La gara della vita il campionato
italiano di ciclocross nel 2015 a Pezze di Greco, arrivai seconda
Nella mente degli atleti ci sono sempre
nuove mete, nuove direzioni, nuovi obiettivi sfidanti da raggiungere con
impegno, passione e determinazione. Di seguito Mary racconta la sua esperienza
rispondendo ad alcune mie domande: Ti
sei sentita campione nello sport? “Ho
provato soddisfazione per certi miei risultati. Nonostante la mia categoria non
sia agonistica in senso stretto, ossia pro, le categorie master dei tempi
moderni corrono su tracciati impegnativi sia dal punto di vista del dislivello
sia della distanza e della tecnica. Parliamo di un livello di preparazione da
adeguare al tipo di percorso come farebbe un professionista. Sono molto felice
dei risultati raggiunti quest'anno. Quarto posto al Campionato italiano
d'inverno di mtb e vittorie sparse tra Lazio, Campania e Abruzzo. Adesso
preparo il Campionato Italiano FCI di mountain bike.”
Il treno è come un treno che ti permette
di salire a bordo in ogni momento e ti fa sperimentare benessere e performance,
si fa sempre in tempo a iniziare una pratica sportiva e appassionarsi: Qual è stato il tuo percorso per diventare
un Atleta? “Ho iniziato nel 2009
senza troppo impegno. Per sentito dire da alcuni amici e colleghi di lavoro, la
pratica del ciclismo permetteva di asciugare il corpo e dimagrire e siccome
venivo da una fase non proprio felice della mia vita (la fine di una storia),
ho iniziato a pedalare per scaricare molte delle mie tensioni. Dopo un paio di
anni ho messo a fuoco il funzionamento del mio corpo sotto sforzo e dal 2015 ho
iniziato a gareggiare in mtb con risultati discreti. Poi non ho più smesso.”
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Se si vuol puntare all’eccellenza c’è
bisogno oltre all’impegno, alla passione e alla determinazione anche qualcuno
esperto che ti dica come fare le cose, che ti segue, che si prenda cura di te
trasmettendo nozioni ed esperienza sperimentata sul campo: Chi contribuisce alla tua performance? “Ho un preparatore sportivo che mi aiuta sia con la programmazione dei
lavori specifici sia con l'alimentazione e i tempi di recupero. Si tratta di
Massimo Folcarelli, cinque volte campione del mondo di mtb e 19 volte tricolore
tra mtb e ciclocross. Un campione vero.”
Nello sport come nella vita ci sono
momenti dove si sperimenta benessere, successo, soddisfazioni e momenti che ti
mettono a dura prova, diventano importanti entrambi i momenti, i primi sono da
ricordare e aiutano a incrementare la fiducia in sé; i secondi sviluppano la
resilienza e aiutano a superare crisi e difficoltà durante il lungo percorso
dello sport e della vita: Qual è stata
la gara della tua vita? La gara più difficile? “La più difficile è stata la Gran Fondo Giordana corsa anni fa. Un
percorso lunghissimo da 153 km in bici da corsa. La montagna richiede impegno
anche per l'abitudine allo sforzo compiuto in quota. Era partenza ed arrivo ad
Aprica e si compiva un anello che prevedeva la scalata del Passo Gavia e del
Mortirolo. Fu una bella soddisfazione, arrivai tredicesima delle donne. Erano
centinaia. La gara della vita è stata senza dubbio il campionato italiano di
ciclocross nel 2015 a Pezze di Greco. Arrivai seconda dietro una campionessa
friulana.”
Lo sport aiuta a conoscersi meglio sia a
livello di sensazioni corporee sia a livello di personalità, si riesce a capire
cosa si può fare e in quale modo, si riesce a sviluppare la consapevolezza
delle proprie capacità, possibilità e limiti: Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “L'esperienza della conoscenza del mio corpo.
So esattamente quando può dare e quando deve riposare. Cerco di non fare errori
grossolani.”
