso tempo non mi hanno mai ostacolato. Sono stati sempre pronti a sostenermi in tutte le mie scelte e nei momenti più difficili.  
Poi ai miei compagni di squadra che hanno sempre creduto in me. Anche quando i risultati non arrivavano o non erano quelli che volevo, loro ci hanno sempre creduto e hanno sempre visto quello che io ancora non vedevo. Nel 2019 avevo deciso di lasciare perché non ero soddisfatta di come andavano le cose. Loro mi hanno aiutato a capire che dovevo darmi un’altra possibilità.  
 
Una dedica speciale va ai miei due Maestri Nicola Facioni e Francesco Donzelli del Circolo Scherma Appio d Roma. Il mio futuro sarà con l’Accademia d’Armi Musumeci Greco, ma quella che sono oggi è anche grazie a loro.

Bellissime parole di ringraziamento a persone fondamentali nella vita di Silvia, un grande traguardo grazie a tante persone che ci hanno visto bene rispetto alle consapevolezze e potenzialità di Silvia.  
Come ti prendi cura del tuo corpo? Massaggi, meditazione, yoga? Lo sport agonistico comporta un lavoro costante su tanti aspetti. Nel 2022 ho scoperto una tiroidite che tra le altre cose mi impediva di raggiungere una buona performance, inoltre avevo preso molto peso. Insieme alla nutrizionista ho dovuto rivedere completamente il mio modo di alimentarmi. Non è stata una passeggiata e dovrò continuare a fare attenzione anche in futuro, ma adesso sto molto meglio e ho molta più energia.
Oltre agli allenamenti specifici per la scherma è necessario mantenere sempre una certa tonicità muscolare e una buona resistenza allo sforzo; quindi, nei ritagli di tempo lavoro con la mia personal trainer in sala pesi e appena posso faccio cardio.  Ovviamente ho anche un fisioterapista di fiducia a cui mi rivolgo ogni volta che c’è qualcosa che non va.   

Per eccellere ad alti livelli, bisogna allenarsi bene e duramente ed è fondamentale prendersi cura di mente e corpo con opportuni momenti e periodi di relax e recupero.  
Cosa c'è oltre lo sport? Oltre lo sport c’è tutto il resto della mia vita.  Il lavoro presso una multinazionale che opera in ambito turistico, l’attività come Consigliera per le pari opportunità presso l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Roma, la famiglia, gli amici e il poco tempo libero. Sono consapevole di aver costruito tanto partendo da poco e penso che mettere la mia esperienza al servizio degli altri possa servire a fare qualcosa di utile. Parte del mio tempo libero infatti è dedicato al progetto Scherma Non Vedenti Italia. Insieme ad altri due atleti abbiamo realizzato un sito internet, una pagina Facebook e un canale YouTube dove si possono trovare tutte le informazioni e tutti gli aggiornamenti sulla scherma non vedenti.
Grazie a questo lavoro sono stati i molti i ragazzi e le ragazze che si sono avvicinati al nostro sport. Il motore di tutto è la passione per la spada non vedenti che pratico da anni e la fiducia che questo sport abbia tutti i requisiti per essere ufficialmente riconosciuto come sport paralimpico.
Sono una persona molto curiosa. Mi piace mettermi alla prova e sperimentare cose nuove. Infatti di recente ho partecipato ad un casting per una sfilata di moda che si terrà a Milano a novembre e sono tra le 40 ragazze selezionate.
Un’ulteriore conferma che nella vita tutto può succedere quando meno te lo aspetti. Quando ero piccola mi piaceva guardare le modelle che sfilavano in televisione e mi sarebbe piaciuto essere una di loro almeno per una volta. Lo sport mi ha insegnato a provarci sempre, perché solo così si può migliorare e superare limiti che credevi invalicabili. Comunque vada a finire rimarrà la consapevolezza di aver fatto dei passi in avanti, e anche se non hai ottenuto esattamente quello che volevi, ne uscirai comunque più forte e questo ti permetterà di saper cogliere opportunità che non avevi neanche ipotizzato fino a quel momento. Inseguire i propri sogni piccoli e grandi che siano aiuta a non fermarsi ed andare sempre avanti senza arrendersi alle difficoltà e questo vale in tutti gli ambiti della vita, non solo nello sport.  

Ottimo approccio alla vita, mettersi sempre in gioco, apprendere dall’esperienza, vivere il momento presente e andare avanti fiduciosi e ottimisti che qualcosa cambierà, con il proprio impegno e soprattutto tanta passione. 
Riporto un'intervista a Silvia nel libro: “Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice.  

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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