giovedì 22 dicembre 2016

A Manfredonia sarà presentato il libro Carlos Castaneda incontra don Juan


Il libro Carlos Castaneda incontra don Juan, uno sciamano divenuto suo maestro sarà presentato a Manfredonia venerdì 30 dicembre alle ore 18.30, presso la Sala Polivalente delle Civiche Bibiblioteche Unificate, Corso Manfredi 22..
La moderatrice sarà Mariantonietta di Sabato, Vice Direttore manfredonianews.it
Si tratta di un libro in cui descrivo le esperienze raccontate da Castaneda nei suoi scritti, attraverso i quali si può comprendere come alcune esperienze riescono ad elevare la consapevolezza, soprattutto affidandosi a maestri, guide, persone che ti possano indicare delle strade, ti possano far conoscere delle opportunità, nel caso di Castaneda, il suo maestro è stato Don Juan che ha utilizzato metodi stravaganti per demolire le rigide barriere mentali di Carlos, uomo accademico.
A volte è importante uscire fuori dalla zona di comfort per scoprire, per conoscersi meglio, a volte la persona ha delle doti particolari che non sa di possedere.
A volte la cultura di impone delle strade da percorrere quasi come se fossimo bendati, e poi capita di scoprire qualcosa che ci interessa, qualcosa che ci permette di vivere più intensamente.
A volte può essere uno sport che praticandolo ci fa accorgere di sperimentare benessere, per esempio a Manfredonia succede che qualcuno inizi a seguire Michele Spagnuolo nelle sue uscite mattutine, serali, nei week end, sperimentando piacere e benessere.
Insomma si tratta di un libro che fa scoprire sensazioni, percezione, emozioni, è un contattare la propria persona prestando preziosa attenzione ed osservazione in modo da relazionarsi meglio con se stesso e gli altri.

Francesco Fagnani: La maratona mi ha insegnato a essere pacato e riflessivo

Dott. Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta

Francesco Fagnani, amico, runner, professionista nutrizionista, sa quali sono le chiavi del successo e soprattutto del benessere. 

Qualche anno fa Francesco ha presenziato con interesse alla presentazione del mio primo libro Psicologia dello sport e non solo, partecipando attivamente, ora racconta la sua passione per lo sport, per il suo lavoro, ma soprattutto per la sua donna.
Come hai scelto il tuo sport?Diciamo che è lui che ha scelto me… nel corso della mia vita ho praticato diversi sport dal nuoto a livello agonistico, alla pallacanestro, arbitro di calcio ma avevo sempre la necessità di farmi una bella ‘corsetta’ nei momenti liberi. Ed è stato poi il mio primo allenatore Massimo a spronarmi a fare i primi allenamenti mirati.”

martedì 20 dicembre 2016

Sebastien Balondrade vince l’Ironman "Extrem Brutal Triathlon" in Llanberis

Matteo Simone 

Il mondo degli sport estremi è proprio affascinante, più approfondisco questo mondo sperimentando personalmente gare abbastanza estreme e conoscendo atleti che fanno delle imprese straordinarie più mi accorgo che non esistono limiti se non mentali per fare qualsiasi cosa e raggiungere mete ed obiettivi più impensabili per le persone ordinarie abituate ad una vita quotidiana che la cultura ordinaria propone.

Partecipare ad un Ironman è estremo per la fatica distribuita lungo tanti chilometri e per la pratica di tre discipline diverse, 3,8 km di nuoto, 180 km in bicicletta e una maratona. L’ho sperimentato personalmente, ma qualcuno è capace di rendere l’Ironman ancora più arduo e difficile al punto da considerarlo brutale.
A Llanberis nel nord del Galles, il 10 settembre si è svolta l’Extrem Brutal Triathlon con la gara di nuoto lunga di 4,2 invece di 3,8 km, in acqua a 12° C, percorso ciclistico con 3.000 metri di dislivello e maratona 1.300 metri di dislivello. 

