Il 12/09/2019 ho esaudito uno dei sogni che avevo… tagliare il traguardo del TDG
Il Tor des Géants è una corsa a piedi di 330
km con dislivello positivo di circa 24.000 m con partenza ed arrivo a
Courmayeur. Attraversa il territorio di 34 comuni, si svolge in una sola tappa,
in un tempo limitato di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza, comprende
numerosi passaggi in altitudine, anche oltre i 3000 metri di quota.
Nel 2019 la gara l’ha vinta Oliviero
Bosatelli in 72h37’13” precedendo Galen Reynolds 77h06’12” e Danilo Lantermino 79h09’46”
mentre vince la gara femminile con record del percorso Silvia Ainhoa Trigueros
Garrote in 85h23’15” che precede Jocelyne Pauly 94h22’02” e Chiara Boggio 96h55’05”.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Chiara attraverso risposte ad alcune
mie domande: Quando ti sei sentita campionessa nello sport? “A dire
il vero e con tutta onestà non mi reputo e non mi sento una campionessa nello
sport. Sono una persona qualunque che non qualche sacrificio in più cerca di
ottenere qualche buon risultato nello sport che mi appassiona.”
In effetti, le corse in montagna non si
fanno per diventare campioni per sperimentare benessere soprattutto mentale, ci
vuole grande passione per faticare per tante ore in montagna sperimentando non
solo bravura, competenza, capacità fisica ma anche intense sensazioni di
benessere e forti emozioni: Com'è stato il tuo percorso per diventare
atleta? “Beh… tutto è iniziato per un brutto scherzo della bilancia. Un
giorno di circa 8/9 anni fa la bilancia mi ha “sputato” in faccia un bel 73 kg!
La sera stessa ho indossato un paio di scarpe da ginnastica e sono uscita per
correre. L’obbiettivo era solo ritrovare una forma fisica persa per strada. Poi
le cose vanno da sé, ogni volta che uscivo a correre volevo fare qualche km in
più con un po’ meno tempo della corsa precedente. Nel frattempo i kg andavano
via! Chiacchierando con amici e conoscenti ho scoperto che un sacco di persone correvano
e così si formavano gruppi di allenamento. Un allenamento tira l’altro… poi le
prime gare da 7/8 km, poi la prima mezza maratona e la prima maratona. E li…
conosco una persona che mi invita a provare a correre sui sentieri di montagna.
Subito ero molto titubante in quanto non mi piaceva nemmeno correre per le
strade sterrate delle nostre campagne poi il suo entusiasmo mi ha contagiato e
una domenica mattina pronti via… su per i sentieri delle mie montagne. Al
termine degli allenamenti le mie parole sono state: da oggi mi vedrete più sui
sentieri che per le strade. E così ho spostato i miei allenamenti e i miei
obbiettivi. Nel giro di 2 mesi mi sono iscritta alla prima gara di trail il ‘gir
curt’ del Trail del Monte Soglio. E cosi dal 2013 ad oggi ho solo più corso
gare di trail arrivando a settembre 2019 al Tor des Geantes.”
La storia sportiva di Chiara è molto interessante
e utile per tanti che dovessero trovarsi in una situazione simile alla sua, si
può sempre provare a fare qualcosa per il proprio benessere cambiando lo stile
di vita da sedentario a sportivo e notando quello che succede, se non piace o è
difficile si torna sul divano altrimenti si prosegue sperimentando sempre più
benessere, incontrando amici che coinvolgono e consigliano, raggiungendo
piccoli obiettivi minimi che incrementano entusiasmo e passione: Quali
fattori e persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o performance?
“Oltre ad una grande passione personale, condivido il tutto con il mio
compagno di vita Massimiliano. Ci stimoliamo, incoraggiamo e sproniamo a
vicenda. In più cerco di trasmettere i valori dello sport a mio figlio!”
