A cura di Stefano SEVERONI
L’anno
2016 è ormai alle spalle: un primo bilancio della tua attività sportiva.
Quest’anno dal punto di vista fisico
sportivo posso vantare solo un ciclopellegrinaggio da Fiuggi a San Giovanni
Rotondo di 330km. E’ stata una bella sfida, il massimo chilometraggio in una
giornata. La partenza era alle 01.00, eravamo un gruppo di 12 persone, tra i
quali anche una donna. La cosa bella di queste sfide, almeno per quanto mi
riguarda, è che alla partenza c’è la considerazione che si tratti di un’impresa
notevole e che finché non si parte, c’è anche qualche perplessità rispetto alla
buona riuscita. In particolare quel giorno di luglio, avevo appena cenato ed
aspettavo un amico che mi accompagnava in macchina a Fiuggi e nell’attesa avevo
sonno, così come avevo sonno nel tragitto in auto da Roma a Fiuggi, ma salito
sulla bici tutto è cambiato, ero pronto alla sfida, le endorfine iniziavano ad
andare in circolo, l’attivazione psicofisica aumentava. Ed è andata tutto bene,
sembrava quasi impossibile ma ce l’ho fatta, ho saputo gestire bene le mie
forze e le mie energie, all’inizio ero l’ultimo del gruppo ma ogni volta
riprendevo il gruppo e poi ho capito che non mi stancavo mai, avevo un’andatura
che mi permetteva di andare sempre avanti facendo soste di poco tempo, mentre
gli altri correvano ad andature elevate e poi facevano ampi recuperi. Allora ho
iniziato a raggiungerli ed a partire subito in modo che era il gruppo che poi
doveva raggiungermi e superare, così ho fatto fino a destinazione.
Oltre all’attività sportiva individuale,
posso menzionare una eccellente prova di gruppo con la mia squadra La Sbarra
& I Grilli arrivati primi come squadra maschile e terzi come squadra
femminile alla Corri per il verde.
Inoltre sono contento per l’aumentare degli
atleti con disabilità visiva e l’aumentare delle guide che riusciamo a
coinvolgere per portare avanti il progetto Achilles International, sempre più
persone sono sensibili agli altri e vogliono sperimentarsi come guide.
Per concludere sono soddisfatto della mia
attività sportiva culturale che mi ha permesso di scrivere nel 2016 ben 4
libri, di cui due a quattro mani, e precisamente sono stati pubblicati:
Ultramaratoneta:
un’analisi interminabile (coautore Daniele Baranzini),
Edizioni ARAS, Fano.
L’intento
di questo libro è di illustrare l'ultramaratona, un particolare vissuto di
sport a volte considerato estremo, ai limiti della umana ragionevolezza.