Mi
piace ancora sognare, credo che i sogni aiutino a vivere
Lo sport a volte diventa un’opportunità di scoprire tante cose su se stressi e di conoscere anche tante persone anche molto diverse le une dalle altre.
Un mondo di fatica ma anche di riuscita che prevede programmi
di allenamenti intensi ma anche gare portate a termine difficili e sfidanti.
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Dominga attraverso risposte ad alcune
mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della
tua vita? “Si, vinsi per due volte una gara non competitiva e una di
quartiere, parlando in termini atletici mi sono sentita fiera di me stessa, ma
non una campionessa.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
“Il mio percorso è iniziato all'età di 5 anni, ho praticato diversi
sport, nasco come ballerina, la danza è stata la mia prima passione e tutt'ora
in gran segreto, nonostante la mia notevole massa muscolare, ballo con le mie
cuffie e provo a piroettare in casa quando non c'è nessuno … difficile
sembrare ancora una ‘ballerina’ alla mia età, si riesce meglio a tirare su i
pesi piuttosto che le punte dei piedi.”
Simpaticissima Dominga, l’ho conosciuta in un paio di
occasioni molto divertenti ma anche faticose, alla Roma Ostia del 2019 durante
la Happy Run organizzata da Brooks grazie all’invito dell’amica in
comune ultrarunner Iolanda Cremisi e alla Corsa di Miguel 2020 spingendo
le jolette. Tanta fatica ma ne è valsa la pena in entrambe le
manifestazioni, un vero piacere conoscerla.
Nello sport quali fattori e persone
contribuiscono al tuo benessere e performance? “I fattori,
più che le persone, sono la voglia di stare bene e di fare qualcosa per sé
stessi; si comincia a tavola cercando di non strafare e si finirà forse in
palestra a ‘smadonnare’ con quella ripetizione in più che farà sicuramente la
differenza.”
In effetti, sembra che Dominga non abbia solo voglia di fare
qualcosa per se stessa ma anche per gli altri, sempre in cerca di situazioni e
persone da conoscere e sperimentarsi per approfondire la conoscenza sua e degli
altri, per raccontare di persone e situazioni, per scoprire persone, mondi e
culture attraverso lo sport che non è solo fatica ma anche ricca esperienza.
La
gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Potrei
fare un lungo elenco di emozioni; per me, una in particolare potrebbe essere la
maratona di Venezia del 2018, vento e acqua alta.”
La tua gara più
difficile? “L'ultra maratona del Gran Sasso 2019; vento, pioggia
grandine, freddo e nebbia, davvero dura quell'anno.”
Dai suoi racconti, così come da quelli di tanti altri atleti, emerge che
'più dura è la lotta e più glorioso è il trionfo'; le gare facili non
piacciono a tanti, mentre si ricordano con entusiasmo e grandi risate le gare
dove si è avuta tanta difficoltà durante il percorso, per il maltempo o altro.
Quale esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “Mi
ritengo fortunata, penso che tutti possano farcela, il limite è solo nella
testa.”
Di questo ne è ben consapevole Dominga, lei che ha
conosciuto tante persone con problemi fisici che dimostrano tanta resilienza
mostrando sempre il sorriso e non sottraendosi a nessuna esperienza, né di vita
quotidiana, ne di vita sportiva e nemmeno di vite estreme.
E' vero che
se si vuole una cosa si può ottenere, si può fare, da soli o in compagnia, per
questo lei è sempre pronta ad allungare una mano verso l’altro per aiutare o
per spingere una carrozzina o una jolette, o per fare la pacer
accompagnando qualcuno fino al traguardo in un tempo prestabilito, questo è lo
sport che vogliamo senza stress, senza troppa competizione, senza aggressività.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara)?
“Il pre-gara genera tensione anche se mi ritengo una persona tranquilla, non
ho grossi problemi nel dover ammettere di essere una semplice ‘amatrice’ della
corsa, in gara spesso mi diverto, a volte mi concentro e altre volte ancora
metto da parte il crono ... il post gara è quello che preferisco, è il momento
della distensione totale, è stare bene anche se la gara non è andata proprio
come volevo.”
