martedì 5 giugno 2018

Allenamento mentale e motivazione: Più dura è la lotta, più grande il trionfo


E’ importante avere chiari gli obiettivi che devono essere difficili e sfidanti ma raggiungibili gradualmente e progressivamente. Inoltre bisogna avere una motivazione adeguata che ti permette di impegnarti con determinazione e convinzione per raggiungere l’obiettivo stabilito.
Eligio Lomuscio: Cambia qualcosa dopo questa maratona?Il traguardo di questa maratona mi ha fatto capire che con un po’ di buona volontà tutto è raggiungibile, in una maratona per me non ci vuole solo la forza delle gambe, ma ci vuole anche e soprattutto una grande forza mentale.”

E’ importante porre tanta attenzione nelle cose che si fanno e sviluppare consapevolezza di sé e fiducia in se stessi. La motivazione deve essere solida. Cosa c’è di così importante nel raggiungimento di questo obiettivo?
E’ necessario attingere alle risorse interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento per seguire la direzione che porta a trasformare sogni in realtà e raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili.
Siamo tutti in grado di perseguire i nostri sogni, di seguito alcune dichiarazioni di atleti.
Lorena Brusamento: C’è una frase che ti aiuta ad affrontare la prossima gara?I limiti esistono solo nell'anima di chi è a corto di sogni" una frase che ho letto e che mi è rimasta in testa.”
Liberato Pellecchia (Maratona di Berlino PB 2h14'28): “Spesso negli allenamenti o nei momenti che mi prendo per me stesso visualizzo o immagino spesso le gare che preparo con l'idea: ‘se lo sogni lo puoi fare’.”

La self efficacy è la convinzione di possedere le capacità per raggiungere i risultati prefissati. Come rafforzare le convinzioni di autoefficacia di riuscita? Ricorda un evento, episodio, prestazione, dove sei riuscito, quali erano le sensazioni?
Lorena Brusamento: “Gare difficili portate a termine mi hanno dato sicurezza nelle mie possibilità e questo mi aiuta molto.”

Le fonti delle convinzioni di efficacia: esperienze di successo, modelli di riferimento, persuasione verbale, sensazioni sperimentate in esperienze di successo. Le persone con un alto senso di autoefficacia percepiscono le difficoltà come sfide.
Lorena Brusamento: Cosa ti aiuta in gare importanti? “Sicurezza in me stessa, forza mentale, determinazione, voglia di dimostrare a me stessa che il limite si può sempre superare...e che quindi il limite non esiste.

E’ importante considerare l’eventuale ansia di prestazione saperla affrontare, accettarla, gestirla, superarla.
Marinella Satta (gestione dell’ansia): “In genere prima della gara, hai sempre la sensazione di non stare bene, dopo un po' che corri, cominci a carburare e quando sei vicino all'arrivo, in genere di carichi perché sta per finire. Dopo la gara, se ho corso bene, senza fatica, sono euforica e penso già alla prossima gara.
Eleonora Bazzoni (2h45’ prima Italiana alla maratona di Roma): Pensieri, sensazioni, emozioni, prima della gara? “I giorni precedenti la gara ero molto emozionata, tesa, nervosa, diciamo che chi mi incontrava percepiva il mio stato d'animo, non riuscivo a pensare ad altro. Il giorno stesso della gara ero molto tranquilla, felice e curiosa trasformando quell’agitazione in concentrazione e determinazione. Inoltre accanto a me avevo il mio allenatore e questo ha contribuito alla mia tranquillità.

Lo sport in generale e soprattutto la maratona diventa una scuola di vita, si apprende sempre. La maratona insegna a essere riflessivi e pacati, a non essere impulsivi. E’ importante conoscersi bene, sviluppare consapevolezza delle proprie capacità e limiti e saper gestire le proprie forze e le proprie energie per non svuotare troppo presto i serbatoi di carburante. La maratona ti cambia la vita, fortifica, incrementa autoefficacia e resilienza.
Raffaele Luciano: Quali saranno le strategie di gara? “L'Idea è quella di partire tranquillo e poi fare la gara in progressione, cercando di evitare la sofferenza dello scorso anno, dove dal 23° al 39° ho spinto troppo e poi ho pagato nel finale.”
Francesco Fagnani: “La maratona mi ha insegnato a non essere impulsivo, ma pacato e riflessivo.”
René Cunéaz: “Ho una sensibilità incredibile del mio limite. Sento se sto correndo più piano o più forte della mia soglia. In maratona è un pregio. Quando provo ad andare oltre faccio talmente tanta fatica che rischio di pagare lo sforzo calando notevolmente il ritmo. Per questo, molte volte, in gare anche più corte, mi stacco dal gruppo e continuo col mio passo. Molti atleti, solitamente, li riprendo nel finale di gara.”
Silvia Bortolotti: “La maratona, corrine una e ti cambia la vita dico sempre io  per me nulla ti rende forte come l'esperienza della maratona  ti rende forte nello sport come nella vita di tutti i giorni.”

La maratona fa sperimenta sensazioni uniche. Qual è stata la gara dove hai sperimentato le emozioni più belle?
Elisa Tempestini: “Ovvio l'emozione più grande è stata la mia prima Maratona a 50 anni!”
Flora Alicino: “La mia prima maratona a Roma, la prima sfida che ho vinto con me stessa.”
William Alfredo: “Maratona di Roma 2013, la mia prima maratona in un anno da quando ho iniziato a correre, mai avrei immaginato finire una regina, questo mi ha dato spinta per far altre 4 maratone.

La maratona è il coronamento di un sogno, è il resoconto di un periodi di lavoro dove si raccolgono i frutti.
Benedetto Scarpellino: Quali sono i tuoi pensieri? “I pensieri più belli e forti sono nel rettilineo finale di una maratona, quando ti rendi conto di aver raccolto quanto seminato nei mesi precedenti.”

Psicologo, Psicoterapeuta
Autore di libri psicologia e sport

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