Matteo
SIMONE
Di
seguito il commento di Stefano SEVERONI al mio
libro Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva Editrice, Civitavecchia:
“Ho letto con vivo interesse il testo di
Matteo Simone. Le sue 298 pagine si scorrono veloci, poiché si viene a contatto
con atleti che trasmettono le esperienze che accomunano maratoneti e ultra.
Certo l’Autore utilizza un metodo induttivo: non fa teoria pura, ma parte dalla
pratica podistica che contrassegna un popolo di umili faticatori. La metafora
che contraddistingue il mondo ultra è quella del viaggio o meglio di scoprire
se stessi attraverso la percorrenza di tanti chilometri. Ma, come avvertono gli
stessi corridori, la fatica quasi scompare quando si svolge un’attività che
gratifica, poiché consente di stare meglio con se stessi e con gli altri,
conoscere luoghi suggestivi e portare a casa sicuramente una simbolica, ma
gratificante medaglia di partecipazione. Per esseri atleti ultra ‒ come segnala
giustamente l’Autore, anch’egli “grande faticatore” ‒ bisogna essere resilienti
ed efficaci. E dopo aver letto il libro non si potrà non cercare altri testi
dello stesso Matteo. In definitiva, nella prestazione sportiva come nella vita
quotidiana, la componente mentale riveste enorme importanza. Nella nostra
società post-moderna e liquida, l’ultrarunner si presenta allora come colui che
è in grado di gestire il proprio corpo e la propria mente, e così allungare la
propria vita in uno stato di benessere. Ovviamente ‒ come in ogni campo ‒ sarà
necessario equilibrio e giusta motivazione.”
Stefano SEVERONI amante
della corsa con un approccio olistico volto non solo a macinare chilometri, ma
anche a praticare discipline orientali quali lo yoga
ed usare l’accortezza verso una sana alimentazione. Di seguito riporto le sue interessanti
risposte, di un po’ di tempo fa, che descrivono la sua persona.
Stefano ha deciso di intraprendere la strada delle
ultra ma sa che è un percorso graduale e rispettoso e quindi si avvicina alle
ultradistanze in punta di piedi partecipando a gare della distanza intermedia
tra la maratona e la 100 km.
Ti puoi definire ultramaratoneta? “Ho iniziato
quest’anno con due gare ultra di 6 ore:
sono solo all’inizio. Ho ripreso a correre dopo uno stop per
frattura al femore. Posso ricordare di essere stato sempre considerato un
grande macinatore di chilometri. È solo l’esperienza di gare ultra che mi manca. Prima di provare una 100 km, sperimenterò
distanze più corte.”
Sabato
14 gennaio, presso L’Associazione Culturale Auximon, Via Giuseppe
Tuccimei 1 (Piazza Euclide), continuo a presentare il libro
"Ultramaratoneti e gare estreme"
Interverranno: Dr.ssa Silvia Bartocci – psicologa - psicoterapeuta – runner; Mauro Vicini – alpinista - ultrarunner.
Hai un sogno nel cassetto? “Portare a termine una
100 km con un tempo discreto, non solo per concluderla.”
Stefano con un passato di atleta competitivo con ottime
prestazioni nelle diverse distanze non vuole solo esserci in una 100 km, ma si
vuole esprimere al meglio e quindi userà le opportune accortezze per prepararsi
al meglio.
Quale è stata la tua gara più estrema o più
difficile? “La 6 Ore De’ Conti del 4 luglio 2015: percorso ondulato, con tratti
in sampietrino, molto caldo. Dopo 4h30’ per un tratto ho camminato, ma poi ho
ripreso a corricchiare. Ora come ora, non raggiungendo più i miei passati livelli
di 2h44’22” sulla maratona e 35’13”6 sui 10˙000 m, la gara della sei ore è
quella che più mi affascina, soprattutto per l’obiettivo di cercare di macinare
più chilometri possibili. Non è estrema come una 100 km, ma sicuramente più
impegnativa di una maratona.”
In vista dell’avvicinamento alla temuta 100km,
Stefano si è avvicinato ad una 6 ore, una gara più difficile di una maratona,
si può dire che Stefano è sulla strada giusta.