Fausto Parigi, 24h No Finish Line 2016: Vincere quando non te lo aspetti, ultimo km a 4’15”

Matteo SIMONE

Fausto Parigi vince per la terza volta nella gara di 24 ore di corsa a piedi “24 ore No Finish Line” nel Principato di Monaco, su un percorso di 1398 metri. Di seguito la classifica dei primi uomini:

1.Parigi Fausto 1964 (Ita, Sanremo Runners) 222,662 km
2.Da Cunha Manuel 1975 (Fra, Neuilly) 210,356
3.Costi Fabio 1972 (Ita, Reggio Emilia) 197,151
4.Spreafico Marcello 1978 (Ita, Lago Segrino) 183,732
5.Colombo Matteo 1984 (Ita, Como) 180,697
6.Notarangelo Michele 1974 (Ita, Bari) 179,135
In gare di 24 ore, quest’anno solo tre italiani hanno fatto meglio di lui, e precisamente Leonelli Nicola 240,741 km, Rovera Paolo 229,458 km, Zambon Andrea 222,908 km, mentre nel mondo solo 5 atleti della sua categoria di età hanno fatto meglio di lui. Insomma Fausto, medico di 52 anni, con questa sua prestazione, in questo sport di endurance dove conta tanto la testa e tantissimo l’esperienza pare essersi conquistato la convocazione in Nazionale per le competizioni di 24 ore. 

domenica 18 dicembre 2016

Luciano Ciccone: Gara della vita? Vittoria ai Campionati Italiani juniores 5000mt

Matteo Simone  
3804337230- 21163@tiscali.it 

Interessante ascoltare l’esperienza sportiva di Luciano Ciccone che ho conosciuto quasi 20 anni fa tramite Fabio Martelli, frequentando occasionalmente la pista di atletica di Caracalla.

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Tanto sacrificio fin da bambino.”
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere o performance?La determinazione e lo stile di vita.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori?Cerco di non abusare nel cibo ma non uso alcuna sostanza.”

Il commento di Stefano Severoni al libro Ultramaratoneti e gare estreme

Matteo SIMONE
 
Di seguito il commento di Stefano SEVERONI al mio libro Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva Editrice, Civitavecchia:  “Ho letto con vivo interesse il testo di Matteo Simone. Le sue 298 pagine si scorrono veloci, poiché si viene a contatto con atleti che trasmettono le esperienze che accomunano maratoneti e ultra. Certo l’Autore utilizza un metodo induttivo: non fa teoria pura, ma parte dalla pratica podistica che contrassegna un popolo di umili faticatori. La metafora che contraddistingue il mondo ultra è quella del viaggio o meglio di scoprire se stessi attraverso la percorrenza di tanti chilometri. Ma, come avvertono gli stessi corridori, la fatica quasi scompare quando si svolge un’attività che gratifica, poiché consente di stare meglio con se stessi e con gli altri, conoscere luoghi suggestivi e portare a casa sicuramente una simbolica, ma gratificante medaglia di partecipazione. Per esseri atleti ultra ‒ come segnala giustamente l’Autore, anch’egli “grande faticatore” ‒ bisogna essere resilienti ed efficaci. E dopo aver letto il libro non si potrà non cercare altri testi dello stesso Matteo. In definitiva, nella prestazione sportiva come nella vita quotidiana, la componente mentale riveste enorme importanza. Nella nostra società post-moderna e liquida, l’ultrarunner si presenta allora come colui che è in grado di gestire il proprio corpo e la propria mente, e così allungare la propria vita in uno stato di benessere. Ovviamente ‒ come in ogni campo ‒ sarà necessario equilibrio e giusta motivazione.”

Stefano SEVERONI amante della corsa con un approccio olistico volto non solo a macinare chilometri, ma anche a praticare discipline orientali quali lo yoga ed usare l’accortezza verso una sana alimentazione. Di seguito riporto le sue interessanti risposte, di un po’ di tempo fa, che descrivono la sua persona.

venerdì 16 dicembre 2016

Il 29 ore 19 da Frizzi e Lazzi, con Dario Santoro


A Manfredonia, corso Manfredi 303, il 29 dicembre ore 19.00-

Il moderatore dell’evento sarà Gianluca La Tosa, Consulente - Perito  grafologo, Docente di Grafologia dell'Età Evolutiva ed anche amico e simpatizzante del Team Frizzi e Lazzi.
Il libro parla di tanti atleti, maratoneti e ultramaratoneti, atleti di trail e di ultratrail, una serata all’insegna della fatica, dello sport, con due ospiti di eccezione il Campione Italiano di Maratona Dario Santoro nativo di Manfredonia come me che circa trent’anni fa sono dovuto andare via alla ricerca di nuovi mondi culturali ed ambientali.
Altra presenza d’eccezione il grande mitico Michele Spagnolo, l’uomo delle lunghe distanze che cammina con testa alta con passi da giganti per chilometri e chilometri lasciando indietro anche corridori, me compreso, grazie alla sua lunga e sicura falcata.

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