lunedì 4 giugno 2018

Vincenzo Santillo: Due gare in sei giorni, la Nove Colli di 202km e il Passatore

Le immagini che mi restano sono tantissime, i colori dei colli, il tramonto, l'alba

Nella mente degli ultramaratoneti ci sono sempre sfide e chilometri da percorrere in allenamento e in gara. Esistono lunghissime gare di corsa a piedi come la classicissima classica 100km da Firenze a Faenza o anche gare della doppia distanza come la Nove Colli Running di 202,4km.

Di seguito, Vincenzo racconta la sua esperienza sulla doppia distanza rispondendo ad alcune mie domande.
Le ultramaratone fanno sperimentare tanta fatica nella percorrenza dei tantissimi chilometri soprattutto se si tratta di percorsi in salita con distanze lunghissime in cui bisogna correre giorno e notte e sperimentare l’escursione termica giornaliera con l’eventuale caldo intenso e notturna soprattutto se si è in cima a un alto colle. Ma la cosa importante è portare a termine la gara, l’impresa che diventa una grande sfida personale.
Complimentissimi per il tuo grande traguardo, ora come stai?Mi sento benissimo,  anche se ancora non ho recuperato le due nottate perse,  quella tra sabato e domenica mentre correvo e quella tra domenica e lunedì perché ero felicissimo.”

Il mondo delle ultramaratone diventa un mondo bizzarro fatto di fatica ma anche tanta soddisfazione e tanta esperienza ricca di sensazioni ed emozioni da portare a casa e da ricordare nei momenti sereni, un carico emotivo non indifferente che ti allontana dalla routine quotidiana e ti fa stare solo con te stesso, con la tua fatica, con la tua strada, con la tua direzione da prendere e da percorrere fino al traguardo: Quali immagini ti restano? Colori, odori, suoni?Le immagini che mi restano sono tantissime, i colori dei colli, il tramonto, l'alba, sensazioni bellissime, ti senti libero, libero da tutto e tutti. Il profumo della natura,  il cinguettio degli uccelli, le lucciole che ci illuminavano i colli.”

Nella mente degli ultramaratoneti ci sono tanti pensieri, tanti dubbi, tante sfide, tante mete così come nel cuore degli ultramaratoneti ci sono tante persone care, tanta passione per questo sport usurante.
Hai condiviso con qualcuno questo traguardo?Ho condiviso questa nove colli con la mia nuova compagna,  l'ho chiamata durante tutte le 25 ore e 48 minuti,  ma non perché stessi in crisi,  perché non l'ho mai avute, ma perché per me è importante sapere che in qualsiasi momento c'è una persona pronta ad ascoltarti e a caricarti ancora di più.” 
Lo dedichi a qualcuno?Lo dedico alla vita, all'amore e ai cambiamenti,  perché anche se vivi periodi di totale sfiducia in te stesso, cerca di essere forte e di avere fiducia in te stesso.”

Nelle corse di ultramaratone non basta solo la forza e resistenza fisica ma anche la forte passione per questo sport fatto di fatica e di raggiungimento di mete, obiettivi e traguardi; non si corre solo con le gambe ma anche con il cuore e con la testa.
Cosa è chi ti ha aiutato?Mi ha aiutato la testa,  ma non perché sono testardo,  perché provo piacere a correre,  mi fa stare bene e desideravo correre un giorno e una notte, e di godere del percorso.”

L’esperienza di corsa di lunghe distanze è molto ricca, si apprende tanto dai lunghi percorsi, si contatta il sé più profondo, succede un mondo dentro di sé, si è davvero autentici, si sperimentano tante sensazioni ed emozioni e si porta a casa sempre tanta roba, nuove consapevolezze rispetto alle proprie possibilità, capacità, risorse e anche propri limiti.
Cosa hai portato a casa? “Ho portato a casa di nuovo la consapevolezza, aumentandola di parecchio e ho portato a casa un sogno, un sogno lungo 202 km, fatto sempre col sorriso,  scherzando cantando ridendo e piangendo pure per l'emozioni.”

Nella mente degli ultramaratoneti tante mete e tante sfide, tanti chilometri e non bastano mai 100 km, 202,4 km, 100 km+200 km in una settimana, 285 km in due giorni.
Prossimi obiettivi e mete?Prossimo obbiettivo cercare di chiudere almeno il passatore,  302 km  in una settimana con tantissime salite,  speriamo bene,  e poi ho un altro sogno, la Milano Sanremo  ma l’importante è correre, correre,  correre sempre. ...Ciao Matteo, a presto.”

E Vincenzo nel frattempo ha corso anche la 100 km del Passatore.
Vincenzo è menzionato nel libro “L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa delle lunghe distanze.”
Un’intervista a Vincenzo è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100 km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100 km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100 km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e portare a termine la competizione. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. 
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.


Psicologo, Psicoterapeuta
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