Succede che nel pre-gara si abbia un po’ di ansia che non
guasta perché sembra sempre che si dimentica qualcosa, che c’è da alimentarsi e
idratarsi bene, bisogna andare al bagno, non si sa come vestirsi, se coprirsi
troppo, se portarsi qualcosa a seguito.
Poi una volta partiti per Dominga c’è
la massima distensione alla ricerca delle sue sensazioni piacevoli, alla
ricerca di sguardi amici, di compagnia lungo il percorso, di incitamenti per
lei e per gli altri, e poi quando tutto è finito torna la pace ma l’adrenalina
è ancora elevata e la mente gira e rigira nei suoi racconti interni, in quello
che ha appreso, in quello che ha respirato e le sensazioni e le emozioni che ha
notato ancora una volta che la ricordano che è viva davvero e che la vita si
gode ora con lo sport, con il lavoro e con la famiglia.
Quali sono le
difficoltà e i rischi nel tuo sport? A cosa devi prestare attenzione? “Le
difficoltà sono solo nel percorso, il rischio è quello di farsi male magari con
una brutta caduta, per questo spesso sto facendo esercizi per la stabilità,
resistenza e potenziamento.”
Dominga è alla perenne ricerca di far meglio, di sperimentare
sempre più benessere e se si può anche performance cercando di migliorare
qualche volta le sue prestazioni curando alcuni aspetti nuovi attraverso metodi
e tecniche apprese da amici o conoscenti.
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Ho avuto un incidente parecchi anni, fa ho subito
un intervento chirurgico al ginocchio destro e sono dovuta stare ferma per
circa sei mesi, riabilitazione compresa nel pacchetto, l'ho superato
ricominciando subito una pratica sportiva, ho nuotato per molto tempo, mi ha
dato la forza di ricominciare.”
Dominga sembra essere alquanto resiliente, sempre pronta a
ricominciare, sempre abituata al peggio, si rialza sempre e mostra sempre un
sorriso che spiazza trasmettendo positività e ottimismo.
Un messaggio
rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Ai miei figli dico
sempre che lo sport ti fa il carattere, nel senso che ti dà la forza per
affrontare qualsiasi situazione e non aver paura.”
Familiari e amici
cosa dicono del tuo sport? “I miei figli sono contenti perché mi vedono
serena, mio marito un po'.”
Sempre utile avere un atleta in famiglia che stimola gli
altri a uscire dalla zona di confort per faticare sposando un sano stile di
vita.
Cosa hai scoperto nella stessa attività fisica? “Ho scoperto
che riesco ad essere forte di fronte a situazioni critiche, la mia istintività
e prontezza si è rivelata spesso utile.”
Ritieni utile lo psicologo dello
sport? “Penso
di sì, a oggi non ne ho mai avuto o sentito il bisogno.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?
“Per ora non ne ho, ne ho realizzato alcuni e mi piace ancora sognare, credo
che i sogni aiutino a vivere … quello che vorrei è fare la maratona di New
York, ma credo che rimarrà solo un sogno … economicamente parlando la vedo
dura.”
È importante farsi guidare dai sogni, avere un obiettivo che
ti ricorda che ti devi impegnare per andare a raggiungerlo.
Come ti vedi a
50 anni? “Mi vedo che ci sono vicina, mi vedo atletica o perlomeno lo
spero, anche se in definitiva un po' stanca ... a 50 anni mi vedo con mezza
vita sulle spalle e ancora tanta strada (almeno spero) davanti. Grazie per
avermi dato questa mezz'ora di sfogo.”
Segnalo alcuni miei libri pubblicati con Prospettiva Editrice: Il piacere di correre oltre; Sviluppare la resilienza; Lo sport
delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti; Sport, Benessere e Performance. Aspetti
psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento