mercoledì 13 settembre 2017

Stefano Velatta, Campione Italiano 40miglia 2017: Uso di più la testa e limito gli sbagli


Un’occasione ghiotta per Stefano (Olimpia Runners) partecipare alla 40 miglia e confrontarsi con atleti di calibro come Buccilli, specialista in maratona, e Calcaterra Re della 100km.

l mondo degli ultrarunner è molto amichevole, si è disposti a confrontarsi e ad apprendere dagli altri, c’è meno tensione e meno stress rispetto ad altre specialità dove gli atleti sono più agguerriti.
Di seguito Stefano racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Complimentissimi, com'è andata? Buccilli imprendibile? Soddisfatto?
Buccilli è un atleta fortissimo, un grande sulle mezze e maratone però, come ha dimostrato, riesce ad esprimersi ad alto livello anche su distanze più lunghe...su una 100 potrebbe fare bene secondo me ma lui ha ancora da dare tanto in maratona, è giovane avrà tempo per provarci. È proprio grazie a Carmine, sua sorella e a suo cognato Manuel, persona fantastica, che ho potuto partecipare a questa bellissima ultra. Buccilli e Manuel mi misero in contatto con l’organizzatore Luigi Turchetta che mi ha invitato ed ho detto subito sì.”

Stefano sembra essere consapevole delle sue potenzialità e dei suoi relativi limiti, concordo sulla sua analisi su Buccilli che sembra essere, per il momento, un atleta che potrebbe ancora migliorare in maratona e cercare di far bene per farsi notare e ambire a un posto in maglia azzurra avendo un personale credo attorno alle 02h16’, per lui c’è tempo per dedicarsi alla 100km, e comunque sono scelte difficili da fare.
Momenti critici, problemi, esigenze particolari durante la gara?Momento critico sulla salita dura del percorso al 38esimo km ma non per la fatica, anzi salivo facile, ma per la paura sia mia che di Giorgio di aver sbagliato strada, avevo la sensazione di tornare indietro invece per fortuna era corretta.

In gare lunghe a volte si rischia di perdere la retta via, ci si trova in poche davanti e c’è sempre il timore di fare chilometri in più perdendo tempo prezioso.   
Avevi abbigliamento e integrazione idonei? Ti è mancato qualcosa che non avevi considerato?Sono partito in canottiera, Giorgio invece era più coperto, sapeva cosa ci aspettava, ma non ho patito il freddo anzi in alcuni punti del percorso sentivo aria calda e dopo gara sotto la doccia Giorgio rideva quando gli dicevo che sentivo aria bollente durante la corsa. Di solito mi faccio seguire da mia figlia in bicicletta ma domenica non mi sembrava proprio il caso quindi non avevo niente se non 2 gel, acqua non ci mancava. Anche Giorgio era solo.”
Pensieri, sensazioni, emozioni, prima, durante, dopo la gara?L’emozione più grande è stata vedere Calcaterra alla partenza ed ero convinto che si involasse con Carmine subito dopo lo sparo invece non lo ha seguito anche perché è andato via subito molto forte ed io sono riuscito a stare con Giorgio. Ogni tanto guardavo l’orologio e pensavo 5km fatti al fianco del re posso raccontarlo ai miei amici poi 10km e ancora 20, non mi sembrava vero, si correva sul filo dei 3'40"/3"45" quindi allegro tenendo conto cosa veniva giù dal cielo e da sotto acqua costantemente alle caviglie e in alcuni tratti anche di più.
Poi a 9 km dall' arrivo Giorgio si stacca ed io non ho attaccato ho solo continuato con mio passo cercando una progressione ad ogni km che mi separava dall' arrivo anche per testarmi e questo mi ha permesso di recuperare 4' su Carmine All'arrivo tanta gioia sarei stato felice anche di fare terzo logicamente arrivare secondo mi dà tanto morale per il futuro ma sto con i piedi per terra perché lo so, oggi vai forte domani non si sa quindi mi godo il momento è continuo ad allenarmi seriamente.”

Bello vedere l’evoluzione di se stessi attraverso le gare e il confronto con altri atleti, atleti idoli diventano amici e avversari di gara, poi quando superi il maestro e soprattutto quando lasci dietro il RE della 100km Giorgio Calcaterra, ti rendi conto che sei a buon punto, che sei cresciuto atleticamente e come persona, che stai su un trampolino che potrebbe far indossare prossimamente una maglia azzurra importante, bisogna solo continuare così a centrare obiettivi e fare gare mirate che ti mettono addosso l’attenzione dei mass media, degli osservatori della Nazionale Italiani, di eventuali sponsor, sempre restando con i piedi per terra.
Hai scoperto ancora qualcosa di nuovo in te stesso e negli altri atleti?In me stesso ho scoperto che sto migliorando sulla gestione della gara, uso di più la testa e limito gli sbagli.”

E questo è importante in questo tipo di gare, la gestione delle energie e degli impulsi, un passo alla volta con piccoli obiettivi all’interno della stessa gara, e questa gara offriva tanti obiettivi, stare al passo del Re Giorgio, salire sul podio, il titolo di campione Italiano IUTA 40 miglia, e Stefano, senza farsi prendere dalla fretta e dall’ingordigia è riuscito a spuntare tutti e tre gli obiettivi risalendo il Liri sotto una pioggia incessante.
Organizzata bene la gara? Percorso, ristori?La gara è stata organizzata molto bene, personalmente Luigi mi ha trattato come un Top runner, se non di più, ed io ho dato il massimo proprio per onorare la sua gara e il suo invito. Purtroppo qualche problemino sul percorso c è stato ma chi ha corso si è reso conto del finimondo che stava accadendo e capirà. Ristoro ogni 5km, peccato perché Luigi aveva ingaggiato una nutrizionista per preparare a puntino tutto quanto dai carboidrati alle proteine investendo un sacco di soldi ma quasi tutto è stato distrutto dall'alluvione.”

Stefano è comunque un top runner, un atleta che quest’anno ha conquistato 4 titoli italiani, purtroppo la gente che si ingaggia non è resiliente come lo sono gli atleti.
Tifo e sostegno di famiglia e amici, com'era?Tifo poco, era impossibile stare a guardare la gara, un fiume sulle strade.”
Cambia qualcosa con questo nuovo titolo davanti a Re Giorgio?Come accennavo prima vado avanti, massimo rispetto per Calcaterra, lui è il numero uno sulle ultra, amato da tutti ci sarà un motivo...dopo la gara ha preso il microfono e mi ha ringraziato pubblicamente, quanti l’avrebbero fatto del suo livello? Nessuno, penso lui si perché lui è Giorgio Calcaterra.”

Giorgio è unico, esclusivo, un campione affermato e riconosciuto da un paio di decenni, Re della 100 km incontrastato che non sa dire di no a persone, atleti e organizzatori, a volte è presente in tantissime gare dalle 10km alla 100km, senza risparmiarsi. 
Prossime gare? Obiettivi?Adesso farò qualche maratona, Venezia Reggio Emilia e qualche mezza, poi sicuramente Seregno la 100km. Obbiettivo: fare da gregario a Giorgio al prossimo mondiale di 100km, sarebbe un altro sogno da realizzare ma vediamo parlerà la strada.

In effetti è sulla buona strada Stefano e sembra che per lui il meglio debba ancora venire.
Stefano è menzionato nei libri:
“L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa delle lunghe distanze” di Matteo Simone, Giuseppe Mangione. Editore: Sacco. 2017. https://www.libreriauniversitaria.it/ultramaratoneta-corato-esperienze-sensazioni-emozioni/libro/9788869513183
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, Aracne Editrice.

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Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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