martedì 18 agosto 2015

“Disabilincorsa” punto d'incontro tra guide e disabili

Matteo Simone

Disabilincorsa è un sito web punto d'incontro tra guide e disabili, è anche un appuntamento con racconti, proposte, idee che spaziano dal trekking al running, dallo sci al ciclismo, dalla vela all'off-road. 

Uno "sportello consulenza" con i consigli di trainer, nutrizionisti, medici, psicologi.
“Disabilincorsa” da spazio al mondo dei disabili riportando - e dando quindi visibilità - alle bellissime imprese sportive che ogni giorno vengono realizzate ma sono spesso ignorate dall'opinione pubblica.
“Disabilincorsa” vorrebbe pertanto chiedere una collaborazione per individuare all'interno della società atleti disponibili a raccontare le loro esperienze. 

Max Clemot, runner: la mia mente ed i miei pensieri volano con le mie gambe

Gli atleti vanno alla ricerca di sensazioni positive e di benessere ed alla ricerca della sfida, per verificare quanto si è capaci a perpetrare uno sforzo nel tempo.
Gli atleti considerano l’importanza del fattore mentale, affermando che non basta solamente l’allenamento fisico ma è opportuno sviluppare anche aspetti mentali quali la caparbietà, la tenacia, la determinazione e questi aspetti poi saranno utile anche per la vita quotidiana, infatti permetteranno di saper gestire ed affrontare determinate situazioni considerate difficili.
Chi sceglie di essere ultramaratoneta e di partecipare a gare estreme sembra che non abbia limiti, vuole andare avanti, vuole cercare competizioni sempre più dure, difficili, e solo l’infortunio, l’incidente, un malessere può fermarli.
Tra gli alteti contattati vi è anche Max Clemot che si racconta di seguito.
Ti puoi definire ultramaratoneta? Beh, diciamo che sto facendo i primi passi nel mondo delle ultramaratone, ma sicuramente per definirsi tale, bisogna sentirlo nel cuore e nella mente.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta? Essere ultramaratoneta significa avere una filosofia sportiva diversa da tutte le altre discipline, devi saper armonizzare mente e corpo.
Qual è stato il tuo percorso per  diventare un ultramaratoneta? Io sono appena 15 anni che posso definirmi un runner, nel corso di questo breve tragitto sportivo, ho sempre cercato di incrementare i percorsi per diminuire le distanze che mi separavano da me stesso, sono passato gradualmente dalle gare da 10km e passando per diverse maratone, sono arrivato alla mia prima indimenticabile 100km.
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? Percorrere grandi distanze ti da l’opportunità di attraversare paesaggi e vedere quantità di panorami che altrimenti non avresti modo di godere, essere ultramaratoneta significa viaggiare, significa ridimensionare il mondo e riportarlo alla dimensione di se stessi.

“Disabilincorsa” da spazio al mondo dei disabili

Disabilincorsa è un sito web punto d'incontro tra guide e disabili, è anche un appuntamento con racconti, proposte, idee che spaziano dal trekking al running, dallo sci al ciclismo, dalla vela all'off-road. Uno "sportello consulenza" con i consigli di trainer, nutrizionisti, medici, psicologi.
“Disabilincorsa” da spazio al mondo dei disabili riportando - e dando quindi visibilità - alle bellissime imprese sportive che ogni giorno vengono realizzate ma sono spesso ignorate dall'opinione pubblica.
“Disabilincorsa” vorrebbe pertanto chiedere una collaborazione per individuare all'interno della società atleti disponibili a raccontare le loro esperienze. L'invito è rivolto anche a conoscenti, amici, enti o gruppi.

lunedì 17 agosto 2015

Avere una passione e alimentarla è il vero motore del vivere bene

Sulla rivista Cortina topic, Catherine Destivelle, un’atleta specializzata in arrampicata sportiva, descrive la sua passione per la montagna che ti cattura, ti assorbe, ti rende vivo e ti permette di apprezzare al massimo la vita superando qualsiasi avversità, questo succede a molte persone che attraverso una loro passione riescono a superare eventuali disagi e difficoltà che si incontrano nel corso dell’esistenza terrena: “Il mio vero obiettivo? Non è mai stata la prestazione atletica, ma piuttosto la purezza del gesto atletico, l’eleganza nella scalata. Lungo la mia carriera ho trovato tanti ostacoli, ma non mi sono mai fermata, perché mi sono sempre ritenuta responsabile di ogni mia caduta: questo mi ha aiutata a non fermarmi mai, a non mollare per nessun motivo. Ho avuto l’enorme fortuna di poter vivere fino in fondo questa passione divorante, che ti prende anima e corpo, e ti costringe a dare in cambio tutta te stessa. Avere una passione e alimentarla è il vero motore del vivere bene”. (1)
Altre persone sperimentano un benessere nel decidere di intraprendere una loro passione che comporta il raggiungimento di obiettivi, un esempio è l’atleta Ramadhan Bashir, 44 anni, diventato cieco all'età di 26 anni, diventa il primo boxeur non vedente nel Paese dell'Africa Orientale. Un obiettivo più che mai ambizioso: conquistare le Paralimpiadi di Rio 2016. Racconta Ramadhan: “Mi piacerebbe riunire tutti i pugili non vedenti ai Giochi paralimpici, anche i non professionisti. Sarebbe una grande occasione per farci conoscere".

