Ho allenato il mio cervello ad andare oltre
Matteo
SIMONE
Domenico Martino, un uomo del tavoliere delle Puglie, aveva sempre temuto la maratona considerata una cosa più grande di lui fino a che percorse la distanza della maratona in allenamento e da allora non si è più fermato nessun altra distanza ha temuto.
Ecco come si raccontava alcuni anni fa Domenico rispondendo ad alcune mie
domande.
Ti puoi definire
ultramaratoneta? “Ho iniziato nel ‘96
piccole gare max 10 km, pian piano ho continuato arrivando alla mezza maratona
21.097 km, la distanza della maratona mi spaventava, solo a sentire quel 42.195
km tanto che fino al 2005 ho fatto centinaia di 10 km e mezze maratone. Un
giorno solo mi ricordo benissimo che c'era la maratona di Roma tutti i miei
amici andarono io per paura di non farcela rimasi al mio paese e uscii solo
percorrendo 42 km, da allora mi convinsi che anch'io potevo farcela, dal 2005
ad oggi ho fatto 80 maratone e ultrmaratone di cui 32 volte la 6 ore una 12 ore
due 24 ore 9 volte la 100 km, 8 volte consecutive la 100km. Quest'ultima 24 ore
che mi ha portato a podio 8°assoluto e 3° di categoria portandomi un bronzo.
Alla sua 1^ domanda rispondo si mi ritengo un ultramaratoneta.”
Per Domenico se per gli altri non ci
sono limiti allora neanche per lui ci sono limiti ed ecco come si è trovato a
sperimentare la 100 km.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? “Il mio
percorso per diventare ultramaratoneta è stato nel fare più maratone allenando
il mio corpo a lunghe distanze, da sottolineare che mi spaventava tanto ma
dentro di me ho detto: esiste questa gara? La fanno altri? E la farò anch' io, cos
ho fatto la mia prima 100km.”
Per Domenico la corsa è un gesto naturale e così è
riuscito ad allenare gambe e testa a correre distanze sempre più lunghe grazie
anche ad una grande passione.
Cosa ti
motiva ad essere ultramaratoneta? “Le
motivazioni non riesco a spiegare, mi viene tutto naturale non lo faccio per essere
qualcuno, faccio questo sport con amore lei mi può insegnare, tutti questi km vengono
fatti con la testa oltre ad un buon allenamento ed il ho allenato il mio cervello
ad andare oltre.”
Hai mai
pensato di smettere di essere ultramaratoneta? “Non ho mai pensato e mai lo farò smettere di fare queste ultra
ringrazio il Signore Dio nostro tutti i giorni affinché mi possa far continuare
a fare quel che faccio.”
Domenico fa tanta attenzione a mantenersi integro a
lungo e sa quando riposarsi e come recuperare.
Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere
ultramaratoneta? “Al momento non ho
mai avuto infortuni anche perché il campanello d'allarme del nostro corpo lo
avvertiamo noi stessi, quando vedo che sto esagerando rallento oppure se è il
caso riposo assoluto.”
Per Domenico con il giusto approccio e la calma si può arrivare a fare tutto
senza sperimentare limiti.
Hai
sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Ancora non ho fatto esperimento di limite ma credo che non esiste, volere
è potere basta usare la dose giusta nel senso che con calma si raggiungono
tutti i traguardi.”
Per Domenico la corsa è un bene primario come l’alimentazione,
la corsa è vita-
Che significa per te
partecipare ad una gara estrema? “Partecipare ad una gara estrema significa
tanto vivo per la corsa non riesco a spiegare per me correre è vita più vado
verso l'estremo e più mi gratifica, mi sento appagato dopo una lunga distanza
riesco a dire grazie Signore Dio nostro anche oggi mi hai dato tanta
forza......x me corre è come amare ogni cosa che faccio ci metto tanta passione
e tanto amore solo così viene fuori il meglio.”
Domenico non riesce ancora a credere a quello che riesce a fare, temeva la
distanza della maratona ma una volta superato questo muro niente gli è precluso.
Ti va di raccontare un aneddoto? “Potrei raccontare episodi curiosità e
tant'altro fino a domani......al momento mi viene questo...…lo racconto
spesso per invitare gente a correre senza far pesare la fatica. La mia prima
maratona non arrivava mai ….Il mio amico e collega mi invitava mi faceva
l'iscrizione ed io arrivato al giorno della gara mi inventavo infortuni mi fa
male la caviglia...…mi fa male l'interno coscia …..e tutto di più solo
perché sentire 42 km. il solo pensiero mi spaventava oggi racconto questo per
far convincere gli amici che quella distanza è solo un numero e il mio amico lo
racconta con me ripetendo che non riesce a credere come io dalla paura sono
arrivato all'estremo.”
Hai un sogno
nel cassette? “Il mio sogno nel cassetto è fare intanto la nove colli 204
km e continuando a fare esperienza per poter poi arrivare a coronare il mio
sogno tipo la Spartathlon.”
Si può dire che Domenico ha trovato la pace dei sensi
attraverso le corse di lunga distanza.
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? “Posso dire di aver scoperto che quello che
faccio rispecchia la mia persona sinceramente mi sento appagato e soddisfatto
di quel che faccio rispettando sempre di più il mio corpo e la mia mente.”
A volte lo sport fa emozionare, ti fa superare qualsiasi condizione di difficoltà, ti mette in contatto con la propria essenza. Rispondere ad alcune domande è anche un esercizio di consapevolezza, un resoconto della propria storia; fermarsi a scrivere, a riflettere su ste stessi, a fare il punto della situazione, a farsi delle domande.
Domenico è menzionato nei seguenti libri:
L'Ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa, delle lunghe distanze.
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, edito da Edizioni Psiconline.
+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta
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