Bisogna avere sempre un piano B, o comunque reiventarsi sempre, trovare sempre una passione che ci faccia sperimentare benessere e lo sport sembra essere un veicolo di benessere anche se a volte arrivano infortuni o patologie più o meno gravi.
Di seguito, Alessio (ASD Podistica 2007 Tortreteste) racconta la sua esperienza di calciatore e corridore
rispondendo a un mio questionario.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Ogni volta che termino una gara o
vincevo giocando a calcio.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “A 6 anni scuola calcio, da li
proseguendo fino alla 2^categoria. Da 20 anni in poi solo tornei e partite
amatoriali. Nel 2009 ho iniziato con la corsa e smesso con il calcio
gradualmente per infortuni seri.”
Certo
calcio e corsa sono due sport diversi, l’uno è caratterizzato dal gioco di
squadra e dai contrasti e l’altro è più uno sport individuale e anche non
essendo di squadra comunque si vive il clima di gruppo o società in allenamento
o gara, inoltre è raro avere contrasti in corsa.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e/o performance?
“Il cercare di mantenere sempre efficiente il fisico anche in considerazione
del mio lavoro.”
Spesso
lo sport viene usato per scaricare eventuali stress e tensioni derivanti da
impegni lavorativi o incombenze familiari. Inoltre, considerato alcuni lavori
troppo sedentari, diventa importante mettersi in moto, mettere in attività
apparati vari, respiratorio, cardio circolatorio.
Inoltre lo sport aiuta ad
organizzarsi e pianificare, placa gli animi, sbollenta, fa sedimentare, aiuta a
risolvere difficoltà e problemi. Insomma la corsa in particolare diventa un
confessore e una modalità per fare i conti con se stessi.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance? “L'esperienza personale senza
tralasciare consigli di amici più esperti.”
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te e/o hai sperimentato le emozioni più belle? “La mia prima maratona, quella ti
lascia i segni dentro e fuori.”
La tua gara più difficile? “La mia seconda maratona portata a termine con un doloroso affaticamento muscolare.”
Il traguardo della prima maratona è un momento importante, significa che hai fatto un lungo e graduale percorso da quando hai iniziato a mettere i primi passi, ti sei procurato l’abbigliamento tecnico adeguato, ha partecipato alle prime gare fino a decidere di dedicarti a un periodo di tempo per preparare la maratona che richiede tempo e impegno.
Mi sa che Alessio ha corso la sua prima maratona il 10 aprile 2016 in 3h57’23” a Roma e la seconda maratona il 2 aprile 2017 in 4h06’25” sempre a Roma.
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare?
“La Cortina Dobbiaco fatta da solo per la prima volta senza aver mai disputato
gare di quella lunghezza.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva?
“Cortina/Dobbiaco 2016, il pullman che ci ha condotto a Cortina mi ha messo al
tappeto sulle curve. Sono partito con i conati di vomito ma alla fine è andata.”
Alessio ha corso per due volte consecutive la 30km Cortina Dobbiaco Run: il 31 maggio 2015 e il 5 giugno 2016.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport:
pre-gara, in gara, post-gara? “Emozione e paura pre-gara, voglia di
portarla a casa durante, soddisfazione alla fine con qualsiasi risultato.”
A cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Soprattutto ad evitare gli infortuni
ai quali sono predisposto.”
Quali condizioni fisiche e/o ambientali ti hanno indotto a fare
una prestazione non ottimale? “Non ne ho riscontrate, fortunatamente
sopporto bene caldo/freddo/pioggia...certo beccare un acquazzone al 38 km non è
il massimo.”
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Il mantenimento dell'efficienza fisica
e la condivisione di questo sport con persone speciali.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con pazienza e desiderio di farcela.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo
sport?
“La vita è piena di ostacoli, essere sportivi può aiutare a superarli anche
mentalmente.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera
sportiva?
“Mai, lealtà prima di tutto. Il doping non è lealtà.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Potrebbe portare gravi conseguenze.”
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “Che non devo esagerare ma nemmeno
mollare.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Che i limiti ce li poniamo noi, il
fisico se ben allenato può' superare sfide che non avremmo mai nemmeno pensato.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “Assolutamente no e spero di riuscire
a insegnarlo anche alle mia figlie.”
Per quali aspetti e in quali fasi ritieni utile lo psicologo dello sport? ?
“Credo che ci siano livelli in cui un aiuto anche psicologico sia fondamentale
sia per la riuscita di una sfida ma anche per superare infortuni seri.”
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare?
“Il prossimo obiettivo è sempre quello di portare a termine una gara in base
allo stato di forma del momento. La gara deve essere sempre portata a termine
con il sorriso, mai schiavo del risultato. I sogni: le mie prossime maratone.”
Un’intervista ad Alessio è riportata nel libro “Cosa spinge le persone a fare sport? Copertina flessibile – 12 febbraio 2020 - di Matteo Simone (Autore)
Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone a fare sport.
Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale.
Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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