venerdì 15 giugno 2018

Iolanda Cremisi, runner: Sono una Local Hero Brooks! Una sfida nata per gioco

Questo sport e questo ambiente mi restituiscono soddisfazioni che mai avrei immaginato
Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

Il mondo degli ultramaratoneti è coinvolgente e aggregante, si fanno insieme allenamenti e gare difficili e sfidanti, di seguito Iolanda racconta le sue impressioni.

Ciao Iolanda come stai?Ciao Matteo, sto bene, finalmente sto tornando in forma come dico io! Ho da poco ripreso allenamenti personalizzati che mi restituiscono forza, energia e fiducia nelle mie capacità.”

Sono tanti gli amici che si trovano negli ambienti delle corse di lunga distanze, sono tanti i gruppi che si formano, tante squadre composte da forti atleti che si mettono in gioco in gare dove si condividono percorsi, fatica, gioie, partenze e arriv.
 Come ti trovi con la nuova squadra?A dire il vero sono iscritta in due squadre e mi trovo con entrambe benissimo! Voglio citarle in rigoroso ordine alfabetico ed anche cronologico, perché entrambe, in modo diverso, occupano un pezzetto del mio cuore: Bergamo Stars Atletica e Go Running Team. BgS è una squadra di ultramaratoneti capitanata da Gregorio Zucchinali, nella quale mi sono sentita subito accolta con affetto e considerazione; ogni volta che partecipo ad una gara ultra in qualsiasi angolo d’Italia, è con immenso piacere che incontro i miei fortissimi compagni di squadra. 
Go Running Team, invece, è una squadra nata appena un anno fa da un sogno di Emiliano Scarsella e già diventata un’importante realtà sul territorio locale; ci sono compagni di squadra già forti ed esperti, qualcuno invece ha iniziato a correre da poco o qualche altro si è appena affacciato alla sua prima esperienza in maratona. Lo spirito di entrambe le squadre è incredibile, giusta competitività e condivisione, che poi si sposa perfettamente con il motto “Run Happy” di Brooks! 

Gli ultramaratoneti sono considerati a volte pazzi a volte persone straordinarie capaci di fare cose stratosferiche tanto da diventare esempi per altri che vogliono osare in qualche gara ritenuta sfidante, difficile ma non impossibile.
Sei ancora testimonial?Sì, sono una Local Hero Brooks per l’esattezza! Una sfida nata per gioco con Emiliano, senza neanche immaginare in cosa sarei stata coinvolta esattamente. E’ così che mi sono lasciata travolgere dallo spirito “Run Happy” di Brooks. Aver ricevuto qualche materiale è un aspetto marginale rispetto all'esperienza che sto vivendo. Ho conosciuto gli altri Local Heroes, e ora siamo un team effervescente presente in tutte le regioni italiane. Non importa essere belli o brutti, lenti o veloci, importante essere se stessi. E questo mi piace.
Nella mente degli ultrarunner ci sono sempre nuovi stimoli, nuove sfide, nuove consapevolezze rispetto alle proprie capacità, possibilità, caratteristiche e anche limiti.
Cosa c'è di diverso ora rispetto a prima?Maggiore consapevolezza, aver scoperto che posso superare alcune barriere interne, aver conosciuto ed essere entrata in sintonia con tantissime persone con cui condividere la passione per lo sport.”

La corsa di lunga distanza aiuta ad approfondire la conoscenza di se stessi, aiuta a mettersi in gioco, a sperimentarsi a sperimentare fiducia in se stessi, aiuta a far parte di un gruppo con vedute comuni orientati verso direzioni, mete, obiettivi e sogni da trasformare in realtà.
Come sei cambiata?Considerando che ho un carattere fortemente introverso, tutto questo, senz’altro mi ha dato la spinta per cercare di entrare maggiormente in comunicazione con gli altri.”
Lo sport permette di apprendere sempre dall'esperienza, di cercare sempre di migliorare con nuove tecniche e metodi da sperimentare.
Verso dove sei orientata? Dove vuoi arrivare? Cosa vuoi fare? Come? Con chi?Semplicemente vorrei tenermi in forma fisicamente e stare bene emotivamente. A livello competitivo in me è sempre vivo l’impegno e mi piacerebbe migliorare, seguo allenamenti specifici per la corsa e per la forza, per quanto nelle mie possibilità. Questo sport e questo ambiente mi restituiscono soddisfazioni che mai avrei immaginato, innescando in me un cambiamento positivo. Recentemente ho avuto la grande soddisfazione di intraprendere con una ragazza della mia squadra il suo percorso di ultramaratoneta e poi correre insieme la sua prima 100km, ed a breve proverò l’esperienza di Pacer.  Un modo di restituire qualcosa a chi mi sta accanto e a chi vicino mi vorrà stare. Un saluto a te Matteo, sempre pronto a curiosare nel nostro piccolo mondo e a tutti i runners belli e brutti, lenti e veloci, tapascioni e top!

Un’intervista a Iolanda è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
 
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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