Matteo SIMONE
Lo sport rimette al mondo ogni volta in modo diverso, importante è farsi trovare pronti per cavalcare l’onda del cambiamento.
Lo sport fa sperimentare
più consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, fa sperimentare
autoefficacia, pianificando e raggiungendo obiettivi sempre più sfidanti, fa
sperimentare sempre più resilienza superando sempre più momenti e periodo di
difficoltà o crisi.
Di
seguito Maria Luisa presidente dell’A.S.D. Se Vuoi Puoi, racconta la sua esperienza di
atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Tutte le volte che taglio un traguardo
nelle varie gare podistiche a cui partecipo e mi viene infilata una medaglia mi
sento una campionessa in quanto sono riuscita a superare gli ostali che mi si
presentano man mano e soprattutto la mia mente che mentre corro spesso mi
sussurra “non c’è la farai mai”. Alla fine scaccio questo pensiero e mi rendo
conto che prevale sempre il cuore e questo può farti superare qualsiasi ostatolo.
Allora posso dire di essere una campionessa.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Atleta? Quando mi sento chiamare così mi
viene da sorridere se penso che fino a 3 anni fa ero una sedentaria, una che
preferiva stare sul divano che fare sport. Nel 2007 (e precisamente il giorno
del mio compleanno il 17.05) mi è stata confermata una diagnosi (che allora
mi era suonata come qualcosa di terribile) e cioè: 'cara la mia Maria Luisa lei
ha la sclerosi multipla'. Oggi invece dopo un percorso di crescista personale
devo solo ringraziare quel giorno perché mi ha cambiato ed in meglio. Dopo i
primi anni di buio assoluto e di apatia e non voglia di fare, alcuni anni fa ho
cominciato ad avvicinarmi allo sport. Ho comprato le mie prime scarpe da
running e con quelle ho iniziato a prendere confidenza con il mio corpo e con
l’asfalto iniziando a macinare Km. Da lì è nato il mio amore per la corsa.”
E
meno male che c’è lo sport che a volte diventa terapeutico, che a volte ti fa
uscire da situazioni grigie e buie, che a volte ti permette di conoscerti
meglio e di più, sia il tuo corpo che la tua mente e il tuo cuore, che ti
permette di appassionarti a qualcosa, di raggiungere obiettivi, di confrontarti
con altri atleti e insieme fare squadra e raggiungere obiettivi sempre più
ambiti e sfidanti, per dimostrare a se stessi e agli altri che a ogni problema
c’è sempre almeno una soluzione, una via d’uscita, basta focalizzarsi sul
momento presente, essere fiduciosi e passare da una fase contemplativa alla
fase dell’azione e poi del mantenimento per continuare a sperimentare
benessere e a volte anche performance.
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere o performance? “Sicuramente
le endorfine che si scatenano durante e alla fine dell’allenamento. Stai
talmente bene che ti sembra di essere in pace. Durante gli allenamenti o una
gara la mente si libera da ogni pensiero e sei libero. Sei tu e il tuo respiro,
tu e il tuo corpo, tu e il rumore dei tuoi passi. Insomma sei con te stesso.”
Lo
sport ti permette di conoscerti meglio, di essere te stesso, di conoscerti
dentro te stesso.
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere o alla tua performance? “I primi periodi mi affidavo alle mie
percezioni, andavo a sensazione e volevo a tutti i costi fare tutto e subito
senza ascoltare il mio corpo. Ora ho capito che è buona cosa affidarsi a dei
professionisti. Ho un preparatore che mi segue con allenamenti mirati alle mie
reali capacità. Vengo seguita anche da un nutrizionista che mi sta insegnando a
mangiare in maniera corretta anche per poter rendere meglio durante gli allenamenti
e gare perché anche a tavola ci si allena. Anche se sull’alimentazione sono
ancora un po’ indisciplinata.”
Eh
sì perché a Maria Luisa le cose piace farle bene, non una semplice runner a
livello amatoriale, ma ha voglia di far bene e migliorarsi il più possibile.
Qual
è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai
sperimentato le emozioni più belle? “Difficile rispondere a questa domanda
perché ogni gara per me è speciale e mi regala tantissime emozioni.
