Un bagaglio di momenti magici vissuti con
amici prima, durante e dopo la gara
Matteo Simone
Le gare di ultramaratona sono momenti considerati anche magici, ci si arriva con una preparazione il più possibile accurata per soffrire il meno possibile, per non incorrere in crisi o difficoltà e cercando di fare sempre meglio con l’aiuto dell’esperienza, di seguito Filippo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Come stai ora? “Molto bene con la voglia di fare un'altra 100km.”
Come è andata? “E’ andato tutto alla grande come avevo programmato.”
Le gare di ultramaratone diventano sempre
più opportunità di incontri e confronti, permettono di condividere l’esperienza
di gara con altri atleti anche campioni come il grande Giorgio Calcaterra.
Soddisfatto? “Tantissimo non mi aspettavo di migliorare il 10h e 36' dell'anno scorso
visto il forte caldo di quest’anno che tutti gli atleti hanno sentito, compreso
il grande Giorgio Calcaterra. Un’altra emozione è stata stare avanti alla
partenza con tanti illustri campioni e aver ricevuto ancora i complimenti di
Marco Lombardi che non vedevo dalla 100 di Torino dove ci scambiammo entrambi i
complimenti, lui per il 2° posto assoluto e io il 3°, che bello quel giorno
salire sul podio a una 100 km, è qualcosa di veramente magico Matteo.”
Filippo è sempre stato un atleta di diverse discipline dal nuoto alla corsa e poi alla bici e ha acquisito tanta esperienza che diventa utile e fondamentale per gestire le lunghe gare di ultramaratona.
Problemi, criticità? “Per fortuna nessun problema tranne il torrido caldo.”
Cosa o chi ti ha aiutato? “Nessuno, come tu ben sai, io porto la maglia da ciclista con marsupio porta bottiglia e quindi faccio tutto da solo fermandomi a tutti i ristori. Mi stimano tutti perché faccio tutto da solo senza assistenza.”
La 100 km del Passatore è una gara obiettivo di tanti runner soprattutto per coloro che vogliono osare una distanza superiore alla maratona, e l’organizzazione di tale gara diventa un modo per fare gruppo con altre persone che hanno in mente lo stesso obiettivo per condividere allenamenti, viaggio, gara, emozioni e sensazioni sempre molto uniche e intense.
La 100 km del Passatore è una gara obiettivo di tanti runner soprattutto per coloro che vogliono osare una distanza superiore alla maratona, e l’organizzazione di tale gara diventa un modo per fare gruppo con altre persone che hanno in mente lo stesso obiettivo per condividere allenamenti, viaggio, gara, emozioni e sensazioni sempre molto uniche e intense.
Cosa porti a casa? Immagini, suoni, odori? “Un bagaglio di momenti magici vissuti con amici prima, durante e dopo
la gara e tanti altri nuovi incontri piacevoli di gente che ti applaude durante
tutto lo scenario che solo il 'Passatore' ti dà. 10 gli amici di avventura e in
particolare il mio 'fratello' Marco Guerra e in più sponsor ufficiale 'Jonathan Sport Avventura', perché senza di lui non avrei potuto
realizzare questo e altri obiettivi.”
La partecipazione a gara di lunghe
distanze permette di sviluppare sempre più consapevolezza delle proprie
capacità, risorse, possibilità e limite e si è sempre alla ricerca di
approfondire la conoscenza di se stessi mettendosi in gioco e sperimentandosi
in ulteriori gare sfidanti.
Ora cosa
cambia? “Mi sento
sempre più sicuro di me stesso e delle mie capacità di sapermi gestire per tani
km.
Un’intervista a Filippo è
riportata nel libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e
resilienza.
La 100km del Passatore. Una
gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali
meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza?
La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze
a Faenza.
Lo stesso autore ha partecipato a questa gara sperimentandosi e
comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando incontro a crisi
da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e portare a termine
la competizione. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e
internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga
distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa
pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione,
preparazione.
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo
sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante
lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma
raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se
stesso.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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