martedì 24 marzo 2020

Carlotta Uber, Lagarina Crus Team: Corro perché amo farlo e amo la montagna

Cosa hai scoperto nella pratica dello sport? Il sacrificio, la fatica, la gioia

Lo sport dà tanto, credeteci, sviluppa consapevolezze e voglia di raggiungere traguardi difficili e sfidanti approfondendo sempre più la conoscenza di sé e condividendo gioie e fatiche con altri atleti che diventano persone care per poter condividere tempo anche al di fuori dello sport. 

Di seguito Carlotta racconta la sua esperienza ricca e intensa nonostante la giovane età.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho fatto sci di fondo da quando ho imparato a camminare fino ad un paio di anni fa (totale anni di agonismo 11). La corsa l'ho sempre usata come allenamento integrato allo sci, poi vedendo i risultati e siccome mi piaceva da aprile dello scorso anno ho deciso di dedicarmi e farlo al 100%.

Si nasce e si cresce facendo attività fisica, alzandosi e camminando e poi si inizia a correre sempre di più quando si diventa grandi ma meglio mettersi in gioco fin da ragazzi con uno sport che attrae e appassiona iniziando a giocare e poi a competere giorno dopo giorno.
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere e/o performance?La mia famiglia, il mio allenatore e i miei amici con cui condivido la mia passione (compagni di squadra e non).
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?Difficile dirlo. forse il Trofeo Pannarotta, una gara di corsa in montagna solo salita dove ho conquistato la vittoria assoluta. Ma sicuramente anche i campionati italiani 10 km su strada a Canelli, una gara nuova sperimentata senza aspettative e preparazione specifica che mi ha regalato forti emozioni.”

Vincere e soprattutto vincere in salita, contro tutto e tutti dà sempre tante soddisfazioni, davvero immense soprattutto quando ci si allena duramente affrontando e gestendo difficoltà quotidiane, crisi e infortuni.
La tua gara più difficile?Tra fine giugno e metà luglio ho vissuto un periodo difficile causa una forte carenza di ferro. Con la Ferritina a 7 e l'emoglobina bassissima le gare erano una sofferenza enorme per me. La gara più sofferta sicuramente nei campionati italiani di corsa in montagna a Recoaro Terme, ma anche la gara in montagna San Giacomo-altissimo.”
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?L'anno non è stato facile. Due infortuni e un periodo con forte anemia. Il primo infortunio è stato una sciocchezza rispetto all'altro, un versamento al ginocchio che nel giro 15/20 giorni di allenamenti alternativi era guarito. Il secondo è stato doloroso e lungo: periostite tibiale bilaterale e infiammazione del gastrocnemio distruggi che mi hanno costretta a 2 mesi di stop. Ho pianto e sono abbattuta ma non ho mai smesso di allenarmi (bici e nuoto) e crederci.

Ogni esperienza è un insegnamento che fortifica e sembra che Carlotta grazie allo sport stia facendo una grande strada ricca di soddisfazioni ma anche di stop e sofferenza che però non la abbattono ma la fortificano venendone fuori con tanta voglia di rimettersi in gioco affrontando gare e avversarsi con determinazione, curiosità e entusiasmo.
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?I familiari mi supportano tutti, per quanto riguarda gli amici mi circondo di persone che hanno la mia stessa passione, mentre compagni di classe e altri non mi capiscono più di tanto.”
Una tua esperienza che può darti la convinzione che ce la puoi fare?Non saprei, sono una a cui piace buttarsi e rischiare.”

Sembra che la forza di Carlotta sia quella di non farsi intimorire da niente e nessuno, qualsiasi cosa voglia fare lo fa con convinzione, volontà e sicurezza.
C'è stato il rischio di incorrere nel doping?Io? Assolutamente no. Ho iniziato a correre per caso venendo dallo sci e corro perché amo farlo e amo la montagna. Prendevo un farmaco per allergie, ma come ho iniziato a gareggiare ho subito contattato il medico e abbiamo sostituito il farmaco con alternative consentite.”
Cosa ti fa continuare a fare sport?La passione e l'amore che provo per la corsa.

Il grande motore e la elevata spinta per Carlotta è la forte motivazione e l’amore per quello che fa, corsa e soprattutto corsa in montagna, la fatica e la salita sono amiche di Carlotta, la portano fino in cima, sono la sua ombra amica.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per farli avvicinare allo sport?Provateci, fatelo per voi stessi. La sensazione che si prova dopo l'allenamento quando si hanno le endorfine nel corpo è qualcosa di indescrivibile.”

Abbiamo dentro di noi tutto ciò che ci rende felici, basta farlo uscire fuori attraverso lo sport per stare bene e renderci felici senza cercare altro di miracoloso.
Cosa hai scoperto nella pratica dello sport?Il sacrificio, la fatica, la gioia.”

Questo sembra essere il ciclo della vita, sofferenza, soddisfazioni, gioia e amore, tutto questo permette lo sport, una palestra di vita da apprezzare e da consigliare a tutti dalla tenera età all’età avanzata per emozionarsi e faticare ottenendo risultati e sensazioni ricche e intense.
Ritieni utile lo psicologo dello sport?Non lo so, credo che sia una cosa molto soggettiva. Personalmente non lo vorrei mai come figura accanto, ma dipende da persona a persona.”
Prossimi obiettivi? Allora prossimi obbiettivi riprendere a gareggiare ed allenarmi ovunque senza restrizioni. Poi si vedrà, sicuramente ho obbiettivi maggiori per la corsa in montagna e la strada, la pista non la sopporto.

Dott. Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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