Probabilmente quella più importante è quella della mia prima maratona (Brescia
13.3.2016) preparata in 3 mesi con l’inconsapevolezza di chi non sa a cosa va
incontro. Un viaggio nel viaggio, emozioni infinite che ancora oggi mi fanno
venire i brividi e quando ho tagliato il traguardo ho guardato mio fratello
(che mi ha accompagnato nei 42.195 metri) e gli ho detto: “ma l’ho fatto
davvero? Mi dai un pizzicotto magari sto sognando?”.”
Lo
sport ti permette di sperimentare sensazioni ed emozioni forti raggiungendo
traguardi ritenuti impossibili per chi è al di fuori, ma basta impegnarsi,
essere motivati e determinati e prima o poi i risultati arrivano e sempre più
importanti.
Quale è stata la tua gara più difficile? “Penso che sia stata quella con me stessa.
E’ stato difficile iniziare a correre, avevo equilibrio precario, inciampavo e
cadevo, correvo solo in compagnia di qualcuno e soprattutto non avevo fiducia
nelle mie possibilità, autostima a zero e pensavo che la S.M. potesse avere il
sopravvento su di me invece a oggi posso dire: 'Ho vinto io'!”
Eh
sì, se vuoi non la dai a vincere facilmente, se vuoi sei tu che conduci il
carro della tua vita a modo tuo e con i tuoi tempi, facendo ed essendo quello
che vuoi e come vuoi.
Qual è una tua esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la
puoi fare? “Come
dicevo prima dentro di me è scattata una molla, è come se si fosse accesa una
lampadina ed ho capito che se voglio veramente una cosa nulla e nessuno potrà
impedirmelo nemmeno una patologia come la sclerosi multipla.”
Quando
ti senti incastrato, con l’acqua alla gola, devi tirare fuori tutte le tue
capacità e le risorse residue, anche quelle che non credevi di avere per
sopravvivere nel miglior modo possibile.
Un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva? “Quando
corro mi diverto sempre. Con la corsa ho conosciuto tanti amici e quando ci
incontriamo nelle gare è sempre festa.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport? “Lo sport per me è la corsa. Le emozioni
che provo sono varie. Uso la corsa come valvola di sfogo dopo una giornata
pesante oppure quando sono giù di morale; uso la corsa per staccare dal mondo e
stare con me e uso la corsa perché mi rende felice e anche dopo tanti km o
allenamenti duri alla fine sei stanco ma uno stanco felice chiamiamolo così.”
Lo
dico sempre io che lo sport e in particolare la corsa rende felici, avvicina
persone, culture e mondi e questa sembra essere l’esperienza di Maria Luisa, un
nuovo mondo, una nuova scoperta, una nuova America, come dicevano una volta.
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Continuo a fare sport perché mi fa stare
ogni giorno meglio. Non mi sento malata anzi io penso e ci credo che sono
guarita perché sto talmente bene e faccio cose incredibili che è così.”
Questa
è l’esperienza di tante altre persone che hanno avuto un disagio, incidente,
difficoltà nella loro vita e sono stati costretti a guardare in modo diverso la
loro esistenza, con nuove consapevolezze, cavalcando l’onda del cambiamento,
con nuove direzioni.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “A oggi grazie a Dio non ho mai avuto
infortuni e le crisi le supero correndo.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo
sport? “Posso
solo dire che se una persona come me è riuscita a fare 5 maratone in un anno
solare e se ha trovato nello sport benefici in tutti i campi come non incoraggiare i ragazzi a praticarlo qualche
esso sia. Meglio uscire a correre o rincorrere un pallone che stare sul divano
a giocare ai videogiochi o davanti alla TV. Lo sport fa bene ed anzi secondo me
si dovrebbe trovare un modo per educare i ragazzi allo sport naturalmente uno
sport sano.”
Lo
sport dovrebbe andare a braccetto con lo studio a scuola e a casa, lo sport
diventa una forte e utile esperienza di vita, una modalità che dà tanti
insegnamenti per andare avanti nella vita.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “I miei genitori sono allibiti per i km che
sto macinando (in questo periodo quasi 70/80 a settimana) e mi ricordano sempre
quando ero una bimba di 8-9 anni e mi portavano alle gare campestri e io
immancabilmente alla partenza piangevo perché non volevo correre, ahahah come
cambiano le cose. I miei amici ormai non hanno più parole o meglio quando mi
vedono mi chiedono: 'Hai fatto allenamento? Oggi quanti Km'. Ahahha.”
