Mi piace capire dove posso portare
il mio limite, ma senza esagerare
Matteo Simone
Gli ultrarunner sono atleti alla ricerca della sfida, della gara difficile da preparare e portare a termine come una gara di 100km.
Di seguito Giulio racconta la sua
esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?
“Non mi sento un campione e non mi
interessa nemmeno esserlo.”
Qual è
stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho iniziato ad allenarmi perché frequentavo un corso da sub in marina.
Ed era prevista l'attività sportiva tutte le mattine.”
Nella vita di un atleta ci sono amici e
squadre, amici con cui condividere allenamenti, programmi, gare, sfide; amici
per confrontarsi, sostenersi, invogliarsi a vicenda. Inoltre dietro ogni atleta
ci sono squadre più o meno grandi di cui ci si sente di far parte per
condividere uno stile di vita basato sullo sport, sulla fatica, sul riuscire a
raggiungere obiettivi individuali e di squadra.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e/o
performance? “Inizialmente mi
allenavo da solo e mi ponevo nuovi obiettivi, poi in una squadra ho iniziato a
condividere nuovi obiettivi e questo mi fa stare bene.”
Nello sport chi ha contribuito al tuo
benessere e/o performance? “Un
carissimo amico all'interno della squadra con cui ho condiviso traguardi
impegnativi e che mi ha preparato per la gara della vita.”
Lo sport non è facile così come la vita
quotidiana, ci sono sempre situazioni difficili da affrontare e situazioni dove
si sperimenta benessere, competenze, soddisfazioni.
Quale è stata la tua gara più difficile? “La maratona di Venezia.”
Qual
è una tua esperienza che ti da la convinzione di potercela fare?
“All'inizio dell'anno il mio compagno di
squadra ed esperto runner mi ha aiutato negli allenamenti e passo dopo passo mi
ha portato prima a fare una gara di 50 km e poi in lungo di 60 km con la consapevolezza
che avremmo fatto il passatore. Ma a tre settimane dalla partenza lui si è
infortunato. A parte i primi giorni di frustrazione, con la convinzione che
avrei abbandonato, poi mi sono fatto forza da solo e ho promesso a me stesso e
a lui che i sacrifici fatti non sarebbero stati vanificati.”
L’atleta sperimenta un mondo di
sensazioni ed emozioni, ognuno sperimenta le sue paure, ansie, sicurezze,
dubbi; ognuno fa fronte a modo suo alle varie fasi della gara, dal pre-gara,
partenza, post gara.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Divertente può essere considerata l'angoscia
che mi prende ogni volta prima della gara se non ho fatto la c..... e faccio
ridere tutti i miei amici?”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara,
post-gara? “Io quando corro mi
rilasso, mi metto in gioco, accetto una nuova sfida e se arrivo al traguardo,
penso già alla sfida successiva.”
Le gare di ultramaratona mettono a dura
prova l’atleta, bisogna sapersi gestire, capire fino a dove ci si può spingere,
comprendere come integrarsi.
Quali sono
le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Mi sto dedicando alle ultra maratone, adesso
l'attenzione è di non strafare, non spingere troppo sull'acceleratore perché i
km da macinare sono notevoli.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione
non ottimale? “Sicuramente la cattiva
alimentazione pre-gara alla maratona di Venezia e soprattutto la questione bagno
che per me è davvero una spada di Damocle.”
Lo sport insegna a gestire situazioni e
a superare criticità; lo sport sviluppa consapevolezza, fiducia in sé e
resilienza.
Cosa ti fa continuare a fare
sport? “Sono un tipo curioso e mi
piace capire dove posso portare il mio limite, ma senza esagerare con la
consapevolezza di esserci arrivato.”
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “La testardaggine mi ha portato a superare i miei limiti. Qualche anno
fa ho avuto una frattura bimalleolare scomposta, il medico mi disse che non
avrei più corso come prima, sto ancora ridendo.”
Cosa hai scoperto di te stesso nella pratica dello sport? “Che sono resiliente. Lo spirito di sacrificio.”
Lo sport permette di approfondire la
conoscenza di se stessi e degli altri, permette di impegnarsi per raggiungere
obiettivi e mete sfidanti, permette di riconoscere il valore dell’impegno
profuso rispettando le regole e anche gli avversari.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo
sport? “Lo sport per conoscere se stessi e, soprattutto, per avere la possibilità di conoscere un sacco di
gente. Io, per esempio, in gara parlo con tutti, perché per me la preparazione è la gara. La gara, in se per se, serve solo a ritirare la medaglia.”
Un messaggio per
sconsigliare il doping? “Il doping
non serve a nulla, io non prendo nemmeno gli amminoacidi. La sfida è capire
dove arriviamo da soli.”
Lo sport diventa una parte importante
della vita per sperimentare benessere psicofisico, la pratica dello sport fa
sperimentare serenità e aiuta a distrarsi dalle problematiche quotidiane.
Familiari e amici cosa dicono
circa il tuo sport? “Che sono un
matto da legare.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “Mia
moglie quando mi vede nervoso, mi chiede: 'Ma tu non devi andare a correre?' Ecco senza sport sarei una iena.”
Nella mente degli atleti ci sono sempre
tanti obietti, date, gare per mettersi in gioco, per sperimentarsi per
allenarsi.
Ritieni utile la figura dello
psicologo dello sport? “Non la conosco perché sono un tipo
determinato e so fissarmi degli obiettivi. Ma se può servire a qualcuno perché
no?”
Prossimi
obiettivi? “A breve un trail di 44 km
poi vorrei abbassare il tempo in maratona.”
Un’intervista a Giulio è riportata nel mio libro “La 100km del
Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa
significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad
allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una
classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e
internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga
distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa
pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione,
preparazione.
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo
sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e
importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili,
sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare
affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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