Clement Molliet, Sky Trailer: la motivazione è il miglior aiuto nella mia gara

Mi è stato proposto di scrivere un testo che tratti il tema degli ultramaratoneti e delle gare estreme dal punto di vista psicologico, apportare testimonianze di atleti simbolo di queste discipline: Cosa motiva questi atleti? Quali i meccanismi psicologici? Cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
Per approfondire il mondo degli ultramaratoneti e delle gare estreme ho costruito un questionario ed ho raccolto alcune risposte. Questo ci permette di conoscere più da vicino le motivazioni che affascinano le persone ad avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate estreme. Sono stati contattati atleti che hanno percorso competizioni sportive della distanza superiore alla maratona e quindi anche coloro che hanno gareggiato alle IRONMAN che prevede 3,8km di nuoto, 180k. di bicicletta e la maratona di corsa a piedi.
Tra gli atleti contattanti anche alcuni non Italiani, tra i quali Clement Molliet conn il pettorale n.64, medaglia di bronzo nel 2015 al Campionato Europeo Sky Trail svoltosi in Val d’isere.
What was your path to becoming a Ultrarunner? (Qual è stato il tuo percorso per  diventare un ultramaratoneta?)
I was not really in this world in my past. I was nordic skier and mostly a short distance skier. (Sprint).

Bla bla bla gestione sito e pagina Facebook Disabilincorsa

Disabilincorsa è un sito web che raccoglie sportivi o chi lo vuole diventare, accompagnatori e tecnici. “Disabilincorsa” chiede una collaborazione affinché si possa e riesca a creare un “archivio” di volontari, guide e tecnici invitando quindi, chiunque fosse interessato, a scrivere tramite la sezione Moduli di contatto e dare la propria disponibilità.
Nel sito si trovano informazioni utili come l’elenco delle guide sportive, gli atleti, lo scopo della lista, la mailing list, le ultime notizie, informazioni alimentari, diete, ricette, F.A.Q., bellissime storie presenti in Racconti di vita e molto altro.
Il sito è in crescita ed in costante aggiornamento. Tramite la sezione Moduli di contatto, puoi scrivere o telefonare al numero 347-38.45.121.
Michele Pavan  Alberto Ceriani  Daniela Vittori sono amici con problemi visivi e vorrebbero realizzare iniziative che coinvolgano tutte le disabilità e tutte le discipline sportive.
Chiedono di far girare, di proporre questo testo per cercare Volontari per un giorno per la Gestione ordinaria sito web e pagina Facebook di Disabilincorsa.

venerdì 14 agosto 2015

Molte persone non riescono a prendersi cura attivamente della propria salute

Un’efficace comunicazione per la promozione della salute non può basarsi su un passaggio unidirezionale di informazioni standardizzate, di norme comportamentali dettate dall’esperto.
La comunicazione dovrebbe avere un approccio partecipativo, dovrebbe considerare la persona a cui si riferisce senza giudicarla ma rivolgendosi con attenzione e con rispetto, la comunicazione non dovrebbe essere offensiva ma empatica, senza terrorizzare, altrimenti le persone evitano a priori di ascoltare l’informazione e continuano per la propria strada.
La Carta di Ottawa dell’Organizzazione mondiale della sanità nel 1986, ha definito il concetto di “promozione della salute” come il processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Ma molte persone non riescono a prendersi cura attivamente della propria salute, alcune persone sottovalutano le conseguenze di alcuni comportamenti che danneggiano la salute, alcuni non hanno una reale percezione della propria salute.
In questi casi è necessaria una comunicazione efficacia in grado non solo di informare le persone sugli stili di vita che apportano benessere o comunque che non creino benessere, ma la comunicazione efficace dovrebbe motivare le persone a considerare l’importanza della propria salute per un diretto interesse personale, per l’interesse delle persone a cui si sta vicino o si condivide un affetto, un amore, un’amicizia ed anche motivare le persone a prendere in considerazione un minimo cambiamento nel proprio stile di vita, nelle proprie abitudini ad iniziare nel porre l’attenzione in quello che si fa, a come lo si fa, con quale modalità, con quale frequenza, con quale intensità in modo da rendersene pienamente consapevoli e decidere se è veramente quello che si vuole o è qualcosa che si fa per mera abitudine, quasi per pigrizia.

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