Passa
tutto se siamo fiduciosi, collaborativi, pazienti,
Passa tutto se siamo fiduciosi, collaborativi, pazienti, se siamo comunque in contatto a distanza, se siamo sensibili, tolleranti. Passa tutto e si affronta tutto come i muri di tante maratone, possiamo e dobbiamo farcela sviluppando resilienza per cercare di uscire più forti e determinati per ritornare anche a correre maratone e ultramaratone sempre con il sorriso.
“…Era
ricoverato da cinque anni a causa di un infortunio subito sul lavoro mentre
stava ispezionando un cantiere. Una grave lesione l midollo cervicale l’aveva lasciato
completamente paralizzato. Era sposato, aveva un figlio di dieci anni a una
figlia di otto…Aggiunse di essere ben conscio che, con ogni probabilità,
sarebbe rimasto paralizzato per il resto dei suoi giorni ma non esitò ad
aggiungere che in passato aveva superato prove molto difficili, come la perdita
del padre, al quale era legatissimo, a soli quindici anni, con tute le
difficoltà economiche che seguirono…Mi venne in mente di chiedergli che voto
avrebbe dato alla sua esistenza: da zero, molto infelice, a dieci, molto
felice. Dopo un momento di riflessioni, con il sorriso sulle labbra e senza
esitare, mi rispose: ‘un bell’otto’. Rimasi sorpreso: mi affrettai a chiedergli
che valutazione avrebbe dato prima di quell’infortunio. Sempre senza
esitazioni, la risposta di Robert fu: ‘Direi un otto e mezzo, più o meno.’ ‘Solo
mezzo voto di differenza?’ chiesi con malcelata incredulità. ‘Caro dottore’, mi
spiegò Robert praticamente come per tranquillizzarmi, ‘le parrà strano, eppure
mi ritengo un uomo fortunato. Sono sopravvissuto a un gravissimo incidente con
tutte le facoltà mentali intatte, anzi, da allora la mia esistenza ha
acquistato un significato più profondo. Penso che, in un certo senso, quell’incidente
abbia fatto di me una persona migliore. Sono divenuto più comprensivo con gli
altri, apprezzo maggiormente piccole cose che prima mi parevano scontate…
Magari un giorno sarò in grado di aiutare chi, come me, ha visto il proprio
destino mutare tragicamente all’improvviso.’…Lavorando nel mondo dell’infermità
e dell’invalidità ho imparato ben presto due lezioni. La prima è che il potere
riparatore del pensiero positivo è immenso. La seconda è che, fra gli esseri
umani, la speranza è un sentimento molto più diffuso di quanto non si creda…Ma
fu indiscutibilmente la conversazione di quel mattino con Robert, al Coler
Memorial Hospital ad accendere nella mia mente la scintilla della curiosità nei
confronti dell’ottimismo: avrei studiato a fondo questo aspetto della
personalità capace di fare guardare i fatti della vita attraverso una lente che
ingrandisce i lati positivi e riduce quelli negativi.”
Bisogna comunque andare avanti fiduciosi,
speranzosi con forza e coraggio mettendo da parte altro e focalizzandosi per la
risoluzione del problema contingente non facile ma neanche impossibile, insieme
si può, anzi si deve soprattutto per i più piccoli che hanno ancora tanta
strada ma anche per i più grandi che si sono sempre adoperati per noi, “enjoy
and take care”, sii felice comunque.
Passerà tutto se andiamo avanti anche con
un po' di ansia, panico, paura, disperazione, sconforto. Rallentando o
fermandosi, sì può approfittare per riprendere vecchie e sane abitudini messe
da parte come scrivere, leggere, meditare, vedere vecchie foto cartacee, fare
qualche telefonata.
Interessanti e utili i messaggi della mia maestra di
yoga Giulia Menga:
"Buongiorno Mi mancate!
Oggi meditazione sul momento presente. Respira ogni passo, ogni lavata di mani
ogni sensazione. Rilassa il corpo mentre vivi questo tempo a cui non eravamo
preparati. E alle 19 siediti, canta ‘iam’. Rotea una spalla poi l'altra. Respira. In piedi nel triangolo medita sul
presente. A terra, nel pilastro e poi rilassati, parlati. Grazie a presto.
Giulia."
Anche le emozioni sono contagiose e
possono alleviare e ricaricare soprattutto chi sta in prima linea e vorrebbe
tanto restare in una casa al sicuro, andrà tutto bene se ognuno di noi fa del
proprio meglio cercando di essere una risorsa preziosa per sé stesso e per gli
altri continuando ad andare avanti anche se ora c'è paura, ansia, disperazione,
sconforto.
Eventi imprevisti e nefasti creano
sconforto possono destabilizzare. Non si è mai pronti a cambiamenti di vita
drastici e improvvisi. A seguito di eventi critici, disturbanti, traumatici;
oltre alle cure mediche, ai consigli da parte della comunità scientifica, ai
provvedimenti delle istituzioni; l’aiuto psicologico è importante e
fondamentale per la persona che ha bisogno di sentirsi tutelato, compreso,
ricevere un rinforzo sulle proprie capacità di affrontare la situazione.
L’impatto di un evento considerato
imprevedibile, devastante, stressante sui bambini e gli adulti comporta
sensazioni intense e insolite, forti emozioni, pensieri bizzarri, comportamenti
non abituali, è possibile che si possa manifestare panico, confusione,
congelamento, tutte sensazioni ed emozioni terribili che nessuno vorrebbe
sentire e sperimentare che spiazzano. Si rimane sorpresi e impotenti davanti
all'imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.
L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo
di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e
relazioni, ricostruire sé stessi, la propria attività. L’aiuto psicologico può
avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa di ritornare
gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di
prendersi cura di sé.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha
diffuso un vademecum intitolato “Gestire lo stress durante l’epidemia di
Coronavirus”.
Il Consiglio nazionale ordine psicologi italiani
ha realizzato un vademecum psicologico.
Gli psicologi possono intervenire dove c’è
trauma e tragedia per contenere ed elaborare dolore, sofferenza, panico,
disperazione, per accompagnare vittime e familiari per indirizzarli ad
accettare e affrontare l’onda del cambiamento imposta della routine giornaliera
in attesa di poter gradualmente ritornare alla quotidianità quando sarà
possibile.
Di seguito alcune informazioni utili, a cura degli psicologi dell’emergenza CISOM, che possono aiutarci ad evitare due errori possibili: sopravvalutare o sottovalutare (negare) il problema.
Di seguito alcune informazioni utili, a cura degli psicologi dell’emergenza CISOM, che possono aiutarci ad evitare due errori possibili: sopravvalutare o sottovalutare (negare) il problema.
La vita è bella anche restando a casa, la
natura ci viene a bussare per ricordare che ce la possiamo fare continuiamo a
impegnarci anche da casa, che andrà tutto bene se ci vogliamo bene, se ci rispettiamo,
se siamo un po' più tolleranti, fiduciosi, pazienti, responsabili, solidali,
sensibili ma soprattutto resilienti per poter cavalcare l'onda di ogni
cambiamento improvviso e inaspettato.
Segnalo alcuni miei libri pubblicati
con Prospettiva Editrice: Sviluppare la resilienza; Triathlon e Ironman. La
psicologia del triatleta; Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate,
competitive e resilienti; Sport,
Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e
performance dell’atleta; Ultramaratoneti
e gare estreme.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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