E’ importante avere chiari gli obiettivi
che devono essere difficili e sfidanti ma raggiungibili gradualmente e
progressivamente. Inoltre bisogna avere una motivazione adeguata che ti
permette di impegnarti con determinazione e convinzione per raggiungere
l’obiettivo stabilito.
Eligio
Lomuscio: Cambia qualcosa dopo questa maratona? “Il traguardo di questa maratona mi ha fatto
capire che con un po’ di buona volontà tutto è raggiungibile, in una maratona
per me non ci vuole solo la forza delle gambe, ma ci vuole anche e soprattutto
una grande forza mentale.”
E’ importante porre tanta attenzione nelle cose che si fanno e sviluppare consapevolezza di sé e fiducia in se stessi. La motivazione deve essere solida. Cosa c’è di così importante nel raggiungimento di questo obiettivo?
E’ necessario attingere alle risorse interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento per seguire la direzione che porta a trasformare sogni in realtà e raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili.
E’ necessario attingere alle risorse interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento per seguire la direzione che porta a trasformare sogni in realtà e raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili.
Siamo tutti in grado di perseguire i
nostri sogni, di seguito alcune dichiarazioni di atleti.
Lorena
Brusamento: C’è una frase che ti aiuta ad affrontare la prossima
gara? “I limiti esistono solo nell'anima
di chi è a corto di sogni" una frase che ho letto e che mi è rimasta in
testa.”
Liberato
Pellecchia (Maratona di Berlino PB 2h14'28): “Spesso negli allenamenti o nei momenti che
mi prendo per me stesso visualizzo o immagino spesso le gare che preparo con
l'idea: ‘se lo sogni lo puoi fare’.”
La self efficacy è la convinzione di
possedere le capacità per raggiungere i risultati prefissati. Come rafforzare
le convinzioni di autoefficacia di riuscita? Ricorda un evento, episodio,
prestazione, dove sei riuscito, quali erano le sensazioni?
Lorena
Brusamento: “Gare
difficili portate a termine mi hanno dato sicurezza nelle mie possibilità e
questo mi aiuta molto.”
Le fonti delle convinzioni di efficacia: esperienze
di successo, modelli di riferimento, persuasione verbale, sensazioni sperimentate
in esperienze di successo. Le persone con un alto senso di autoefficacia percepiscono
le difficoltà come sfide.
Lorena
Brusamento: Cosa ti aiuta in gare importanti? “Sicurezza in me stessa, forza mentale,
determinazione, voglia di dimostrare a me stessa che il limite si può sempre
superare...e che quindi il limite non esiste.”
E’ importante considerare l’eventuale
ansia di prestazione saperla affrontare, accettarla, gestirla, superarla.
Marinella
Satta (gestione dell’ansia): “In genere prima della gara, hai sempre la sensazione di non stare bene,
dopo un po' che corri, cominci a carburare e quando sei vicino all'arrivo, in
genere di carichi perché sta per finire. Dopo la gara, se ho corso bene, senza
fatica, sono euforica e penso già alla prossima gara.”
Eleonora
Bazzoni (2h45’ prima Italiana alla maratona di Roma): Pensieri,
sensazioni, emozioni, prima della gara? “I
giorni precedenti la gara ero molto emozionata, tesa, nervosa, diciamo che chi
mi incontrava percepiva il mio stato d'animo, non riuscivo a pensare ad altro.
Il giorno stesso della gara ero molto tranquilla, felice e curiosa trasformando
quell’agitazione in concentrazione e determinazione. Inoltre accanto a me avevo
il mio allenatore e questo ha contribuito alla mia tranquillità.”
Lo sport in generale e soprattutto la
maratona diventa una scuola di vita, si apprende sempre. La maratona insegna a
essere riflessivi e pacati, a non essere impulsivi. E’ importante conoscersi
bene, sviluppare consapevolezza delle proprie capacità e limiti e saper gestire
le proprie forze e le proprie energie per non svuotare troppo presto i serbatoi
di carburante. La maratona ti cambia la vita, fortifica, incrementa
autoefficacia e resilienza.
Raffaele
Luciano: Quali saranno le strategie di gara? “L'Idea è quella di partire tranquillo e poi
fare la gara in progressione, cercando di evitare la sofferenza dello scorso
anno, dove dal 23° al 39° ho spinto troppo e poi ho pagato nel finale.”
Francesco
Fagnani: “La maratona
mi ha insegnato a non essere impulsivo, ma pacato e riflessivo.”
René Cunéaz: “Ho una sensibilità incredibile del mio limite. Sento se sto correndo
più piano o più forte della mia soglia. In maratona è un pregio. Quando provo
ad andare oltre faccio talmente tanta fatica che rischio di pagare lo sforzo
calando notevolmente il ritmo. Per questo, molte volte, in gare anche più
corte, mi stacco dal gruppo e continuo col mio passo. Molti atleti, solitamente,
li riprendo nel finale di gara.”
Silvia
Bortolotti: “La maratona, corrine una e ti cambia la vita dico
sempre io … per me nulla ti rende forte come l'esperienza della maratona … ti rende forte nello sport come nella vita di tutti i giorni.”
La maratona fa sperimenta sensazioni
uniche. Qual è stata la gara dove hai sperimentato le emozioni più belle?
Elisa
Tempestini: “Ovvio
l'emozione più grande è stata la mia prima Maratona a 50 anni!”
Flora
Alicino: “La mia prima
maratona a Roma, la prima sfida che ho vinto con me stessa.”
William
Alfredo: “Maratona di
Roma 2013, la mia prima maratona in un anno da quando ho iniziato a correre,
mai avrei immaginato finire una regina, questo mi ha dato spinta per far altre
4 maratone.”
La maratona è il coronamento di un sogno,
è il resoconto di un periodi di lavoro dove si raccolgono i frutti.
Benedetto
Scarpellino: Quali sono i tuoi pensieri? “I pensieri più belli e forti sono nel
rettilineo finale di una maratona, quando ti rendi conto di aver raccolto quanto
seminato nei mesi precedenti.”
Psicologo,
Psicoterapeuta
Autore
di libri psicologia e sport
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