Matteo SIMONE
Il
07 gennaio 2017 si è presentato il libro Ultramaratoneti e gare estreme, a Roma presso Planet Sport Running, Negozio
di articoli sportivi di Roberto e Luciano Ciccone, V.le Spartaco, 62.
L’Avvocato Francesca Arpino, laurea magistrale in psicologia delle organizzazioni, ha moderato l’evento che ha visto la partecipazione di Gian Paolo
Sobrino, Ultramaratoneta; la Prof. Maria Francesca Piacentini, Dipartimento di
Scienze di Movimento Umano e dello Sport, Università di Roma, Foro Italico; la Dott.ssa Patrizia Ziti, psicologa dello sport; il Prof. Alberto Cei, professore a contratto di Coaching all’Università di Tor Vergata di Roma e docente della Scuola dello Sport del Coni.
Il libro parla di tanti atleti, maratoneti
ed ultramaratoneti, atleti di trail e di ultratrail, un pomeriggio all’insegna
della fatica, dello sport, con la presenza d’eccezione di Gian Paolo Sobrino, un
uomo di corsa delle lunghe distanze che corre per chilometri e chilometri e parlerà
della tua esperienza di allenamento, di gara, dell'equilibro che si viene a
creare tra attività sportiva, famiglia e lavoro.
Altra presenza illustre è stata la Triatleta nonché
Prof. Maria Francesca Piacentini, che ho avuto il piacere di conoscere
praticando Triathlon con l’Ironteam (Centro di preparazione per Sport di
Endurance).
Inoltre, graditissima è stata la presenza
della psicologa runner Patrizia Ziti con la quale di recente siamo intervenuti
in qualità di Psicologi dell’emergenza del Corpo Italiano di Soccorso dell’ordine
di Malta per l’emergenza sisma Centro Italia,
Nel testo parlo di passione nello sport,
di motivazione, di superamento del limite gradualmente un passo alla volta,
riportando le esperienze di tanti ultrarunner sia di libello amatoriale che di
livello nazionale ed internazionale che fanno sport per ore ed anche giorni
sperimentando deprivazione del sonno, partecipando a tante gare in
autosufficienza, cioè provvedendo personalmente alla loro alimentazione,
enfatizzando gli aspetti della psicologia dello sport quali la consapevolezza
delle proprie risorse e dei propri limiti, l’autoefficacia individuale, la
resilienza che si sviluppa con la pratica dell’endurance e che poi si traggono i
benefici anche nella vita quotidiana, tutto diventa più gestibile ed affrontabile,
si può fare tutto con studio, attenzione e senza fretta.
Di seguito riporto uno stralcio della Quarta
di copertina: “Il testo consente di calarsi nella realtà degli ultramaratoneti,
grazie al contributo di centinaia di atleti intervistati che hanno condiviso le
loro esperienze di gara. Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti
professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro
problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e
i loro successi. Come ci ricorda la psicoterapia della Gestalt è
nell’esperienza che risiede la conoscenza.”
Di seguito riporto uno stralcio della
Presentazione del Prof. Alberto
Cei che ci onorerà della
sua presenza: “Il libro scorre in modo interessante poiché Matteo Simone narra
delle storie personali senza avere la pretesa d’insegnare cosa sia
l’ultramaratona ma lasciandola scoprire al lettore attraverso le parole di chi
la pratica. Ognuno di noi se ne farà quindi un’idea personale, basata su cosa
riteniamo sia la corsa, la corsa di lunga distanza e il nostro rapporto con il
movimento. E, quindi, un libro aperto a diverse soluzioni interpretative dettate
dalle esperienze di chi legge e credo che questo sia il suo pregio principale.”
Di seguito riporto uno stralcio della Prefazione di Sergio Mazzei: “Ringrazio Matteo per avermi chiesto ancora una
volta di presentare un suo libro. Ribadisco che il potenziale umano va ben al
di là di ciò a cui siamo normalmente abituati. Grandi atleti che realizzano
prestazioni eccezionali, fachiri capaci di sottoporsi a prove fisiche al di là
dei limiti che ordinariamente conosciamo, hanno ottenuto risultati
inimmaginabili con il proprio corpo. Come affermò Ken Wilber: l’Io e dove metti
il confine.”
Di seguito riporto uno stralcio del Prof.
Riccardo Zerbetto e Dr.ssa Sonia De Leonardis: “Oltre il dolore e la sofferenza, oltre le
deprivazioni - dovute alla mancanza di sonno, alle infiammazioni o agli
infortuni - oltre vesciche indescrivibili ai piedi, oltre a tutto ciò, questi
atleti ricavano da esperienze cosi probanti una forma di piacere. Una forma di
piacere che, lungi dall’essere masochistico, riguarda quel ‘piacere di
farcela’, di ‘raggiungere un obiettivo difficile e sfidante’, il piacere di
sentirsi in tutto e per tutto padroni del proprio corpo, olisticamente. Una
spinta dunque che si configura come un moto alla ricerca di un senso di
competenza, di autoefficacia e di autodeterminazione, fino alla sensazione di
sentirsi “immortali”, come moderni eroi e miti.”
Tanta gente intervenuta per ascoltare le nostre
parole, per curiosare, per conoscere gente straordinaria che si allena e fatica
con passione e con il sorriso, superando crisi e infortuni e tornando sempre
ad allenarsi e a gareggiare con autoefficacia e resilienza.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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