mercoledì 10 maggio 2017

Giuseppe Mangione: Alla fine è sempre una grande festa

Matteo SIMONE 
 

Inossidabile Giuseppe perché mantiene le sue qualità invariate nel tempo, anzi con il passare degli anni riesce ad acquisire sempre più competenza, più capacità, più consapevolezza, più autoefficacia, più resilienza nell’affrontare situazioni, nell’organizzarsi, nel competere, nel risolvere situazioni.

In particolare, l’ha dimostrando ideando e organizzando assieme ai suoi amici, con grandissimi meriti organizzativi, Riccardo Blasi e Gimmi Aliberti una gara straordinaria, la prima edizione della 6 ore Coratina, con partecipazione nutrita di gente che corre e cammina, con diverse distanze fino ad un massimo di 6 ore dove il primo classificato Stefano Velatta ha totalizzato 81 km, un chilometraggio che supera gli 80 chilometri è per pochi in Italia.

Federico Borlenghi, ultramaratoneta: A ogni gara si impara qualcosa

Matteo Simone   

La Tuscany Trail Crossing di 103km D+ 3.220 vede come vincitrice femminile Simona Morbelli per la terza volta con il crono di 10h49’25”. 

Mentre i primi in assoluto ad arrivare al traguardo sono Carlo Salvetti della Bergamo Stars Atletica in 09h09’43”, Franck Manivoz della Cimalp Hoka Mieltonia in 10h14’47”, Daniele Donna dell’Atl. Franciacorta in 10h17’00”, Federico Borlenghi del Triathlon Cremona Stradivari in 10h34’01”, Stefano Bernini dell’ATL. Fiammecremisi S.Vito in 10h49’12”. 

martedì 9 maggio 2017

Ciro Di Palma, ultrarunner: Di gare ne ho corse tante e tra le più dure al mondo

Matteo SIMONE  
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Gli ultrarunner, persone squisite e collaborative, sempre pronti a darti una mano, a venirti incontro, ad aiutare altri a compiere imprese e giungere al traguardo, molti diventano pacer, decidono di mettersi a disposizione di altri per condurli al traguardo di una maratona in un tempo prefissato.

Alcuni anni fa ho avuto l’opportunità felice di conoscere Ciro di Palma, pacer alla maratona di Terni, di seguito ci racconta la sua attività di ultrarunner rispondendo ad alcune domande di alcuni anni fa.
Ti puoi definire ultramaratoneta?Certo, sono un ultramaratoneta, per due motivi: il primo è perché corro distanze oltre la classica maratona e il secondo è perché ho la mentalità da ultramaratoneta: 'Guardo Oltre!”.

Michele Debenedictis, Milano Sanremo: Ho scoperto di avere grandi potenzialità


Da Milano a Sanremo, una corsa a piedi della lunghezza di 285 km è stata vinta da un Portoghese che ha preceduto l’Argentino Pablo Barnes e un Britannico, in quarta posizione arrivano due Italiani, Michele con il tempo di 42h55’ assieme a Nerio Bartolini. 

Di seguito, Michele racconta la sua avventura rispondendo ad alcune mie domande.
Complimentissimi, com'è andata? Soddisfatto?Ciao Simone la gara è andata benissimo addirittura al di sopra delle mie aspettative in quanto ero sicuro di portarla a termine ma non con quei tempi e con quelle scorte di energie.”

Davide Restuccia, calciatore: Pensare positivo e combattere fino alla fine


Lo sport ti trasforma, l’euforia della vittoria ti da tanta carica e tanto entusiasmo che non ti riconosci più, sembri di essere un’altra persona. Di seguito Davide racconta la sua esperienza e le sue impressioni di atleta calciatore, rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, mi è capitato di sentirmi importante come un campione, ad esempio quando ho fatto assist, goal o belle prestazioni decisive per la mia squadra.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica? “Ho cominciato a praticare calcio dall'età di 6 anni e tutt'ora sto giocando.”
Quali sono i fattori e le persone che hanno contribuito al benessere e performance nello sport? “Io ho avuto la fortuna di farmi allenare da persone vere che amano il calcio e che mi hanno trasmesso la loro passione e quando ti trovi in un gruppo compatto anche le prestazioni in campo si vedono.”
Qual è una esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport e nella vita? “Io penso che lo sport sia come la vita e che quindi non bisogna mai mollare soprattutto alle prime avversità perchè nella vita di tutti i giorni poi si farebbe la stessa cosa. MI è capitato di giocare male nonostante mi fossi allenato bene ma ho continuato ad allenarmi con costanza e sacrificio e alla fine i risultati arrivano sempre.
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Mia mamma preferirebbe che non giocassi ma solo perchè ha paura che mi faccia male mentre il mio papà e le mie sorelle non hanno mai avuto pareri contrari. Nel mio gruppo di amici più stretti c'è chi pratica come me e chi no.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Il primo anno che cambiai squadra andando a giocare nel Pianoscarano (Viterbo), vincemmo il campionato provinciale e finita l'ultima partita in casa, festeggiammo davanti al nostro pubblico e mi misi una parrucca tipo cugini di campagna e iniziai a ballare passi di ballo mai visti prima.”

Alessandro Reali: 2017 Quest’anno proverò la 100km del Passatore

Matteo Simone

Capita di incontrare qualcuno che ti parli del suo sport, che ti invita a correre, che ti invita a iscriverti alla sua società e poi può succedere che lo sport e in questo caso la corsa in particolare ti appassioni e sperimenti benessere allenandoti e gareggiando, di seguito Alessandro, racconta la sua esperienza di atleta runner.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sento campione ogni volta che finisco una gara… Tutta la mia preparazione viene inserita nei ritagli di tempo che trovo tra lavoro e famiglia.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica? “Ho iniziato a correre circa 5 anni fa, dopo aver conosciuto un gruppo di persone del mio quartiere con le quali ogni mattina condividiamo qualche ora di sport e sane risate tra il nostro parco, il bar e la palestra. Da lì ho iniziato a fare gare di 10 km, per poi avventurarmi nelle mezze maratone, mi sono appassionato sempre di più e ora corro circa 4 maratone l’anno. Quest’anno proverò un’altra esperienza, la 100 km del Passatore.”

lunedì 8 maggio 2017

Vito Intini: Una bella vittoria alla 2^ 12 ore Parco delle Cascine 2017

Matteo Simone

Non c’è un età per iniziare a fare sport o per essere competitivi, così come non c’è un’età per smettere di fare sport o di smettere di essere competitivi.
Vito Intini (A.S. Amatori Putignano) continua ancora a fare l’atleta vincendo il 6 maggio 2017 la 2^ 12 ore Parco delle Cascine, totalizzando 130,652 km e precedendo Fabio Costi 119,813 km e Ivan Battisti 117,319 km. Tra le donne, la vincitrice è stata Sabrina Gargano con 109,037 km precedendo Azzurra Agosti 107.787 km e Laura Failli 89,257 km. 
Di seguito possiamo approfondire la sua conoscenza attraverso le risposte a un mio questionario risalente a qualche anno fa. 
Cosa ti spinge a continuare a essere ultramaratoneta?Le motivazioni sono un po’ cambiate. Prima era per raggiungere e conoscere i propri limiti oggi più per sfida verso la legge biologica dell’invecchiamento.”

E’ risaputo che le gare di endurance, di sport prolungato, in condizioni più avverse, quasi estreme, è la testa che fa la differenza, la notevole esperienza ti permettere di gestire situazioni, crisi, difficoltà.

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