Matteo Simone
E’ sempre più chiaro che per stare bene e sperimentare benessere occorre sviluppare autoconsapevolezza, cioè la propria personale consapevolezza di come ci si sente, come si sta, cosa si vuole, dove si vuole andare, e anche consapevolezza delle proprie possibilità, capacità, risorse e anche dei propri limiti.
Di fondamentale importanza risulta
essere la fiducia in sé che si costruisce fin da piccoli nelle mura domestiche
o comunque nella propria famiglia di appartenenza con la presenza dei
famigliari ad iniziare dai genitori, nonni, zii, fratelli, cugini e altre
persone di riferimento della propria famiglia più o meno allargata.
E’ sempre più importante
affrontare, superare, gestire i cambiamenti che, a volte, risultano
stabilizzanti. Questa attitudine e capacità, che possiamo chiamare anche
resilienza, si sviluppa dalla più tenera età.
Da quando impariamo a camminare
ci capita di cadere e rialzarci sempre, sperimentando fallimenti e riuscita.
Dopo tanti tentativi riusciamo a restare in piedi inizialmente e poi a correre
o fare sport, sperimentando sempre più fiducia in noi stessi.
E’ importante che lo sviluppo della
consapevolezza, della fiducia in sé e della resilienza sia affiancato da figure
di educatori, i cosiddetti care giver,
che si prendono cura dei bambini e dei ragazzi fino a che non diventino
autonomi.
In genere il bambino inizia ad acquisire la propria autonomia dopo
aver attraversato il periodo fisiologico dell’adolescenza, durante il quale, a
volte, si diventa ribelli per staccarsi dai genitori e dal proprio nucleo familiare,
per poi ritornare più maturi, consapevoli e responsabili.
I contesti fondamentali per
l’educazione alla fiducia in se stessi e alla resilienza sono essenzialmente
rappresentati dalla famiglia, dalla scuola e dallo sport.
Inizialmente la famiglia, poi la
scuola e lo sport, diventano punti di riferimento per i ragazzi che, in
ambienti sicuri e protetti, possono sperimentare la presenza dell’adulto, che
si trova lì in quel momento per trasmettere conoscenze, sempre pronto ad
intervenire all’occorrenza.
I genitori e gli educatori
dovrebbero trovare un sano equilibrio tra presenza e assenza, tra
preoccupazione e apprensione, tra il focalizzarsi troppo sui ragazzi e non su
se stessi, tra il focalizzarsi solo sul negativo e per niente sul positivo.
La figura dello psicologo o del terapeuta
può intervenire a sostegno della ricerca di questo equilibrio.
Il terapeuta può
infatti affiancare sia i ragazzi che i genitori nel focalizzare l’importanza di
ciò che sperimentano, l’importanza delle risorse del singolo e del gruppo
famiglia, scuola, sport, lavoro.
Fondamentale è il fatto che la
presenza del terapeuta sia non giudicante ma empatica e disponibile a
instaurare un rapporto di fiducia per riflettere, confrontarsi, elaborare
situazioni precedentemente vissute, vivere il momento presente e individuare
obiettivi futuri, al fine di comprendere lo stato dell’individuo, del gruppo e
della famiglia per meglio indirizzare sensazioni ed emozioni, saperle
riconoscere e gestirle.
Ecco perché a volte famiglia,
scuola e sport non sono sufficienti per garantire un’educazione accurata e approfondita.
Affiancare a questi contesti la figura dello psicologo non può che essere una
risorsa in più in grado di intervenire per prevenire, per un lavoro di
psicoeducazione, per un lavoro di sostegno alla genitorialità, per un lavoro di
definizione di obiettivi sfidanti ma non impossibili, per incrementare la
fiducia in sé, sia del singolo che del gruppo, per aiutare a superare blocchi e
muri mentali.
Ecco perché ho iniziato una
collaborazione con la “TTS Scuola & Sport”: per offrire una nuova
opportunità a tutti gli studenti privatisti di TTS! Sono così tornato ad Aosta
per dare seguito al lavoro avviato lo scorso 16 Aprile con gli studenti di TTS.
Durante gli incontri sono stati toccati i seguenti punti:
Per i ragazzi che devono affrontare
test, verifiche, esami, gare è importante pianificare bene i propri obiettivi e
prepararsi con impegno e motivazione, per presentarsi il giorno della prova più
sicuri e meno ansiosi. È importante riuscire ad individuare la direzione e a
comprendere il percorso da fare per raggiungere l'obiettivo prefissato.
È importante arrivare al giorno
della prova sicuri e preparati, pertanto oltre all'impegno profuso è opportuno
acquisire sufficiente padronanza di se stessi, delle proprie sensazioni ed emozioni,
nonostante la giovane età.
A tal fine è auspicabile
l'acquisizione di strumenti, metodi e tecniche per gestire ansia e stress, per
mantenere alta la motivazione e per essere fiduciosi in se stessi, nelle proprie
capacità e possibilità.
Per gli adulti è importante non
focalizzarsi troppo sulla vita dei figli rischiando di essere troppo
apprensivi, giudicanti e pressanti; ma è importante anche focalizzarsi su se
stessi, fidandosi un po' di più dei propri figli e cercando di far sì che
gradualmente diventino più autonomi e responsabili.
Inoltre, per gli adulti, è
importante focalizzarsi non solo sulle difficoltà e i lati negativi dei propri
ragazzi ma anche su qualcosa di buono e di positivo che riescono a fare.
Altri accorgimenti che potrebbero
adottare gli adulti sono: presenza, disponibilità all'esserci, attenzione,
condivisione attività, comunicazione meno conflittuale, ascolto e confronto.
Matteo SIMONE
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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