Si fa sempre in temo a cambiare
programmi ascoltando il proprio corpo e riorganizzandosi sempre con resilienza
cavalcando l’onda del cambiamento con le risorse residue e individuando sempre
un piano B o C, sempre con il sorriso: C’è
un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Si. Ce ne sono molti. Quest'anno in primavera
avevo deciso di andare a Capoliveri a correre la Capoliveri Legend Cup, una
gara di mtb molto impegnativa. Sono partita molto forte e ho tenuto un ritmo
discreto fino al km48. Mancavano ancora 30 km all'arrivo e questo in mtb
significa, percorrere circa due ore di gara ancora. Ne avevo già oltre 3
all'attivo. Non potendo continuare per la fatica e per una sorta di crisi di
fame che non avevo previsto (avevo fatto colazione ma non era stata
sufficiente), ho deciso di ritirarmi, farmi il bagno parcheggiando la bici in
spiaggia e poi giungendo all'arrivo applaudire quelli che l'avevano terminata.
In fondo ero sconsolata e qualcosa dovevo pur fare per tirarmi su. Un bel
bagnetto in quelle acque bellissime.”
Lo sport permette di sperimentare
sensazioni ed emozioni uniche e intense, si tratta di sperimentare fatica
soprattutto nelle salite ma tutto torna, se riesci aumenta la fiducia in se e
allora salite e fatica diventano amiche, un buon investimento per il futuro e
se qualcosa non va si fa sempre in temo a fermarsi e a ripartire oppure si può
restare in sella con la forza mentale che si ancora alle precedenti situazioni
superate di successo: Quali sensazioni
sperimenti nello sport: allenamenti, pregara, gara, post gara? “Le sensazioni sono moltissime. C'è una gamma
di emozioni molto bella e anche molto brutta a seconda della giornata in cui
capiti. La sensazione più bella è quella della gamba che gira senza grossa
difficoltà, cioè quando senti che l'allenamento dà i suoi frutti e che sei in
salita ma non sei sul punto di "saltare". Stai bene, stai salendo con
facilità. Quando invece sei affaticato e le gambe fanno male, cerchi di
sbloccare con qualche colpo di pedale ma quella brutta sensazione di
"morsi ai polpacci" ti rimane e ti scoraggia; allora ti devi fermare,
respiri e riparti. Oppure rallenti e pensi che devi cercare di giungere almeno
alla fine senza altri intoppi.”
Lo sport come da così può togliere,
importante avere sempre una lucidità e concentrazione sul momento presente, sul
percorso, dentro se stessi e sul contesto circostante, la fatica a volte può
far distrarre, può far annebbiare la vista, bisogna avere la forza e la volontà
di essere presenti a se stessi e di non allontanarsi troppo con la mente: Quali sono difficoltà e rischi? “Il rischio maggiore della mtb è la poca
lucidità in discesa. Se hai sforzato molto nella fase di partenza e hai
raggiunto il GPM con un buon margine sulle avversarie, poi la discesa non
perdona se non viene fatta con lucidità. In pratica, attenzione a livello altissimo
sempre sennò ogni caduta diventa un bel problema.”
E’ importante sviluppare resilienza e
fiducia in sé, rialzarsi sempre con gradualità e progressione, ripartire sempre
un passo alla volta senza fretta con coraggio: Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Gli infortuni fanno parte del gioco. Non fa
piacere fermarsi per mesi e combattere con ortopedici, terapeuti ecc. ma questo
può accadere e non ci si deve spaventare troppo. Il rischio che corriamo è
sempre quello di spaventarci per una caduta e non voler riprendere la mountain
bike per riprovare a dare il meglio di sé. Specie se si arriva a una certa età
ci si immobilizza, questo è un errore da non fare. Bisogna credere nella
riabilitazione e riprendere!”
Lo sport fa bene all’individuo, al
gruppo, alla famiglia e alla società, si apprendono regole, si condivide gioie
e fatiche, si raggiungono obiettivi individuali e di squadra, si conosce se
stessi, si apprendono nuove abilità: Quale
può essere un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “Faccio parte di un team agonistico che ha
molti ragazzi tesserati. Le categorie esordienti ed allievi sono quelle degli
adolescenti che si avvicinano al mondo dello sport per divertimento e per
compimento di piccole grandi imprese agonistiche. Se fossi una mamma,
l'avvicinamento allo sport dei miei figli sarebbe uno degli insegnamenti
primari. Non solo lo sport fa bene, non solo è divertente ma fortifica, rende
sicuri di sé.”
