L'Ultra
Trail du Mont Blanc (UTMB) è una competizione di Trail Running in semi-autonomia di 170 km 10.000+, Chamonix è il luogo di partenza e di
arrivo, tempo limite di 46 ore, si svolge sui tre versanti (francese, italiano
e svizzero) del Monte Bianco.
L’edizione del 2006 e del 2007 è stata vinta dall’Italiano Marco Olmo, mentre
quest’anno il vincitore è stato François
D'Haene con il tempo di 19h01’32” che l’aveva già vinta il 2012 e il 2014,
secondo a pochi minuti si classifica Kílian Jornet Burgada che l’aveva già
vinta tre volte il 2008, 2009 e 2011. La gara femminile è stata vinta da Núria
Picas con il crono di 25h46’43”.
Tra i tanti partecipanti anche l’Italiano ultrarunner Matteo Colombo che ci
racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao
Matteo che sapore ti lascia l’UTMB? “Ho vissuto una
bellissima esperienza all'interno di una delle gare di Trail Running più spettacolari e massacranti al mondo. 171 km e
10.000 metri di dislivello positivo attorno al Monte Bianco, attraversando tre
paesi: Francia, Italia e Svizzera.”
Immagino il tipo di gara in un contesto
naturale ma allo stesso tempo quasi estremo per uno sport continuato nel tempo
per ore in altitudine con dislivelli di migliaia di metri, in autosufficienza e
con temperature anch’esse considerate estreme.
Hai
avuto particolari problemi o criticità? Hai fatto incontri particolari?
“Una gara la mia gestita su più fronti, dall'alimentazione cercando di mangiare
ad ogni ristoro che incontravo, alla gestione del ritmo. Fino a Courmayeur (80
esimo km) sono riuscito a gestirmi bene il ritmo di gara in modo quasi
esemplare, salite comprese (da discesista quale sono!). Uscito dalla base vita
di Courmayeur, affrontando la salita infinita che porta al rifugio Bertone, mi accorgo
che le gambe della salita mi avrebbero da lì a poco abbandonato, lasciandomi
solo il piacere delle parti corribili e delle discese. Ad aggiungersi a questo
inconveniente, dettato da un clima polare e da una bufera di ghiaccio
nell'ascesa al col ferret (2500 mt
slm) un principio di assideramento alle mani che mi ha creato diversi problemi nell'affrontare
con decisione e ritmo l'ascesa. Fortunatamente scollinando poi velocemente dal
colle ho riacquistato velocemente l'utilizzo delle mani e la forza organica che
mi ha poi consentito di ultimare la folle corsa verso Chamonix. Da lì in avanti il destino mi ha portato poi a condividere
il mio UTMB con due grandi personaggi del Trail
Italiano: i connazionali Martina Chialvo (Piemontese) ed il valdostano Boaglio
Leglio, unitamente alla tacita decisione da parte di tutti e tre di arrivare
assieme a Chamonix con il tricolore
italiano fra le mani.”
Trattasi di un tipo di gara in cui non
bisogna gestire solo velocità e resistenza ma anche l’integrazione alimentare
adatta a quel contesto e al tipo di gara della durata di tante ore,
un’alimentazione che ti permetta di utilizzare energie pronte momento per
momento per non rischiare crisi, inoltre, il tipo di gara contempla la gestione
dell’attrezzatura tecnica idonea, dalle scarpe all’eventuale zainetto da portare
a seguito, eventuali racchette, eventuali ricambi. In gare di ultratrail si fanno sempre incontri di
condivisione di fatica e di complicità, in tanti arrivano insieme, a volte si
vince insieme ola gara, a volte ci si aspetta, questo è lo sport che vogliamo
non solo performance ma anche benessere individuale e collettivo.
Le
sensazione e le emozioni che più ti restano addosso? “32
ore di grandi emozioni. Questo è l'UTMB corso da Matteo Colombo.”
Certo posso immaginare quello che si può
sperimentare, paesaggi, fatica, stanchezza, incontri, ma importante diventa
avanzare sempre fino alla meta, attraversando eventuali crisi, facendo leva su
risorse personali interne e profonde che ti danno sicurezza per non mollare e
continuare.
Prossimi
obiettivi e sogni da realizzare? “Prossimo appuntamento
23/24 settembre. Ci riprovo a fare bene sulla 24 ore di Biel in Svizzera. Speriamo di avvicinarmi a questo benedetto
'criterio’.”
Oltre al fantastico mondo dell’ultratrail, Matteo sta sperimentando il
mondo delle ultramaratone su strada, su percorsi a circuito con elevate
performance.
Per
approfondimenti sugli ultrarunner è possibile consultare il libro Maratoneti e
ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida.
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.htmlMatteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento