La
passione e la pratica per lo sport e la psicologia mi portano sempre più a
conoscere atleti e ad approfondire gli aspetti che gli procurano benessere e
che conducono anche alla performance. Ora sono focalizzato su un libro dal
titolo Sport, benessere e performance, pertanto attraverso questionari ricevo
risposte da atleti che trasmettono il loro mondo di intendere lo sport, di
seguito il vissuto sportivo di Omar Atzori.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, quando
mio figlio per la prima volta mi ha aspettato al traguardo di una maratona ed
ha tagliato il traguardo con me mano nella mano. Lo sport è vita.”
Lo
sport è vita, ti fa sentire l’intensità e l’essenza della vita, soprattutto
quando è partecipato anche da persone a cui si vuole bene.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Il mio Prof. di Educazione fisica
Carlo Sansone ha visto in me delle qualità, oltre a farmi partecipare alle gare
scolastiche mi portò al campo sportivo. La mia passione per il salto in lungo è
durata per anni, ma amavo sperimentarmi e mettermi in gioco su più specialità,
cimentandomi spesso in gara di decathlon. Poi un’operazione al ginocchio mi ha
costretto ad abbandonarlo. Ho chiuso la mia carriera in pista con i 400hs. Ora
pian piano sto adattando corpo e mente alle maratone e alle ultra. E’ un viaggio
introspettivo meraviglioso.”
C’è
sempre qualcuno che ti vede, che ti scopre, poi il resto viene da solo, basta
dedicarsi con cura ed attenzione, sperimentarsi e comprendere in cosa si è più
portati. Si possono fare grandi cose fino a che arriva un impedimento per
qualsiasi motivo ed allora bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento,
capire cosa si può fare, non abbattersi ma cambiare solamente gli obiettivi,
rimodularli in base alle proprie condizioni fisiche attuali. Per ogni problema
c’è almeno una soluzione, chiuso un portone se ne possono aprire tanti altri,
comunque l’esperienza fatta fa parte del bagaglio culturale ed esperienziale
dell’individuo e serve nel futuro a darti sempre una mano per andare avanti con
pazienza un passo alla volta con consapevolezza e rispettando i propri limiti.
Il passaggio alle ultra ti fa maturare, ti fa scoprire il vero sé, ti fa
contattare la tua propria essenza, essendo davvero un viaggio dentro di te
introspettivo alla ricerca dei come e dei perché senza giudizio.
Hai
dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una carriera
scolastica o lavorativa? “Per un periodo il lavoro mi ha messo ai box. Poi ho
fatto chiarezza in me stesso e ho capito che uno non doveva escludere l’altro,
ed eccomi qui più motivato che mai. Ho 40 anni e faccio sport da più di 30.”
A
volte è importante fermarsi, respirare, notare e fare chiarezza, lo dicevo
anche nelle scuole ai ragazzi delle zone del sisma, fermarsi per ripartire,
capire come ci si può organizzare, da dove ripartire e come, decidere il da
farsi da questo momento.
Quali
sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Una
famiglia serena che mi ha dato sempre fiducia e la consapevolezza che lo sport
pulito insegna i più alti valori della vita di un uomo.”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori?
Per quale motivo? “La mia è un’alimentazione semplice e completa, mangio di
tutto concentrandomi sulla qualità e la composizione degli alimenti. Nei
periodi di maggior stress uso del magnesio supremo e i classici integratori di
Sali minerali multivitaminici.”
Chi
ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “La mia famiglia, i miei allenatori, i gruppi in
cui ho militato. Ora faccio parte di gruppo di amici maratoneti, siamo
affiatati.”
Qual
è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Ce
ne sono diverse, ricordo ancora oggi gare di salti e velocità dove ho raggiunto
il top della felicità, ricordo la mia prima maratona che mi ha lanciato in un
uovo mondo. Lo sport per me è emozione continua.”
Lo
sport ti rimette al mondo, le sensazioni ed emozioni che si sperimentano sono
uniche e forti, non si dimentica di quello che si riesce a fare che serve per
ricordarti cosa hai fatto in passato
per focalizzarti su prossimi obiettivi restando autoefficace e sicuro.
Cosa
pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività? “Sei un matto ma ti
ammiriamo.”
Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Avevo
una gara a Roma, viaggio in treno come al solito. Come al solito treno in
ritardo. Riscaldamento in metro, cambiato al volo per strada sempre di corsa,
blocchi di partenza: viaaaa 100 metri tutti d’un fiato.”
