lunedì 11 giugno 2018

Filippo Castriotta, 100km Passatore 2018: Mi sento sempre più sicuro di me stesso

Un bagaglio di momenti magici vissuti con amici prima, durante e dopo la gara

Le gare di ultramaratona sono momenti considerati anche magici, ci si arriva con una preparazione il più possibile accurata per soffrire il meno possibile, per non incorrere in crisi o difficoltà e cercando di fare sempre meglio con l’aiuto dell’esperienza, di seguito Filippo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Come stai ora?Molto bene con la voglia di fare un'altra 100km.” 
Come è andata?E’ andato tutto alla grande come avevo programmato.”

Le gare di ultramaratone diventano sempre più opportunità di incontri e confronti, permettono di condividere l’esperienza di gara con altri atleti anche campioni come il grande Giorgio Calcaterra.
Soddisfatto?Tantissimo non mi aspettavo di migliorare il 10h e 36' dell'anno scorso visto il forte caldo di quest’anno che tutti gli atleti hanno sentito, compreso il grande Giorgio Calcaterra. Un’altra emozione è stata stare avanti alla partenza con tanti illustri campioni e aver ricevuto ancora i complimenti di Marco Lombardi che non vedevo dalla 100 di Torino dove ci scambiammo entrambi i complimenti, lui per il 2° posto assoluto e io il 3°, che bello quel giorno salire sul podio a una 100 km, è qualcosa di veramente magico Matteo.”

Filippo è sempre stato un atleta di diverse discipline dal nuoto alla corsa e poi alla bici e ha acquisito tanta esperienza che diventa utile e fondamentale per gestire le lunghe gare di ultramaratona.
Problemi, criticità?Per fortuna nessun problema tranne il torrido caldo.” 
Cosa o chi ti ha aiutato? Nessuno, come tu ben sai, io porto la maglia da ciclista con marsupio porta bottiglia e quindi faccio tutto da solo fermandomi a tutti i ristori. Mi stimano tutti perché faccio tutto da solo senza assistenza.

La 100 km del Passatore è una gara obiettivo di tanti runner soprattutto per coloro che vogliono osare una distanza superiore alla maratona, e l’organizzazione di tale gara diventa un modo per fare gruppo con altre persone che hanno in mente lo stesso obiettivo per condividere allenamenti, viaggio, gara, emozioni e sensazioni sempre molto uniche e intense.
Cosa porti a casa? Immagini, suoni, odori?Un bagaglio di momenti magici vissuti con amici prima, durante e dopo la gara e tanti altri nuovi incontri piacevoli di gente che ti applaude durante tutto lo scenario che solo il 'Pssatore' ti dà. 10 gli amici di avventura e in particolare il mio 'fratello' Marco Guerra e in più sponsor ufficiale 'Jonathan Sport Avventura', perché senza di lui non avrei potuto realizzare questo e altri obiettivi.”

La partecipazione a gara di lunghe distanze permette di sviluppare sempre più consapevolezza delle proprie capacità, risorse, possibilità e limite e si è sempre alla ricerca di approfondire la conoscenza di se stessi mettendosi in gioco e sperimentandosi in ulteriori gare sfidanti.
Ora cosa cambia? Mi sento sempre più sicuro di me stesso e delle mie capacità di sapermi gestire per tani km. 

Filippo è menzionato nel libro “L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa delle lunghe distanze” (Autori: Matteo Simone e Giuseppe Mangione)

Un’intervista a Filippo è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e portare a termine la competizione. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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