Vincere la mezza maratona
a Palermo sotto gli occhi di mio figlio, emozione unica
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it
Bisogna sopravvivere se non altro per ritornare a correre, per poter ritornare a sperimentare belle e intense sensazioni, per provare a rivincere, a fare i personal best nelle varie distanze, ritornare a fare maratone cercando soprattutto per Barbara di scendere sotto le 3 ore, tornare a gareggiare sotto gli occhi dei propri figli, insomma tutto ciò ci permette di sacrificarci oggi per tornare a correre domani.
Ebbene sì, si resta a casa a fare
potenziamento, ginnastica, esercizi, circuiti, si resta a casa con famiglia,
facendo compiti a casa, pulendo casa, ma poi arriverà il momento che si uscirà
di casa per allenarsi e cercare gare per mettersi in gioco, per testarsi, per
incontrare amici e avversari, per vedere quanta forma si è persa e quanta forma
si è mantenuta, per ritornare a soffrire e gioire, a far parte di una squadra,
a incontrare allenatori.
Di seguito Barbara racconta al sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Di seguito Barbara racconta al sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso
per diventare atleta? “Ho cominciato a correre alle scuole medie grazie al
prof di educazione fisica dei tempi”.
Come sei cambiata attraverso lo
sport? “Ero una ragazzina timida e insicura, ho acquistato molta
sicurezza con lo sport”.
Si impara a crescere e a diventare adulti
non solo con la scuola ma anche con la pratica di vita soprattutto quella
sportiva grazie a qualcuno che coinvolge e invoglia a provare.
Nello sport
chi ha contribuito al tuo benessere o performance? “Avere un compagno e
una famiglia che ti sostiene contribuisce molto nel mio benessere e di conseguenza performance ”.
La gara dove hai sperimentato le emozioni
più belle? “Vincere la mezza maratona a Palermo, la mia città, sotto gli
occhi di mio figlio che mi aspettava all'arrivo, emozione unica”.
Tanto meglio se la famiglia è comprensiva e partecipa alla storia sportiva dell’atleta che ha bisogno di sostegno e supporto per il duro lavoro in allenamento e le gare da interpretare al meglio per tornare a casa sempre con tanto entusiasmo e voglia di continuare.
Tanto meglio se la famiglia è comprensiva e partecipa alla storia sportiva dell’atleta che ha bisogno di sostegno e supporto per il duro lavoro in allenamento e le gare da interpretare al meglio per tornare a casa sempre con tanto entusiasmo e voglia di continuare.
Cosa pensano
familiari e amici della tua attività sportiva? “Familiari e amici mi
sostengono e sono orgogliosi di me”.
Cosa hai scoperto di te stessa praticando
sport? “Ho scoperto di poter fare cose inimmaginabili”.
A volte lo sport cambia e trasforma, si
diventa più sicuri e socievoli, più coraggiosi, si scopre di avere risorse
insospettabili e imprevedibili.
Hai sperimentato l'esperienza del limite
nelle tue gare? “Purtroppo non riesco a spingermi al limite, né in gara
né in allenamento, questo è un mio limite”.
Ritieni utile lo psicologo
nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Uno psicologo nello
sport è fondamentale perché un atleta spesso ha dei limiti mentali
che uno psicologo può aiutare a superare”.
Quali sensazioni sperimenti facendo
sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara)? “Lo sport per me è uno
stile di vita, continuo a farlo come si continua a fare ciò che piace.”
Lo sport è una continua scoperta e una
continua crescita personale, si sviluppa consapevolezza delle proprie capacità
e limiti e si cerca di far meglio, di capire come si è e come si vuole diventare
impegnandosi e rivolgendosi a professionisti che possano dare una mano in
questa evoluzione fisica, mentale e spirituale.
Come hai superato eventuali
crisi, sconfitte, infortuni? “Ho avuto molti infortuni alcuni molto
lunghi e difficili in periodi di gare importanti, la voglia di tornare a
correre è così forte che ti fa superare tutto”.
Si supera tutto, i runner imparano a
essere resilienti, a essere pazienti, riflessivi, collaborativi e sanno che poi
arriverà il momento per dar sfogo alle energie accumulate nel tempo che fanno
esplodere in allenamento e in gara con forza, velocità e resistenza per
conquistare ogni traguardo prestabilito nel migliore dei modi.
Un tuo
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “I giovani di
oggi non vogliono soffrire, vogliono tutto facile. Cominciare a fare sport sarebbe
un arricchimento personale per uno sviluppo psichico-motorio utile da grandi.”
Concordo con Barbara, bisogna dare l’esempio
mostrando che lo sport ci rafforza giorno per giorno, facendoci diventare
persone migliori in ogni situazione sportiva e di vita.
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? “Quest'anno
abbiamo vinto il Campionato Italiano su strada, obbiettivi per il prossimo anno
sono riconfermare il titolo e un crono sotto le tre ore in maratona”.
Un
messaggio alle donne del mondo? “Un messaggio a tutte le donne è quello
di fare sempre ciò che piace senza pensare al giudizio degli altri”.
Una
frase o parola che ti aiuta nelle difficoltà? “No pain no gain ”.
Nella mente degli atleti ci sono sempre obiettivi
sfidanti ma non impossibili da raggiungere con duro lavoro e tanta fatica che
diventa molto amica perché contribuisce a diventare più forti, resistenti,
consapevoli e resilienti.
Come ti vedi a 50 anni?
“A 50 anni mi vedo sempre uguale con i pantaloncini da corsa”.
Matteo
SIMONE
380-4337230
- 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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