Dott. Matteo Simone
Succede
di perdersi, soprattutto in gare lunghissime in condizioni di stanchezza, di
poca visibilità, in gare poco segnalate con indicazioni poco idonee.
E’
successo anche a me alla 100km di Asolo, gli ultimi chilometri di notte, mi si
era spenta la torcia ero da solo credevo di aver sbagliato strada, sono tornato
un pezzo indietro sulla stessa strada ho incontrato un’atleta che mi ha
rassicurato e abbiamo continuato insieme; poi arrivati ad Asolo, mancavano
ancora 5km all’arrivo mi sono seduto a un ghiotto ristoro con anguria e
melone, l’altra atleta ha continuato, l’ho raggiunta e ho notato che aveva
sbagliato strada, l’ho chiamata, abbiamo provato a continuare su quella strada, eravamo indecisi sul percorso,
e lì eravamo preoccupati e pensavamo: "Se
sbagliamo strada questi ultimi 5 km, più di 14 ora di corsa, non ci mettono in
classifica?"
Sono momenti che una persona ha difficoltà a decidere, continuare a
fare chilometri in più, ma poi ti vede qualcuno e dice: "Da dove sei uscito? Hai
preso un passaggio in macchina?"
Siamo tornati indietro e abbiamo ripreso la retta via stanchi con più chilometri sulle gambe, sul fisico e sulla testa, ma eravamo in classifica e alla fine all’improvviso mi sono tornate tante energie e ho corso come un matto superando alcuni altri atleti che avranno pensato: “Questo da dove esce? E’ appena sceso da un auto? Così fresco?” In realtà siamo proprio strani e di questo ci accorgiamo facendo parte di questo mondo bizzarro degli ultrarunner, sorprendente e affasciante.
Siamo tornati indietro e abbiamo ripreso la retta via stanchi con più chilometri sulle gambe, sul fisico e sulla testa, ma eravamo in classifica e alla fine all’improvviso mi sono tornate tante energie e ho corso come un matto superando alcuni altri atleti che avranno pensato: “Questo da dove esce? E’ appena sceso da un auto? Così fresco?” In realtà siamo proprio strani e di questo ci accorgiamo facendo parte di questo mondo bizzarro degli ultrarunner, sorprendente e affasciante.
Confrontandomi
con gli altri, un altro atleta mi ha riferito di aver sbagliato strada e di essersi
fatto accompagnare in macchina indietro sul posto dove aveva sbagliato strada, succede,
ma se ti vedono sono sempre pronti a lapidarti, certo a volte ci sono i furbi, ma
bisogna fare tanta attenzione prima di accusare essere sicuri, parlare con interessati
e loro conoscenti, a volte atleti si ritrovano al traguardo privi di senso non sapendo
che strada hanno fatto.
Ma
tutto è bene quello che finisce bene, importante comunicare, condividere,
sapere con chi si ha a che fare, riconoscere e rispettare le realtà e gli
errori altrui.
E’
successo anche a una mia amica ultrarunner molto forte e resiliente che
attraverso la corsa sta sperimentando un mondo nuovo fatto di sensazioni ed
emozioni, di amici; ha sbagliato strada e si è ritrovata davanti a tutti, pensa
un po’. Che succede in questi casi? Decidono i giudici, si parla con l’atleta,
i presidenti, si sentono le parti, si cerca di prendere una decisione la più
giusta possibile, l’atleta può essere spaventato, preoccupato, confuso,
potrebbe negare l’accaduto, ma le offese fanno davvero male.
Non
vanno diffamate e offese persone con parole indicibili, come se fossero
abitudinari di comportamenti scorretti, conosco abbastanza bene Aurelia per
difenderla da offese, per il resto sono i giudici d'accordo con atleti e
società a decidere, a volte ci sono più premiazioni per quelli che sbagliano
strada, insomma le parole umiliano e mandano in disperazione persone a volte
anche in depressione.
Conosco
Aurelia, dà tutta se stessa, per esempio, facendo da guida ad atleti non
vedenti e ipovedenti, andate a conoscerla agli allenamenti del lunedì e giovedì
alle 18.30 a Roma al Parco degli Acquedotti; è sempre la prima, fa più turni
consecutivi con tre atleti diversi, rende felici persone svantaggiate.
Con
l’occasione comunico che ci servono più guide soprattutto per le prossime gare della
Corri per il Verde 2017 che a partire da
quest'anno prevede CINQUE tappe. Non sono ancora note le location rendetevi disponibili
per le seguenti date: 5 Novembre, 19 Novembre, 26 Novembre, 10 Dicembre, 17
Dicembre. Le prime quattro tappe prevedranno la classica formula degli altri
anni. Mentre l'ultima tappa sarà una staffetta mista che porterà punti ad
entrambe le classifiche (maschili e femminili).
Tornando
ad Aurelia, trattasi di una resilient and performant woman (donna resiliente e
performante) fortissima sulla 100km e la 24 ore, e per aver portato a termine la
Nove Colli Running 202,4 km e la Milano - San Remo Running 285km, dimostrando
il suo valore atletico e di essere resiliente superando pioggia e freddo con
busta dell'immondizia e bottiglia di tè caldo sulla pancia.
Se
ha sbagliato gli si dice e si può anche squalificare ma non usiamo parole come
armi, certo per chi è recidivo il discorso è diverso.
E
comunque cerchiamo di scrivere di meno e correre di più soprattutto all’aria aperta
a contatto con natura e persone, il chiuso fa male.
Interviste ad Aurelia Rocchi sono riportate
nei libri:
“Lo sport delle donne. Donne sempre più
determinate, competitive e resilienti” (8 ottobre 2018) di Matteo Simone
(Autore).
“Maratoneti e ultrarunner”
Aurelia è menzionata nei libri:
“Correre
con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere
obiettivi, realizzare sogni” (Matteo Simone), pubblicato da Progetto Cultura
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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