mercoledì 25 marzo 2020

Alessandro, portiere: Penso di aver dimostrato discrete doti calcistiche

Il mio carattere grazie allo sport si è evoluto in positivo
Matteo Simone 

Lo sport diventa un grande insegnamento di vita e un’opportunità per conoscersi bene e cercare di trasformarsi continuamente in persona migliore sia dal punto di vista sportivo che mentale. 

Di seguito Alessandro racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, quando la mia performance portava alla vittoria o al conseguimento di risultati notevoli.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?È iniziato tutto da bambino quando più che di sport si parlava di gioco. Ho iniziato a praticare il calcio all’età di 4 o 5 anni ed ho continuato regolarmente fino ai 19 anni. Questo gioco è diventato prima di tutto una passione che ho mantenuto negli anni, difficile vederlo come un semplice sport. Da questo però penso derivi tutto: con un ritmo di 3 allenamenti più una partita a settimana come minimo (ovviamente ‘all weather’) ho sviluppato la mia atleticità che poi ho da sempre sfruttato in qualsiasi altro ambito sportivo, spesso con modesti o buoni risultati.” 

Tiziana Franzetti, 100% Anima Trail: Al di là di ogni risultato io vinco sempre

Lo sport è stato quel toccasana che mi ha definitivamente resa completa
Matteo Simone

Tante volte lo sport diventa la cura, un possibile cambiamento nello stile di vita che fa sentire bene, vivi e vegeti. 

Lo sport permette di organizzarsi per allenarsi e portare a termine gare e imprese. Con lo sport si vince in partenza, si sente di valere, di essere in grado di far qualcosa per sé stessi o per la propria squadra. Lo sport è una grande valvola di sfogo, è importante fare sport soprattutto in periodi di stress, per elaborare, riflettere, mettere in circolo endorfine che fanno star bene. Di seguito l’esperienza di Tiziana attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è lo stato del tuo percorso per diventare atleta?Diciamo che in realtà il mio percorso cominciò con pochissima fiducia da parte mia! Io così statica, sedentaria e poco predisposta allo sforzo fisico e mentale ... ricordo perfettamente i miei 2 primi km di 5 anni fa sulla pista ciclabile in 20 minuti, ho provato la stessa sensazione che ho avuto ieri quando guardando il mio garmin ho letto 22 km a 5’16”, per i veri atleti è roba da ‘tartarunner’ oppure lo chiamano anche defaticamento ... io lo definisco un record! Insomma una passione incontrollabile.”

martedì 24 marzo 2020

Marilena Brudaglio, atletica: Lo sport insegna il valore della vita

Vorrei essere libera di allenarmi, la corsa mi fa vivere 
Matteo SIMONE 

Non c’ è un ‘età precisa per iniziare a pratica un’attività sportiva, sarebbe preferibile iniziare da ragazzi per gioco, per svago, per imparare a stare con gli altri, a cavarsela a scoprire il proprio corpo, a mettersi in gioco in sfide e competizioni. 

Ma va bene anche iniziare da grandi per caso o per cambiare stile di vita. 
Di seguito Marilena, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Per me essere campionessa significa vincere le gare con tempi importanti, io sono amatore e ho iniziato troppo tardi. Comunque è sempre emozionante vincere la gara o arrivare nelle prime tre assolute.

Sara Pastore, runner: Quando si fa sport non si utilizza solo il corpo ma anche la testa

Lo sport è importante sia per lo sviluppo fisico che per quello mentale
 Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta

Lo sport è una grande fetta importante nella vita della persona che fa mettere in gioco sia il fisico che la mente della persona costruendo obiettivi da raggiungere con allenamenti, sacrifici e poi gioendo con soddisfazione quando si arriva al traguardo o alla fine di un allenamento o competizione. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Sara attraverso risposte ad alcune mie domande.

Carlotta Uber: Corro perché amo farlo e amo la montagna

Cosa hai scoperto nella pratica dello sport? Il sacrificio, la fatica, la gioia
Matteo SIMONE 

Lo sport dà tanto, credeteci, sviluppa consapevolezze e voglia di raggiungere traguardi difficili e sfidanti approfondendo sempre più la conoscenza di sé e condividendo gioie e fatiche con altri atleti che diventano persone care per poter condividere tempo anche al di fuori dello sport. 

Di seguito Carlotta racconta la sua esperienza ricca e intensa nonostante la giovane età.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho fatto sci di fondo da quando ho imparato a camminare fino a un paio di anni fa (totale anni di agonismo 11). La corsa l'ho sempre usata come allenamento integrato allo sci, poi vedendo i risultati e siccome mi piaceva da aprile dello scorso anno ho deciso di dedicarmi e farlo al 100%.

lunedì 23 marzo 2020

Tener duro anche se le circostanze sembrano insostenibili

L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di sviluppare la resilienza
Matteo Simone

Non si è mai pronti ai cambiamenti di vita drastici e improvvisi. 

L’impatto di un evento considerato imprevedibile, devastante, stressante comporta sensazioni intense e insolite, forti emozioni, comportamenti non abituali. Si rimane sorpresi e impotenti davanti all'imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.
L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e relazioni, ricostruire sé stessi, la propria attività. L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di prendersi cura di sé. 

Tor des Géants 2019: Silvia Trigueros Garrote vince con record e 6^ assoluta

Mio marito dice che posso fare di meglio, e raramente si sbaglia
Matteo SIMONE 

Silvia Trigueros di Euskadi (Paesi Baschi) è la vincitrice del Tor des Géants 2019.

Corsa a piedi di 330 km con dislivello positivo di circa 24.000 m, con partenza ed arrivo a Courmayeur, attraversa il territorio di 34 comuni, si svolge in una sola tappa, in un tempo limitato di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza, comprende numerosi passaggi in altitudine, anche oltre i 3000 metri di quota.
Silvia conquista per la terza volta consecutiva il podio classificandosi 2^ nel 2017 e bissando la vittoria del 2018, impiega 85h23’15” classificandosi al 6° posto nella classifica generale e ottenendo il record della 10^ edizione del Tor des Geants, precedendo Jocelyne Pauly 94h22’02” e Chiara Boggio 96h55’05”. Il precedente record di 85h23’15” apparteneva a Francesca Canepa nel 2012.

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