mercoledì 27 giugno 2018

Giulio Civitella: Per adesso la gara della vita è la 100 km del Passatore

Mi piace capire dove posso portare il mio limite, ma senza esagerare
Matteo Simone

Gli ultrarunner sono atleti alla ricerca della sfida, della gara difficile da preparare e portare a termine come una gara di 100km. 

Di seguito Giulio racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Non mi sento un campione e non mi interessa nemmeno esserlo.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato ad allenarmi perché frequentavo un corso da sub in marina. Ed era prevista l'attività sportiva tutte le mattine.” 
Qual è stata la gara della tua vita?Per adesso la gara della vita è la 100 km del Passatore.”

Nella vita di un atleta ci sono amici e squadre, amici con cui condividere allenamenti, programmi, gare, sfide; amici per confrontarsi, sostenersi, invogliarsi a vicenda. Inoltre dietro ogni atleta ci sono squadre più o meno grandi di cui ci si sente di far parte per condividere uno stile di vita basato sullo sport, sulla fatica, sul riuscire a raggiungere obiettivi individuali e di squadra.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e/o performance?Inizialmente mi allenavo da solo e mi ponevo nuovi obiettivi, poi in una squadra ho iniziato a condividere nuovi obiettivi e questo mi fa stare bene.” 
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance?Un carissimo amico all'interno della squadra con cui ho condiviso traguardi impegnativi e che mi ha preparato per la gara della vita.”

Lo sport non è facile così come la vita quotidiana, ci sono sempre situazioni difficili da affrontare e situazioni dove si sperimenta benessere, competenze, soddisfazioni.
Quale è stata la tua gara più difficile?La maratona di Venezia.” 
Qual è una tua esperienza che ti da la convinzione di potercela fare?All'inizio dell'anno il mio compagno di squadra ed esperto runner mi ha aiutato negli allenamenti e passo dopo passo mi ha portato prima a fare una gara di 50 km e poi in lungo di 60 km con la consapevolezza che avremmo fatto il passatore. Ma a tre settimane dalla partenza lui si è infortunato. A parte i primi giorni di frustrazione, con la convinzione che avrei abbandonato, poi mi sono fatto forza da solo e ho promesso a me stesso e a lui che i sacrifici fatti non sarebbero stati vanificati.

L’atleta sperimenta un mondo di sensazioni ed emozioni, ognuno sperimenta le sue paure, ansie, sicurezze, dubbi; ognuno fa fronte a modo suo alle varie fasi della gara, dal pre-gara, partenza, post gara.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Divertente può essere considerata l'angoscia che mi prende ogni volta prima della gara se non ho fatto la c..... e faccio ridere tutti i miei amici?” 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?Io quando corro mi rilasso, mi metto in gioco, accetto una nuova sfida e se arrivo al traguardo, penso già alla sfida successiva.”

Le gare di ultramaratona mettono a dura prova l’atleta, bisogna sapersi gestire, capire fino a dove ci si può spingere, comprendere come integrarsi.
Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuo sport?
Mi sto dedicando alle ultra maratone, adesso l'attenzione è di non strafare, non spingere troppo sull'acceleratore perché i km da macinare sono notevoli.” 
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?Sicuramente la cattiva alimentazione pre-gara alla maratona di Venezia e soprattutto la questione bagno che per me è davvero una spada di Damocle.”

Lo sport insegna a gestire situazioni e a superare criticità; lo sport sviluppa consapevolezza, fiducia in sé e resilienza.
Cosa ti fa continuare a fare sport?Sono un tipo curioso e mi piace capire dove posso portare il mio limite, ma senza esagerare con la consapevolezza di esserci arrivato.” 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?La testardaggine mi ha portato a superare i miei limiti. Qualche anno fa ho avuto una frattura bimalleolare scomposta, il medico mi disse che non avrei più corso come prima, sto ancora ridendo.” 
Cosa hai scoperto di te stesso nella pratica dello sport?Che sono resilienteLo spirito di sacrificio.

Lo sport permette di approfondire la conoscenza di se stessi e degli altri, permette di impegnarsi per raggiungere obiettivi e mete sfidanti, permette di riconoscere il valore dell’impegno profuso rispettando le regole e anche gli avversari.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Lo sport per conoscere se stessi e, soprattutto, per avere la possibilità di conoscere un sacco di gente. Io, per esempio, in gara parlo con tutti, perché per me la preparazione è la gara. La gara, in se per se, serve solo a ritirare la medaglia.” 
Un messaggio per sconsigliare il doping?Il doping non serve a nulla, io non prendo nemmeno gli amminoacidi. La sfida è capire dove arriviamo da soli.”

Lo sport diventa una parte importante della vita per sperimentare benessere psicofisico, la pratica dello sport fa sperimentare serenità e aiuta a distrarsi dalle problematiche quotidiane.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?Che sono un matto da legare.” 
Riesci a immaginare una vita senza sport?Mia moglie quando mi vede nervoso, mi chiede: 'Ma tu non devi andare a correre?' Ecco senza sport sarei una iena.” 

Nella mente degli atleti ci sono sempre tanti obietti, date, gare per mettersi in gioco, per sperimentarsi per allenarsi.
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Non la conosco perché sono un tipo determinato e so fissarmi degli obiettivi. Ma se può servire a qualcuno perché no?” 
Prossimi obiettivi?A breve un trail di 44 km poi vorrei abbassare il tempo in maratona.

Un’intervista a Giulio è riportata nel mio libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. 
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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