Era la mia prima 100 km e avevo
come unico obiettivo quello di arrivare
Matteo SIMONE
Le gare di lunga distanza non solo per uomini ma anche per tante donne che riescono a barcamenarsi tra lavoro, famiglia e impegni vari trovando il tempo utile e opportuno per allenarsi e per sperimentare benessere da sole o in compagnia, su strade o su prati.
Di seguito
Barbara racconta la sua esperienza di gara di 100km del Passatore rispondendo ad
alcune mie domande. Una volta stabilito cosa si vuol fare e come bisogna
mettersi a tavolino e programmare un periodo di allenamento per arrivare pronti
e preparati ad affrontare la gara soprattutto se si tratta di una ultramaratona
di 1000km, soprattutto se si è alla prima esperienza, soprattutto se si tratta
della 100km del Passatore dove è prevista una lunghissima salita fino al Passo
della Colla, ma si può fare tutto, e questo è quello che sperimentano tanti
atleti ultrarunner.
Come
stai? Come è andata? Soddisfatta? “Eccomi.
È stata un’esperienza fantastica sono strafelice. Era la mia prima 100 km e
avevo come unico obiettivo quello di arrivare. È stato tutto talmente
emozionante che è difficile riuscire ad esprimerlo a parole.”
Gli ultramaratoneti faticano tantissimo, soffrono ma quando portano a termine una durissima e lunghissima gara si sentono ripagati di tutti i sacrifici e sforzi fatti per allenarsi e sperimentati in gara e l’esperienza diventa ricchissima e densa di sensazioni ed emozioni uniche e intense.
Problemi, criticità?
“Non ho avuto grosse crisi. Un po’
nell’ultima parte dal 70 km in poi ero sola al buio la stanchezza e il sonno
iniziavano a farsi sentire e un po’ di sconforto mi è venuto e all’80 km un mio
amico mi ha trovato in una valle di lacrime e abbiamo poi finito la gara
assieme; ma è bastato vedere un viso amico per superare tutto. Non ho mai
pensato di ritirarmi non lo avrei mai fatto. Sarei arrivata a Faenza pure
strisciando però è lunga i km in certi momenti non passavano mai.”
Cosa porti a casa? Immagini, odori, suoni?
“Mi sono emozionata salendo al passo
della Colla. Era buio, la strada è a tornanti e vedevi tutte queste lucine
davanti e dietro in silenzio. L’unico rumore quello dei passi. Bellissimo!!!
L’arrivo a Faenza meraviglioso. Ho iniziato a piangere 3 km prima. I miei
amici, quelli con cui ho condiviso questo fantastico weekend erano lì ad
aspettarmi e il loro calore mi è arrivato dritto al cuore. E poi le persone che
incontri lungo la strada ognuna con la propria storia ma tutti con un obiettivo
comune: arrivare! E poi dopo la lunga notte la luce ritrovata che come per
magia ci caricava di energia.”
Cosa o chi ti ha aiutato? “Mi ha aiutato sapere che i miei amici erano all’arrivo. Mi hanno
aiutato le telefonate e i messaggi di quelli rimasti a casa. I 10 km che
Stefania ha fatto con me e il sostegno che mi ha dato nei due giorni e i 15 km
che Francesca ha fatto per me è venuta apposta con marito e figli perché voleva
essere lì. Sono cose che non si dimenticano. Porto a casa il ricordo di un fine
settimana grandioso, carico di emozioni. Non potevo chiedere altro di più a
questo Passatore. L’ho desiderato tanto, ho dato il massimo in questi mesi
facendo di tutto non solo corsa ma anche bici e palestra per arrivare un minimo
sicura e me lo sono andato a prendere con la promessa che il prossimo anno sarò
di nuovo lì.”
Una bellissima storia commovente che fa
comprendere il senso di questo sport considerato estremo e per masochisti e
invece a volte si scopre che dietro a tutto questo faticare e soffrire esce
fuori la persona autentica e sensibile sempre in cerca di se stesso e dell’altro,
di nuove sfide ma anche di recupero e coccole.
Prossimi obiettivi? “Adesso
un po’ di riposo e poi per ora principalmente trail. In autunno sono già
iscritta alle Maratone di Parma e Firenze.”
Grande Barbara, sempre avanti aggiungendo sempre più aspetti per curare il suo sport che sia l’allenatore o il nutrizionista, che sia la tecnica di corsa o la palestra.
Grande Barbara, sempre avanti aggiungendo sempre più aspetti per curare il suo sport che sia l’allenatore o il nutrizionista, che sia la tecnica di corsa o la palestra.
Per diventare
performanti e sperimentare benessere allo stesso tempo bisogna curare tanti
aspetti, l’ho notato allo stage running a Iten, la città dei campioni dove i
corridori locali si allenano insieme e oltre a correre curano anche la
parte superiore del corpo in palestra, curano la tecnica di corsa, gli addominali e tanto altro.
Barbara è menzionata nel mio libro “Sport, benessere e performance”.
Un’intervista a Barbara è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e portare a termine la competizione.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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