Tutto
passa, tutto cambia, mai dire mai, ogni momento possiamo decidere quello che è
meglio per noi, quello che fa bene per noi, sia per il nostro fisico che per il
nostro cuore o la nostra mente.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica? “Ho scoperto una forza che non pensavo di
avere, una tenacia incredibile e soprattutto la voglia di dimostrare che posso
barcollare ma non mollare mai.”
Sembra
essere molto resiliente Maria Luisa, si piega ma non si spezza, come l’acciaio,
si può ribaltare la barca della sua vita ma lei riesce a mantenersi sempre a
galla. Brava Maria Luisa.
Riesci a immaginare una vita senza sport? “Oggi penso di no perché i benefici fisici
che ho avuto sono tantissimi quindi perché smettere? No, no finché avrò fiato e
gambe continuerò a fare quello che faccio anzi ho un sogno prima o poi vorrei
salire su un podio potrebbe essere anche a 70 anni.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti
e in quali fasi? “Sicuramente
per chi come me viene da una malattia così difficile da digerire una figura
come lo psicologo credo possa essere di grande aiuto se poi pratica sport
ancora meglio perché può prendere per mano quella persona e farla tornare a
vivere.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e
da realizzare? “Per
quanto riguarda i sogni realizzati sono stati tanti ed uno di quelli è stato
poter correre la Maratona delle Maratone quella di NY a novembre 2016. Una
maratona speciale per quello che si è vissuto e perché sono andata come
capitano della mia squadra composta in tutto da 7 persone con me. Tutti e 7 con
la sclerosi multipla alcuni che non avevano mai corso. Tutti e 7 ci siamo
preparati per affrontare questo viaggio e tutti e 7 abbiamo tagliato il
traguardo a Central Park. Incredibile e da pelle d’oca. Aver partecipato alla
Maratona di NY nonostante la sclerosi multipla ci ha fatto rinascere come
persone e dato un entusiasmo tale da voler coinvolgere altre persone che, sino
ad oggi, sono rimaste nell’ombra per paura di non riuscire a farcela. Uniti
abbiamo vinto la nostra sfida e uniti vogliamo continuare a sostenere la 'causa'. In questi mesi abbiamo ricevuto sostegno e affetto da ogni parte e
questa solidarietà ci ha veramente toccato nel profondo e quindi abbiamo
costituito l'ASD Se vuoi puoi, per dare voce a chi rimane nell’ombra. Ho deciso
di non fermarmi e cercherò di compiere qualcosa in più per sensibilizzare le
persone a credere sempre nei propri sogni e sostenere chi è più sfortunato. Nel
mese di ottobre 2017, sempre con lo scopo di dar voce a chi rimane nell’ombra e
raccogliere ulteriori donazioni alla riabilitazione del pavimento pelvico,
realizzerò il “percorso del cuore”.
Correrò tre mezze maratone e precisamente
il 09.10.2017 a Verona; l’11.10.2017 a Padova e il 13.10.2017 a Bologna per
concludere poi il 15.10.2017 con la Maratona di Parma. 105 km seguendo un
percorso che mi porterà a disegnare una traccia GPS a forma di cuore come è il
simbolo dell’associazione. Tutto questo anche perché: 'Un giorno qualcuno mi
aveva detto che queste gambe si potevano fermare …. Non avrebbero potuto più
muoversi. C'è stato un attimo che quelle parole mi hanno condizionato poi
tutto è cambiato … Io sono cambiata e ho scoperto una forza interiore che ha
dato una svolta alla mia vita … E queste gambe oggi mi hanno resa fiera di me
stessa e soprattutto vincente! Mi hanno permesso di fare una maratona contro
tutto e tutti. Ora posso dire che le mie gambe continueranno passo dopo passo a
condurmi verso questo meraviglioso viaggio che si chiama Vita!”
Bella
e toccante testimonianza di una donna resiliente che ha sperimentato una
crescita post traumatica, uscendo fuori da
una situazione difficile più forte, determinata e rafforzata con tante
buone intenzioni per se stessa e per gli altri.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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