venerdì 15 giugno 2018

Lorena Brusamento, 2018 Timisoara Europei 24h: Ho fatto e dato tutto ciò che potevo

Soddisfatta per come si è comportata la squadra Italia

Sabato 26 e domenica 27 maggio si sono svolti a Timisoara in Romania i Campionati Europei di 24 ore di corsa a piedi su un circuito di circa 1.200 metri. 
Per quanto riguarda la gara femminile, la Polonia ottiene il titolo europeo conquistato dalla detentrice del titolo mondiale Patrycja Bereznowska che totalizza 243,355 km e la terza posizione ottenuta da Malgorzata Pazda-Pozorska 240,697 km, mentre la danese Stine Rex 241,921 km ottiene il secondo posto.
Per quanto riguarda la classifica a squadre, la Polonia conquista l’oro squadra femminile precedendo Germania e Gran Bretagna. Bene l’Italia che si classifica al sesto posto squadra femminile. Tra le italiane, Francesca Innocenti (Bergamo Stars Atletica) si classifica al 24° posto totalizzando 203,987 km, Lorena Brusamento (Gs Gabbi) 26^ km 200,028, Elena Fabiani (Woman Triathlon Italia), 32^ km 190,023 km, Valeria Empoli (Bergamo Stars Atletica) 34^ km 186,197, Sara Lavarini (Atl. Leone San Marco Pordenone) 36^ km 186,110.
Di seguito Lorena racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Tutto passa, tutto cambia, nella mente degli ultramaratoneti ci sono tante gare più o meno importanti e si tratta sempre di organizzarsi e prepararsi per arrivare nelle migliori condizioni possibili alle gare importanti: Ciao Lorena come stai?Sono, ormai passati 15 giorni e sto bene. La settimana successiva all'europeo non è stata facile.”

Importante portare a casa sempre ricchi insegnamenti e trascorrere un po’ di tempo per riflettere, per recuperare, per riorganizzarsi, per riattivarsi, per prendere nuove direzioni verso nuovi obiettivi e mete stimolanti, motivanti e sfidanti.
Come è andata?È stata una esperienza positiva in generale, l'organizzazione rumena è stata praticamente impeccabile, c'era tifo, c'era la musica, lo speaker, i passaggi aggiornati ad ogni giro, il live, insomma tutto ha funzionato benissimo. Ha fatto caldo, molto caldo ed il percorso non era affatto "amichevole": fondo duro e due salitine che a lungo andare sono diventate la salita al passo Pordoi!

In gare internazionali dove si rappresenta la propria nazione indossando la maglia nazionale e diventa importante il clima di squadra, non solo la prestazione individuale ma anche la buona riuscita delle squadre femminili e maschile.
Soddisfatta?Soddisfatta per come si è comportata la squadra Italia, non soddisfatta del mio personale risultato anche se ho fatto e dato tutto ciò che potevo.”

Le gare di ultramaratona sono lunghissime e si può andare incontro a tanti imprevisti dovuti a malanni fisici, ambientali, atmosferici, quindi bisogna essere sempre pronti ad accogliere, affrontare e gestire qualsiasi situazione facendo del proprio meglio per se stessi e la squadra Italia.
Problemi, criticità?Caldo a parte, che in effetti ha condizionato tutta la competizione notte compresa, io ho avuto un problema (se così posso definirlo) al polpaccio destro. Un fastidio che con il passare delle ore e con il ripetersi delle salite una delle quali su una curva, è diventato dolore forte fino a non permettermi di correre. Ho terminato camminando per quasi tre ore.”

L’esperienza che si fa correndo per un giorno intero è ricchissima, intensa e unica, c’è un mondo fatto di luci e bui, suoni e silenzi, dolori e gioie e tanto altro che riempiono il cuore e la mente.
Cosa porti a casa? Immagini, suoni, odori?Ho tante immagini nella mia mente, dai bambini che ci facevano il tifo seduti sui ponti provvisori costruiti per il passaggio dei tifosi da una parte all'altra del percorso, alla musica, agli incessanti incitamenti dei volontari, al profumo di lavanda che sentivo subito dopo il passaggio nel tratto di percorso dove erano posizionati i bagni chimici, alla donna che continuamente e sempre con il sorriso puliva quei bagni, al dolore che ho provato. Insomma, è tutto molto vivo e ancora molto forte dentro di me.”

Importante è essere in contatto con i propri bisogni ed esigenze, c’è un tempo per fare e un tempo per pensare, un tempo per attivarsi e un tempo per rallentare, importanti sono anche l’autoprotezione e le coccole.
Prossimi obiettivi?Ora voglio solo pensare a correre senza particolari obiettivi, divertirmi e fare esperienze diverse! Al resto ci penserò dopo questa piccola pausa di svago!”

Complimenti comunque a Lorena, per quello che ha fatto e la sua disponibilità e sensibilità a raccontare, molto utile sia a me che a chi legge per approfondire questo mondo incompreso e bizzarro.
Interviste a Lorena sono riportate nei miei libri:
“Lo sport delle donne”, edito da Prospettiva Editrice.
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, Edito da Aracne Editrice
Inoltre Lorena è menzionata nel libro “Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.


Matteo SIMONE +393804337230 21163@tiscali.it
Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta

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