Come dico spesso: “insieme è molto meglio”,
avere compagni e familiari con la stessa passione è molto più facile, si vivono
insieme le opportunità che offre lo sport, soprattutto se si tratta di una
corsa a contatto con la natura e diventa un sano stile di vita anche per il
resto della famiglia: La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“Ogni gara regala emozioni diverse e le ricordo tutte con molto piacere.
Ricordo molto bene anche quelle che non sono andate come avrei volute o quelle
che mi hanno portato al ritiro e da queste cerco di cogliere gli errori
commessi e imparare qualche cosa in più! La gara dove ho sperimentato le
emozioni più belle? Ovviamente il TDG. Indimenticabile… indelebile nel cuore e
nella mente!”
Posso immaginare come la durissima gara
del Tor des Geants che fa restare in piedi correndo per alcuni giorni ossa
essere una gara indimenticabile soprattutto se si riesce a portare a termine e
a maggior ragione si sei riesce a conquistare un podio, ben fatto: La tua
gara più difficile? “Probabilmente ti aspetti che ti risponda il TDG! Ma
sorpresa… per me le gare più difficili sono le gare ‘corte’ quelle dove bisogna
dare tutto fin dal primo secondo!” Quale tua esperienza ti può dare la
convinzione che ce la puoi fare? “Beh in questo caso posso solo
rispondere che l’unica esperienza che mi ha dato la vera convinzione che ce la
si può fare è il TDG. In questa gara si va a raschiare il fondo ma km dopo km
scopri che il fondo è sempre più giù rispetto a quello che si pensa.”
Bella testimonianza, è vero che la durezza
di una gara non dipende dalla lunghezza o dalla difficoltà ma il primo elemento
è la motivazione, se la montagna con le sue difficoltà attrae allora si supera
tutto e il motto diventa: “più dura è la lotta, più glorioso è il trionfo”, se
non c’è motivazione anche solamente una gara di 100metri può essere
difficilissima. In effetti, superare le insidie del Tor des Geants con tutti i
suoli dislivelli e tutte le notti e i giorni con albe e tramonti da
attraversare con eventuale vento e acqua facendo attenzione a un’integrazione
alimentare adeguata permette di conoscersi profondamente e a scoprire che le
risorse residue individuali sono quasi infinite, basta aver fiducia e cercare
bene con positività: Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pregara, in
gara, post gara)? “Ho la fortuna di riuscire a vivere a pieno ogni
istante della competizione, dal pre a post gara. Quando una gara mi è
particolarmente a cuore la mia testa si concentra lì e la sogno anche di notte!
Durante invece resto molto concentrata sul sentiero, sul tempo e su ciò che
devo fare… dal quando devo mangiare, bere, dove rallentare e dove aumentare!”
Sembra essere tutto sotto controllo per
Chiara, con l’immaginazione mentale anche notturna attraverso i sogni può
comprendere eventuali difficoltà da poter gestire e superare e studiare a
puntino come e cosa mangiare per avere sempre i serbatoi colmi e affrontare la
lunga traversata di corsa a piedi: Quali sono le difficoltà e i rischi nel
tuo sport? “Rischi? Beh per mia fortuna non ne trovo! Difficoltà?
Sicuramente la capacità di gestire un’ultra trail. Imparare ad ascoltare il
fisico.” Come gestisci e superi eventuali difficoltà, crisi, sconfitte,
infortuni? “Crisi e difficoltà quando stai concentrato in gara per ore,
ore e ore si sa che arrivano e vanno affrontate! Forse sarebbe meglio dire si
sa che arrivano ma poi passano! Massimiliano mi ha insegnato che tante volte basta
mangiare un po’ di più e tutto passa… sembra funzionare! Le sconfitte… che
brutta bestia! Le sconfitte bruciano sempre. Sono macchie nere sulla memoria.
Come le affronto? Cerco di capire dove, come e quando ho sbagliato qualche
cosa. Poi? Do appuntamento a quella gara l’anno successivo! Infortuni: ad oggi
grossi problemi non li ho mai avuti. Solo piccoli traumi che ho curato
sicuramente non restando sul divano ma praticando sport alternativi come bici o
nuoto! Incrociamo le dita!”