Il doping è il cancro dello sport,
capace di annientare persone e movimenti sportivi, importante fare attenzione e
conoscere davvero i rischi che si corrono e fare un lavoro sui stessi per non
desiderare di compiere atti illeciti e contro natura prendendo in giro prima se
stessi, famiglia, squadra, amici: C’è
stato il rischio di incorrere nel doping? “No, mai. Si sente dire spesso che questo o quell'amatore hanno fatto
uso di doping. Il doping è pericolosissimo perché in questi casi si fa uso di
medicinali senza controllo medico. I professionisti che hanno fatto uso di
doping in passato erano seguiti da medici che sono stati condannati tanto
quanto loro. I pro hanno rischiato per la loro salute ma almeno avevano
qualcuno che fosse al corrente dei rischi che correvano. La gente comune fa uso
di doping fuori controllo, rischia la vita. Sempre.” Quale può essere un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Il messaggio è uno solo. Si rischia la vita.
L'uso sconsiderato di sostanze dopanti è dannoso per coloro che godono di buona
salute e non hanno necessità di medicinali per restare vivi.”
Lo sport permette di mettersi in gioco,
di uscire fuori dalla zona di confort, di fare esperienza ed è importante
l’equilibrio tra le varie sfere individuale, famigliare, lavorativa: Famigliari e amici cosa dicono del tuo sport?
“La mia famiglia è felice della pratica
del ciclismo. Ho iniziato a 5 anni con lo sci ma viviamo a Roma e anche se oggi
posso dire di avere imparato a sciare bene, la pratica di questo sport richiede
la vicinanza alle montagne. La bicicletta puoi praticarla dove vuoi, sulla
strada e sullo sterrato. Nei parchi cittadini o sui sentieri di montagna. Anche
in pineta a ridosso della spiaggia se si abita al mare, il ciclocross per
esempio è proprio questo, correre su tratti sabbiosi e ghiaiosi.”
Lo sport libera la mente, è
un’opportunità per sperimentare benessere, per dedicarsi a se stessi, per
scaricare tensioni ed elaborare situazioni: Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Ho scoperto molte cose. Bisognerebbe fare un
lungo elenco. Dirò solo che mi sento bene. Depurata. E' come se sudando tutte
le volte ci sia una espulsione di tossine che provengono dagli organi interni e
anche dalla mente. Lo sport libera la mente, depura il tuo sistema interno.”
La mente dell’atleta è affollata di pensieri,
dubbi, perplessità, tensioni, certezze; dietro l’atleta ci sono famigliari,
amici, tecnici, supporter, professionisti vai: Ritieni utile lo psicologo dello sport? “Certamente. Leggo gli articoli della Dottoressa Maffi ad esempio. Lei è
moglie di Juri Ragnoli, un grande campione della mtb in Italia e nel mondo. Il
sostegno che offre la consulenza di uno psicologo dello sport serve eccome.
Diciamo che un dialogo con un terapeuta serve ad allentare un poco la tensione
durante dei carichi di lavoro in vista di un obiettivo che causa stress.”
L’atleta è alla ricerca sempre di nuove
sfide, patendo dalla consapevolezza e fiducia in sé e seguendo percorsi e
direzioni per cercare di trasformare sogni in realtà: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? “Il mio sogno è fare podio al campionato
italiano di cross country. Mi piacerebbe essere tra le prime tre donne che
faranno il miglior tempo a Pila ai campionati italiani del prossimo 22 luglio.
So che le avversarie sono molto preparate ma non mollerò fino a quella data.
Poi comunque vada rimarrà il piacere di avere provato questa esperienza per la
prima volta.”
Grazie Mary per la sua disponibilità a
raccontare e a farci conoscere l’interessante mondo del ciclismo e in
particolare della mtb.
http://www.mjmeditore.it/autori/matteo-simone
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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