Questo sport e questo ambiente mi
restituiscono soddisfazioni che mai avrei immaginato
Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it
Il mondo degli ultramaratoneti è coinvolgente e aggregante, si fanno insieme allenamenti e gare difficili e sfidanti, di seguito Iolanda racconta le sue impressioni.
Ciao Iolanda come stai? “Ciao
Matteo, sto bene, finalmente sto tornando in forma come dico io! Ho da poco
ripreso allenamenti personalizzati che mi restituiscono forza, energia e
fiducia nelle mie capacità.”
Sono tanti gli amici che si trovano
negli ambienti delle corse di lunga distanze, sono tanti i gruppi che si
formano, tante squadre composte da forti atleti che si mettono in gioco in gare
dove si condividono percorsi, fatica, gioie, partenze e arriv.
Come ti trovi con la nuova squadra? “A dire il vero sono iscritta in due squadre
e mi trovo con entrambe benissimo! Voglio citarle in rigoroso ordine alfabetico
ed anche cronologico, perché entrambe, in modo diverso, occupano un pezzetto
del mio cuore: Bergamo Stars Atletica e Go Running Team. BgS è una squadra di
ultramaratoneti capitanata da Gregorio Zucchinali, nella quale mi sono sentita
subito accolta con affetto e considerazione; ogni volta che partecipo ad una
gara ultra in qualsiasi angolo d’Italia, è con immenso piacere che incontro i
miei fortissimi compagni di squadra.
Go Running Team, invece, è una squadra
nata appena un anno fa da un sogno di Emiliano Scarsella e già diventata
un’importante realtà sul territorio locale; ci sono compagni di squadra già
forti ed esperti, qualcuno invece ha iniziato a correre da poco o qualche altro
si è appena affacciato alla sua prima esperienza in maratona. Lo spirito di
entrambe le squadre è incredibile, giusta competitività e condivisione, che poi
si sposa perfettamente con il motto “Run Happy” di Brooks!”
Gli ultramaratoneti sono considerati a volte pazzi a volte persone straordinarie capaci di fare cose stratosferiche tanto da diventare esempi per altri che vogliono osare in qualche gara ritenuta sfidante, difficile ma non impossibile.
Sei ancora testimonial? “Sì, sono una Local Hero Brooks per l’esattezza! Una sfida nata per gioco con Emiliano, senza neanche immaginare in cosa sarei stata coinvolta esattamente. E’ così che mi sono lasciata travolgere dallo spirito “Run Happy” di Brooks. Aver ricevuto qualche materiale è un aspetto marginale rispetto all'esperienza che sto vivendo. Ho conosciuto gli altri Local Heroes, e ora siamo un team effervescente presente in tutte le regioni italiane. Non importa essere belli o brutti, lenti o veloci, importante essere se stessi. E questo mi piace.”
Nella mente degli ultrarunner ci sono sempre nuovi stimoli, nuove sfide, nuove
consapevolezze rispetto alle proprie capacità, possibilità, caratteristiche e
anche limiti.
Cosa c'è di diverso ora
rispetto a prima? “Maggiore
consapevolezza, aver scoperto che posso superare alcune barriere interne, aver
conosciuto ed essere entrata in sintonia con tantissime persone con cui
condividere la passione per lo sport.”
La corsa di lunga distanza aiuta ad
approfondire la conoscenza di se stessi, aiuta a mettersi in gioco, a
sperimentarsi a sperimentare fiducia in se stessi, aiuta a far parte di un
gruppo con vedute comuni orientati verso direzioni, mete, obiettivi e sogni da
trasformare in realtà.
Come sei
cambiata? “Considerando che ho un
carattere fortemente introverso, tutto questo, senz’altro mi ha dato la spinta
per cercare di entrare maggiormente in comunicazione con gli altri.”
Verso dove sei orientata?
Dove vuoi arrivare? Cosa vuoi fare? Come? Con chi? “Semplicemente vorrei tenermi in forma fisicamente e stare bene
emotivamente. A livello competitivo in me è sempre vivo l’impegno e mi
piacerebbe migliorare, seguo allenamenti specifici per la corsa e per la forza,
per quanto nelle mie possibilità. Questo sport e questo ambiente mi
restituiscono soddisfazioni che mai avrei immaginato, innescando in me un
cambiamento positivo. Recentemente ho avuto la grande soddisfazione di
intraprendere con una ragazza della mia squadra il suo percorso di
ultramaratoneta e poi correre insieme la sua prima 100km, ed a breve proverò
l’esperienza di Pacer. Un modo di
restituire qualcosa a chi mi sta accanto e a chi vicino mi vorrà stare. Un
saluto a te Matteo, sempre pronto a curiosare nel nostro piccolo mondo e a
tutti i runners belli e brutti, lenti e veloci, tapascioni e top!”
Un’intervista
a Iolanda è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra
coraggio e resilienza.
La
100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre
una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e
gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e
famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È
un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche
di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle
interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una
pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati
aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza
delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della
definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma
raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se
stesso.
Psicologo, Psicoterapeuta,
Terapeuta EMDR
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