domenica 3 dicembre 2017

6h lavello: 72,065km Filippo Castriotta, miglior prestazione 2017 in Italia M50

Psicologo Psicoterapeuta

Un mondo bizzarro e sorprendentemente quello delle Ultramaratone, 24 Ore di corsa a piedi per Telethon a Lavello, sotto pioggia e freddo, riparandosi un pochetto ma andando sempre avanti, occasioni di incontri, abbracci e selfie per tutti, il nord si incontra con il sud, tutti amici senza odio, né invidia, solo sana competitività e the winner is il grandissimo Matteo Nocera affacciatosi quest'anno nelle ULTRA distanze e ottenendo risultati strepitosi mentre Empoli Valeria arriva seconda assoluta e prima delle donne.
Degno di menzione nella gara minore Filippo Castriotta, anche lui quest'anno si appassiona alle Ultramaratone e alla gara minore di 6 Ore per Telethon di Lavello totalizza 72,065 km ottenendo il record assoluto per questa corsa, il primato annuale categoria M50 e il piazzamento annuale al 15° posto categoria M50 nel mondo.
La vincitrice della 6 ore è Trisolino Addolorata che totalizza 50,880 km.

Matteo Nocera, 24h di Lavello (PZ) 2017; 1° Assoluto con record della manifestazione… 198km

Matteo Simone

Matteo Nocera, un eroe determinato e motivato dalle mille risorse e tante soluzioni concludendo la gara di corsa a piedi della durata di 24 ore a circuito, nonostante condizioni meteo avverse, nonostante chilometraggio inferiore alle aspettative.

Ha dimostrato comunque il suo valore di atleta e soprattutto di persona leale e attento verso se stesso e verso gli altri, sempre pronto a dimostrazioni di affetto, stima, riconoscimento e gratitudine.
Di seguito il suo messaggio a fine gara: “Condizioni climatiche estreme che in alcuni momenti non permettevano di correre, freddo fitto vento forte e tanta pioggia. Cmq ho corso per circa 22 ore… ho vinto con record della manifestazione… 198km. Grazie per il sostegno… dopo pubblico un post. Questa è stata veramente dura. Infatti per me è la vittoria più bella dell'anno…! Sì grazie anche a te. Ho sempre pensato oggi in gara a un viaggio con il proprio corpo per conoscerti e renderti complice con lui per i tuoi limiti e le tue risorse.” 

Bello davvero, sempre in crescita come esperienza, risultati e consapevolezze. Sono contento che qualcosa passi, grazie.

Dario Santoro: Ho imparato a dare peso solo alle sensazioni che avrò in gara

Matteo Simone

Dario Santoro, Campione Italiano di maratona nel 2015, nonostante la sua giovane età inferiore ai 30 anni e nonostante le poche partecipazioni alle maratone, era molto maturo e pronto per questa esperienza regina a Firenze ma qualcosa ha impedito la possibilità di fare il suo primato personale, ecco cosa mi dice a fine gara: Com'è andata? Sofferto il freddo? We Matteo, oggi si è andati tutti in ipotermia, pensa i keniani da 2h06 hanno fatto 2h16-2h14...io fino al 18°km ho corso e stavo bene, ma da lì in poi è aumentata la pioggia il vento e il freddo, e ho deciso di portarla al termine per orgoglio.

Nel qui e ora della gara tutto può succedere, così com’è successo che il clima non è stato favorevole e ha compromesso la prestazione cronometrica ma non il piazzamento generale della gara in quanto arrivato comunque 7° assoluto in una manifestazione internazionale con 9.000 partecipanti, terzo degli italiani ma c’è da dire che gli altri due italiani sono arrivati poco più avanti a lui e comunque le loro origini non sono italiane ma di popoli e nazioni che in maratona si esprimono con risultati prestigiosi.

sabato 2 dicembre 2017

Zagara: Ansia per il maltempo, adrenalina, voglia di vincere un'altra sfida


Si sperimenta tanto prima e durante un grande evento, prima ci sono tanti pensieri, tanti dubbi, su cosa indossare alla partenza, cosa portarsi dietro, come alimentarsi, nonostante l’esperienza non si è mai completamente pronti, durante una gara ultra di distanza superiore alla maratona e con difficoltà di percorso può succedere di tutto e bisogna avere la capacità mentale di essere sereni e prendere quello che viene affrontando tutto al momento opportuno senza porsi limiti prima e consumare energie importanti.

Di seguito Zagara racconta la sua esperienza prima di una gara importante di ultra corsa rispondendo ad alcune mie domande.

Giuseppe Di Gioia, ultrarunner: Dopo 3 mesi di preparazione ormai sono carico

Matteo Simone

Di Gioia Giuseppe, A.S.D. Running Academy Lucera   conclude la maratona di Firenze in 03:29:08, real time 03:25:24. 

Quando fai il tuo dovere negli allenamenti, nella preparazione per qualcosa di importante puoi presentarti il giorno dell’evento alla partenza contento, soddisfatto, sicuro e determinato per quello che hai fatto e poi quello che viene viene si porta a casa sempre una ricca esperienza come è solito fare nell’ambiente degli ultrarunner.
 Di seguito Giuseppe rcconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande prima della maratona di Firenze.
Ti senti pronto?La sensazione è quella di essere pronti come si è sempre all'erta perché imprevisti possono esserci sempre. Comunque dopo 3 mesi di preparazione ormai sono carico.”

Gianluca Giraldin: Mi sono appassionato alla mtb e da lì non mi sono più fermato

Matteo Simone

A volte si incontra lo sport o è lo sport a incontrare noi, può succedere a scuola, può capitare che i genitori siano atleti e allora se incontri uno sport che ti piace, che ti appassiona, diventa una modalità di stare al mondo sperimentando prima benessere e poi se viene, se ti impegni, se ci tieni, si può sperimentare anche performance.


Di seguito Gianluca, 25 anni, racconta l a sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mi domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?No, nella mia vita quotidiana non mi sono mai sentito un campione, perché avendo fatto tutta la trafila giovanile con avversari che campioni poi lo sono diventati davvero, sono sempre stato cosciente del gap tra me e loro.

Per ottenere qualcosa bisogna crederci e dare valore a quello che si fa

Matteo Simone


Per ottenere qualcosa bisogna crederci, essere consapevole delle proprie capacità e limiti, impegnarsi duramente, essere determinato, mettere in conto infortuni, avversari più forti, sconfitte e momenti bui, rialzarsi sempre e ripartire sempre con pazienza, senza fretta, con modestia e umiltà, rispettando gli altri e vivendo sempre l'esperienza che dà frutti importanti da portare a casa serenamente, questo è lo sport che vogliamo.

Dare valore e apprezzare quello che si fa, chiedere aiuto ad amici ed esperti; cercare compagnia, insieme è sempre meglio; provare altre modalità di fare sport, c'è un'infinità di modelli di riferimento; cercare di essere creativi, inventarsi sempre nuovi percorsi, nuovi esercizi, la mente ha bisogno di variare; porsi obiettivi da raggiungere e test intermedi; essere più positivi e accettarsi di più; fare sport in modo bizzarro e controcorrente come corsa all'indietro o scalzi, la novità stimola.

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