Cosa
hai scoperto del tuo carattere praticando sport? “Che di fronte alle difficoltà
alla fine riesco a
Quali
sono le capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di
possedere? “Perseveranza, dedizione, passione, capacità di motivare gli altri,
onestà morale.”
Solo
con il talento non si va da nessuna parte, ci vuole tanta passione, impegno,
determinazione, voglia di fare e di fare bene, trasmettere agli altri
l’entusiasmo nello sport e nella vita ed essere onesti con se stessi prima e poi
con gli altri, tutto ciò serve per durare a lungo e per arrivare lontano.
Che
significa per te partecipare ad una gara sportiva? “Adoro gareggiare, mi piace
mettermi alla prova e cercare i miei limiti. Contestualmente mi piace la
condivisione del momento. Non sono un top runner, per me la gara è anche un
modo per evadere dalla quotidianità.”
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport: allenamento, raduni, pre gara, gara, post
gara? “Gli allenamenti li affronto sempre serenamente e positivamente, nel pre
gara mi distraggo un po’ con gli amici per poi concentrarmi prima della
partenza se ho un obiettivo da raggiungere, faccio gare anche solo per
divertirmi. Nel dopo gara raccolgo i frutti e faccio l punto della
situazione. Qualsiasi sia il risultato anche se negativo.
Quali
sono i tuoi pensieri in allenamento, in gara? “Costruisco mentalmente i miei
progetti, li visualizzo per poi cercare di riprodurli nella realtà.”
Per
fare qualcosa, meglio immaginarlo prima, sentirsi realmente in quel momento in
quell’azione e poi prepararsi per arrivare pronti in quel momento.
Quale
è stata la tua gara più estrema o più difficile e quale ritieni non poter
riuscire a portarla a termine? “Ho sempre portato a termine una gara. Se ci
provo vuol dire che posso riuscirci. Domenica scorsa la mia ultra più lunga
‘scorrendo con il Liri’ 65,7 km portata a termine con la media migliore delle
ultra più corte fatte.”
Quali
sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella tua disciplina
sportiva? “Non credo ci siano rischi particolari, basta rispettare i ritmi del
corpo, quindi devo cercare di non strafare concedendo i giusti tempi di
recupero. Sono un amatore con una grande passione, meglio non farmi male.”
Importante
l’autoprotezione e le coccole, rispettare se stesso, il proprio fisico, non
stressarlo troppo, giungere a compromessi con i propri muscoli, tendini,
articolazioni, coccolarli un po’ con massaggi, oli, sano recupero e nutrimento.
Quali
sono le condizioni fisiche o ambientali che ti hanno indotto a fare una
prestazione non ottimale? “Ho partecipato ad una maratona con il mal di gola in
una giornata fredda e umida…che stupido. Sono arrivato al traguardo con grande
sofferenza. L’esperienza insegna. Da non ripetersi.”
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Per un periodo il
lavoro, ora non lo mollo più, è troppo importante per la mia salute psico
fisica.”
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con la solita pazienza e
tenacia. La sconfitta per me non esiste. Ci può essere una cattiva prestazione,
ma finisce lì.”
Ti
hanno consigliato di ridurre la tua attività sportiva, hai mai pensato di
smettere di essere atleta? “No se sei atleta nella testa non puoi smettere.”
Quale
può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Fate
della vostra vita un capolavoro. Utilizzate lo sport come mezzo di crescita
personale. Farei degli esempi di vita vissuta, la mia.”
C’è
stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Mai, lo
schifo dal profondo del cuore.”
Qual
è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping? “Se ti dopi
volti le spalle alla persona per te più importante, te stesso. Amati, scegli la
vita e lo sport.”
Ritieni
utile la figura dello psicologo nello sport, se si per quali aspetti ed in
quali fasi? “Chi ha forte pressioni come un top runner potrebbe averne bisogno
dopo la consacrazione, non è facile rimanere concentrati quando hai gli occhi
puntati addosso. Per tutti gli altri non vedo la necessità, se non per sistemare
eventuali insicurezze che non riescono a superare.”
Quali
sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? Prossimi
obiettivi? “Ho realizzato tutto quello che volevo, nella consapevolezza dei miei
limiti. Ora voglio arrivare a disputare una 100 km. Appuntamento maggio 2017.
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