domenica 17 dicembre 2017

Marco Antonio Zaragoza: Sarò in grado di affrontare sfide sempre più grandi

Podré estar capacitado para retos cada vez más grandes
Matteo SIMONE 
 

Marco Antonio Zaragoza, studente del dottorato in Scienze biochimiche dell' Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM) è riuscito a realizzare un nuovo record messicano di ultra-distanza di 208,9 km per 24 ore di corsa nel Campionato del Mondo tenutosi a Belfast, in Irlanda Nord. 

Il precedente record nazionale era 203,7 km, di Sergio Vidal in una competizione tenutasi a Dallas, in Texas, nel 2015.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Marco Antonio Zaragoza attraverso risposte ad alcune mie domande.

sabato 16 dicembre 2017

Maddalena Lanzilotti: La prima 24h, non pensavo di poter fare tanti km

Matteo SIMONE 

Il mondo delle ultramaratone appare bizzarro, sorprendente, fantastico e a volte meraviglioso, si incontrano persone che si mettono in gioco partecipando a gare di lunga durata, si condivide fatica e gioia, ristori e arrivi.

Di seguito. Maddalena racconta la sua prima esperienza ad una gara di corsa della durata di 24 ore a circuito, rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Maddalena, che sapore ti ha lasciato questa 24 ore? Avuto problemi, criticità? “Per me era la prima 24h, mi ha lasciato sicuramente una grande soddisfazione in quanto non pensavo di poter fare tanti km. Non ho avuto problemi particolari, ho gestito il tutto fin dal primo km e il mio fisico ha risposto pienamente.”

Michele Debenedictis, ultrarunner: Un sogno SPARTATHLON 2018!


Se vuoi raggiungere il tuo obiettivo, ORA è il momento di agire, di passare all’azione, non rimandare, segui l’esempio di campioni resilienti e determinati come Michele che non teme pioggia, freddo e sonno.

Di seguito, Michele racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande riportate sul mio ultimo testo “SPORT, BENESSERE e PERFORMANCE Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? “È stato appunto la curiosità di vedere cosa c’era oltre quel muro.”

Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? “Misurarmi con me stesso.”

Zagara: Il mio debutto con il mio primo pettorale fu stupendo

Matteo Simone  

A volte la vita ti mette a dura prova, ti fa incontrare problemi e ostacoli, situazioni difficili da gestire, affrontare e superare, poi succede che incontri lo sport e tutto cambia, sperimenti altri modi di essere al modo, altre modalità di sperimentare benessere, fatica, gioie.

Da una parte fatica e sofferenza e dall’altra parte gioie e soddisfazioni. Così’ diventa un modo per vivere intenso e piacevole.  
Di seguito, Zagara racconta le sue esperienze di vita e di sport rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Campionessa mai, né nello sport, né nella vita.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato con 3 amiche, ci chiamavamo quelle delle 5.50 perché le 5.50 era l'orario che ci davamo all'alba per scendere e poi incontrarci per allenarci. Poi piano piano la corsa mi ha preso sempre più. Non uscivo con il Garmin, non sapevo neanche che fosse, ma so che a volte rientravo dopo 3 ore. Più correvo e più ero felice...sicché un amico mi invitò ad iscrivermi ad una società per poi correre la mia prima gara: la Garibaldina 19km con il passaggio sui Ponti della Valle dove ad attendere c'era l'inno di Mameli. Brividi e commozione. Il mio debutto circa 6 anni fa con il mio primo pettorale fu stupendo.”

Giuseppe Di Gioia: Ogni arrivo è il punto di partenza per il prossimo obiettivo

Matteo Simone 21163@tiscali.it 

Non bisogna mai smettere di sognare, è importante pianificare, programmare e vedersi mentalmente avanti nel tempo nel trasformare i sogni in realtà e poi impegnarsi duramente per la meta. 

Di seguito, Giuseppe Di Gioia ci racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Nella mia vita non mi sono sentito mai campione in quanto, per me ogni arrivo è il punto di partenza per il prossimo obiettivo, questo se da un lato può essere un male, in quanto non porta a goderti il momento, dall'altro ti da lo stimolo per ripartire.”

venerdì 15 dicembre 2017

Il 15 dicembre a Torre Spaccata: Psicologia dello Sport e non solo

Nell'ambito della manifestazione “Riusciranno i libri a salvare il mondo?” venerdì 15 dicembre alle ore 16.30 presento il mio primo libro: Psicologia dello Sport e non solo.

Lo scopo della manifestazione è quello di dimostrare l'importanza del libro nella nostra civiltà e il suo fondamentale utilizzo nella crescita e salvaguardia dell'uomo. 
Viale dei romanisti 53, presso ex mercato rionale, metro C torre spaccata.
E’ un libro divulgativo rivolto ad atleti, praticanti sport individuali o di squadra, psicologi, tecnici e staff medico di società sportive, famigliari di sportivi.
Argomenti trattati nel libro sono la psicologia dello sport, la psicoterapia della Gestalt, la psicologia dell’emergenza, l’EMDR, l’incontro con l’altro, la maratona, il doping.

Loris Cappanna, non vedente: L'emozione più forte è stata quando ho fatto il pacer

Essendo cieco totale, più che stare attento io, devono stare attente le mie guide
Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 

Se si vuole si riesce a fare tante cose, importante è decidere obiettivi e mete, studiarle a tavolino e pianificare il percorso per arrivarci nel miglior modo possibile.

Fare da guida a un atleta non vedente o ipovedente è un’esperienza e un’opportunità unica e arricchente, bisogna proporsi, bisogna sperimentarsi, bisogna essere scelti per fidarsi e affidarsi.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Loris attraverso risposte ad alcune mie domande.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?Lo sport mi ha dato nuovi stimoli e opportunità.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione?Essendo cieco totale, più che stare attento io, devono stare attente le mie guide, anche se devi comunque fare sempre attenzione ai rumori che ti circondano.”

Translate