È importante ascoltare sempre il proprio
corpo, essere in contatto con le proprie sensazioni corporee, e non farsi
mancare niente, e se qualcosa non va come dovrebbe cercare di attivarsi per
trovare una soluzione grazie anche ai suggerimenti di chi ci è passato o di
amici e familiari più esperti: Un messaggio rivolto ai ragazzi per
avvicinarsi allo sport? “I ragazzi di oggi amano la tecnologia, amano
gli smartphone e la playstation ma soprattutto NON amano la fatica. Lo sport,
praticato a qualsiasi livello è fatica! Credo che sia nostro dovere insegnargli
che la vita è più bella quando ci si pone degli obbiettivi e si fa di tutto per
raggiungerli! Sento spesso dire ‘ma io non ci riuscirò mai’, ‘ma io non sono in
grado di fare questa cosa’. Quello che posso dire è che tutto questo non è verità!
Io ho imparato sulla mia pelle che tutto è possibile soprattutto nello sport! I
risultati sportivi dipendono solo ed esclusivamente da noi stessi, dalla
voglia, dall’entusiasmo, dal desiderio che proviamo per raggiungere il nostro
sogno! Ragazzi… non bisogna mai smettere di sognare!”
La fatica a volte diventa preziosa per l’atleta,
gli fa comprendere che grazie a essa è riuscito a raggiungere dove si era
prefissato. Tutto è possibile se altri ci riescono bisogna provarci con diverse
modalità imparando sempre dall’esperienza: C’è stato il rischio di essere
coinvolta nel doping? “Partiamo dal presupposto che il doping, quello vero,
quello serio, quello che può permetterti di ‘migliorare’ credo che costi
davvero molto e non è alla portata di molti! Nel nostro sport (trail running)
non ci sono premi in denaro, ingaggi economici o sponsor che pagano le tue
gare, i tuoi allenamenti, il tuo tempo! Di conseguenza non c’è rischio di
coinvolgimenti! Negli ultimi periodi comunque i controlli sono aumentati anche
nelle gare amatoriali e la cosa non può che rendermi felice perché credo che
molte persone si facciano abbindolare da stupidi consigli su pastigliette,
integratori o porcherie simili che ti permettano di andare più veloce creandosi
alla fine magari anche dei problemi di salute! L’unica cosa che permette di migliorare
veramente è l’allenamento! Per quanto mi riguarda… beh lo dico sempre… non vedo
l’ora di fare un controllo antidoping!” Un messaggio per sconsigliarne
l’uso? “Un messaggio: andare a dormire la sera dopo la gara con la
coscienza pulita, sapere che il risultato che hai ottenuto è tuo, soltanto tuo
è il premio più bello che si può ricevere!”
Allenamento e motivazione sono le chiavi
del benessere, del successo, della performance. Al contrario sostanze e metodi
dopanti denotano una persona sconfitta in partenza: Familiari e amici cosa
dicono in merito alla tua pratica sportiva? “Ecco… qui si apre un argomento
pungente! Mia esperienza? Inizialmente la famiglia e gli amici non capiscono il
motivo di così tante ore dedicate agli allenamenti. Non comprendono a pieno
perché sacrificare il tempo libero per andare ad allenarsi. Poi… sarà
l’abitudine, sarà che i risultati arrivano e… se ne fanno una ragione.
Capiscono che non è tempo sprecato ma è tempo che si dedica a sé stessi per
raggiungere un sogno! Giusto qualche tempo fa un’amica mi ha detto: guarda
Chiara subito proprio non ti capivo perché questo tuo ‘isolarsi’ per correre,
correre e correre. Oggi invece ti guardo e capisco che ti rende felice, capisco
che stai facendo una cosa che ti piace e ti appassiona e che ti viene pure
bene! Oggi ho capito! Queste parole credetemi sono per me un regalo bellissimo!”