È successo che ti abbiano consigliato di ridurre la
tua attività sportiva? “Sono tanti anni che pratico l’atletica. Potrà pure
esserci stato qualche consiglio in questo senso, ma continuo nella mia pratica,
sperimentando su me stesso e su altri atleti che la corsa è una medicina forse
ancora poco prescritta ma salutare. Dipende dal singolo soggetto la capacità di
praticarla con saggezza.”
Come tanti altri, Stefano sperimenta nella pratica
della corsa una terapia salutare, una sorta di medicina e quindi perché farne a
meno? Quindi non possiamo che augurare a Stefano di continuare per la sua
strada di lunghe corse.
Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di
smettere di essere ultramaratoneta? “Paradossalmente, ora che ho abbracciato il
mondo ultra, corro meno chilometri di quando
ero solo maratoneta (arrivavo anche a 150 km settimanali), poiché, in seguito
alla rottura del femore per un investimento da parte di un autoveicolo, la mia
biomeccanica non è perfetta e così percorrendo un volume elevato di chilometri
rischierei infortuni. Quasi ogni settimana faccio la ginnastica posturale e
ogni giorno lo yoga, anche con ausilio di
attrezzi: pallina roller, elastici, foam roller, ecc. Faccio molta cyclette
in salita così non carico sugli arti e mi potenzio muscolarmente.”
Tutto è relativo, dipende da come uno si
approccia alle cose, può essere in modo competitivo o
partecipativo, nel caso di Stefano, a seguito di un incidente, deve fare tanta attenzione e non esagerare, pertanto ha
trovato il suo equilibrio compensando sedute di allenamento con sedute di
posturale, yoga e stretching per
incorrere il meno possibile in eventuali infortuni. Ecco come compensa le
fatiche degli allenamenti e delle gare: “Per
recuperare le energie profuse in allenamento, consumo in quantità notevole
fonti di carboidrati: pasta, pane, fiocchi, frutta, verdura, patate, legumi.
Integratori solo in caso di carenza manifesta. Un massaggio a settimana e una
seduta di posturale al mese.”
Stefano, insieme ad altri atleti per lo più della squadra La Sbarra &
I Grilli, si allena anche come guida degli atleti con disabilità visiva
partecipando agli allenamenti presso il Parco degli Acquedotti in genere di
martedì e giovedì alle 18.00.
Il
mio libro Ultramaratoneti e gare estreme,
Prospettiva Editrice, Civitavecchia http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
sarà presentato a Manfredonia,
corso Manfredi 303, il 29 dicembre ore 19.00.
Il moderatore dell’evento sarà Gianluca La Tosa,
Consulente - Perito grafologo, Docente
di Grafologia dell'Età Evolutiva ed anche amico e simpatizzante del Team Frizzi
e Lazzi.
Il libro parla di tanti atleti, maratoneti ed
ultramaratoneti, atleti di trail e di ultratrail, ospiti di eccezione saranno il
Campione Italiano di Maratona, Dario Santoro nativo di Manfredonia ed il mitico
Michele Spagnolo, l’uomo delle lunghe distanze che cammina con testa alta con
passi da gigante per chilometri e chilometri lasciando indietro anche
corridori, me compreso, grazie alla sua ampia e sicura falcata.
Interverranno: Dr.ssa Silvia Bartocci – psicologa - psicoterapeuta – runner; Mauro Vicini – alpinista - ultrarunner.
L’esperienza di gare impegnative, considerate quasi estreme ti mettono allo scoperto, lì devi mostrare a te stesso di saperci fare, di saper affrontare e gestire la situazione per apprendere e trarre insegnamento dall’esperienza per far meglio una prossima volta nello sport o nella vita.
Iniziato a Manfredonia da Frizzi e Lazzi, continua il tour di presentazione del libro Ultramaratoneti e gare estreme. Prossima tappa sabato 11 ore 18.30 a Villanova di Guidonia, via tiburtina km26. Organizzato da: +Vista presso Biodomus.
Matteo
SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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