venerdì 1 settembre 2017

Alessio Alessandroni: Sogni da realizzare? Le mie prossime maratone

Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 

Bisogna avere sempre un piano B, o comunque reiventarsi sempre, trovare sempre una passione che ci faccia sperimentare benessere e lo sport sembra essere un veicolo di benessere anche se a volte arrivano infortuni o patologie più o meno gravi.

Di seguito, Alessio (ASD Podistica 2007 Tortreteste) racconta la sua esperienza di calciatore e corridore rispondendo a un mio questionario.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Ogni volta che termino una gara o vincevo giocando a calcio.”

Intervista a Loris Cappanna e Stefano Masini, atleta non vedente e guida

Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 

Se si vuole si riesce a fare tante cose, importante è decidere obiettivi e mete, studiarle a tavolino e pianificare il percorso per arrivarci nel miglior modo possibile.

Fare da guida a un atleta non vedente o ipovedente è un’esperienza e un’opportunità unica e arricchente, bisogna proporsi, bisogna sperimentarsi, bisogna essere scelti per fidarsi e affidarsi.
Si seguito Loris e Stefano raccontano la loro esperienza di atleta non vedente e guida rispondendo ad alcune mie domande.

giovedì 31 agosto 2017

Stefano Masini, atleta guida: Correre con Loris è sempre davvero emozionante

Matteo Simone

Fare da guida a un atleta non vedente o ipovedente è un’esperienza e un’opportunità unica e arricchente, bisogna proporsi, bisogna sperimentarsi, bisogna essere scelti per fidarsi e affidarsi.

Si seguito Stefano racconta la sua esperienza di atleta guida rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai deciso di fare questa gara di duathlon?Con Loris già da tempo pensavamo di fare una gara di triathlon. Allo scopo abbiamo cercato e trovato uno sponsor, grazie al quale è stato possibile acquistare un tandem. Agli allenamenti di corsa, abbiamo quindi aggiunto uscite in bici e qualche nuotata in piscina. 

Saverio Monti, ultrarunner: Lo sport aiuta a capire molto di se stessi

Matteo SIMONE 

A volte lo sport ti prende, sperimenti performance e successi, va tutto bene, ti alleni duramente, segui programmi di allenamento, segui i consigli dell’allenatore, del nutrizionista, ti confronti con eventuali psicologi dello sport, con altri atleti più forti, ma alla lunga successo e performance possono portare comunque a uno stress peri essere sempre al top della forma.

Non si può fallire, sempre dimostrare di essere efficienti e al top della forma, alla ricerca di sponsor, di ingaggi, di convocazioni, a volte si decide di mollare e dedicarsi allo sport in maniera più distensiva, più partecipativa, più impulsiva e istintuale, è quello che avviene per gli atleti amatoriali che comunque faticano ma con meno stress, senza tante pretese, avventurandosi, sperimentandosi, liberi di provare e mettersi in gioco.

L’ultrarunner Marinella Satta illustra la 6 ore di Pianezza (TO) del 30 settembre


L’ultramaratoneta Marinella Satta, capace di portare a termine la maratona palleggiando con due palloni da basket, illustra la gara di 6 ore di Pianezza (TO) rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai deciso di organizzare la prima gara?Innanzitutto per passione, visto che amo le ultramaratone, ho chiesto al mio presidente di società pod. Tranese, Renzo Fallarini, se era disponibile ad aiutarmi, lui, essendo un ottimo organizzatore e un grande appassionato ha accettato.”

Loris Cappanna: Duathlon a Cagli (PU), quale occasione migliore per iniziare


Se si vuole si riesce a fare tante cose, importante è decidere obiettivi e mete, studiarle a tavolino e pianificare il percorso per arrivarci nel miglior modo possibile.

Loris, racconta la sua esperienza di duathlon rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai deciso di fare questa gara di duathlon?Assieme alle mie guide è da tempo che ci alleniamo per il triathlon ma ci vogliamo arrivare per grado. Una settimana fa ero su Facebook e per caso ho ascoltato di questa gara di duathlon a Cagli (PU). Quale occasione migliore per iniziare, due telefonate di cui una a Stefano (atleta guida) e una agli organizzatori della gara e ci siamo lanciati.” 

mercoledì 30 agosto 2017

Marinella Satta, ultrarunner, 10 maratone in 10 giorni


Qualcuno dice che bisognerebbe fare massimo due maratone l’anno, una a primavera e l’altra in autunno, ma i tempi cambiano, anche i professionisti fanno più di due maratone l’anno, gli ultrarunner sono un mondo a parte, nel fanno una al giorno per 10 giorni, per 40 giorni per 60 giorni.
Di seguito Marinella racconta la sua esperienza di correre 10 maratone in 10 giorni rispondendo ad alcune mie domande.
Che sapore ti lasciano queste 10 maratone in 10 giorni? “Molto soddisfatta, anche se il 9° e 10° giorno ho sofferto parecchio per terminare le maratone, per via di una grossa vescica, sotto il piede sinistro, per via dello sterrato. La stessa cosa che mi capitò l'anno scorso alla 6 giorni di Policoro. Questa volta sono riuscita a curarmi meglio, con pomate varie, e avendo a disposizione più tempo per recuperare, ho portato a termine le maratone.”
Si fa tutto, a tutto c’è rimedio, è quello che sperimentano ultramaratoneti, alcuni abituati a correre per 6 giorni continuativi, abituati a gestire fame e sete, vesciche e altri inconvenienti.

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