Bella testimonianza, alla lunga le persone
vicine che veramente vogliono bene comprendono e sostengono l’atleta delle
lunghissime distanze. Chiara sembra essere serena, sa il fatto suo, è altamente
motivata e tutto gli è semplice quando si tratta di faticare, sembra che quando
indossa l’abbigliamento da running diventi una super eroe, una super running
woman: Che considerazioni hai dello psicologo dello sport? “Sono una
persona che si allena da sola senza un supporto di un allenatore e senza uno
psicologo dello sport. Credo che ai miei livelli non sia necessario.
Sinceramente non mi sono mai posta domande in merito quindi mi cogli impreparata
sull’argomento.” Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?
“Beh la stagione 2020 è stata in parte programmata anche perché le gare di
rilievo internazionale richiedono l’iscrizione a inizio anno ma per il momento
a causa di quello che stiamo vivendo con il Covid-19 nulla di ciò che era
scritto è stato fatto! Speriamo che la situazione cambi a prescindere dalle
nostre programmazioni! Se ci sarà permesso sarò ai nastri di partenza della
LAVAREDO ULTRA TRAIL e della CCC (Utmb) dove mi metterò in gioco e mi
confronterò con il top mondiale! Poi ci stiamo organizzando per partecipare
alla CAPPADOCIA ULTRA TRAIL, una gara in un posto magico che mi solletica da
qualche anno, speriamo sia quello buono! Ovviamente nel mentre saranno numerose
le gare in preparazione a questi 3 eventi.”
Nella mente degli ultrarunner ci
sono sempre gare lunghe, difficili e sfidanti anche per confrontarsi con altri
e per approfondire la conoscenza di sé stesi e di posti immersi nella natura.
Ma a volte condizioni impreviste e imprevedibili come emergenze sanitarie
richiedono di fermarsi o rallentare e non resta che pazientare, essere
resilienti, ascoltare e attenersi alle prescrizioni e attenzioni della comunità
scientifica e delle istituzioni per cercare di risolvere e attenuare tutti
insieme una problematica che appare surreale, staremo a vedere: Sogni
realizzati e da realizzare? “Il 12/09/2019 ho esaudito uno dei sogni che
avevo… tagliare il traguardo del TDG mettendo i piedi sullo scalino più basso
del podio! Speriamo di esaudire il sogno di mettere i piedi sullo scalino più
alto!”
E che ci vuole? Le speranze vanno
alimentate con la motivazione e gli allenamenti, bisogna crederci sempre di più
allenandosi fisicamente e mentalmente, credendoci sempre di più considerando
ogni frammento della gara obiettivo: Un messaggio per le donne del mondo?
“Tocchiamo un argomento dolente! Purtroppo nello sport la donna non è ancora
riuscita a ricavare la stessa importanza che si dà alle performance in campo
maschile ma sono certa che prima o poi riusciremo ad avere la stessa
importanza. Negli ultimi anni il numero di donne che partecipano alle
competizioni è aumentato molto e mi auguro si continui di questo passo!”
Nello sport in generale no, ma nell’ultrarunning
le donne sia italiane che straniere hanno dimostrato di essere molto più
determinate, felici e resilienti degli uomini e questo lo descrivo in uno dei
miei libri dal titolo “Lo sport delle donne”, edito da Prospettiva Editrice.
Com'è stata l'esperienza al Tor?
Soddisfatta, criticità, puoi far meglio? Supportata da chi? “Beh
dalle risposte che ti ho dato credo che tu possa aver capito quanto il TDG mi
abbia segnato positivamente. È un’esperienza unica e indimenticabile. Come ho
detto le crisi su 330 km ci sono ma come arrivano poi passano bisogna solo
credere in sé stessi! Supportata da chi? Beh… il mio ringraziamento va senza
ombra di dubbio al mio compagno Massimiliano. Avere una persona di cui fidarsi
ciecamente è cosa fondamentale per il raggiungimento degli obbiettivi! Devo
senza ombra di dubbio a lui il mio risultato!”
Da pochi giorni Chiara è stata nominata
"atleta dell'anno 2019" da parte del Panathlon Club Ivrea e Canavese
nella persona del presidente Francesco Rao.
+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta
Nessun commento:
Posta un commento