Lo sport è sfogo,
soddisfazioni, crescita e rafforzamento della propria persona!
Psicologo, Psicoterapeuta
Alla pagina FIDAL dedicata a Erica Marchetti, classe ’98, Bracco Atletica, è possibile visionarie la moltitudine delle gare delle svariate discipline dell’atletica leggera, dai 60 metri pani ai 1000 metri di marcia già alla sua giovane età di 22 anni presenziando anche in gare internazionali e mondiali.
Di questo passo c’è da aspettarsi che
Erica possa continuare la sua carriera sportiva e non si sa mai che arrivi a
correre una maratona o una 100km, oppure si dedichi anche al triathlon
completando un full ironman oppure
riesca a concludere una gara di decathlon.
Erica vanta i seguenti personali nelle
svariate discipline dell’atletica: Alto: 1.78 - Campi Bisenzio; Lungo: 5.62 –
Livorno; 200m: 27.66 – Livorno; 400m: 1:03.07 – Padova; 800m: 2:33.99 – Padova;
100 hs: 15.23 – Livorno; Triplo: 10.57 – Isernia; Peso: 8.51 – Padova; Eptathlon:
2815 – Livorno.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Erica attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Erica attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Qual è stato il tuo percorso per
diventare atleta? “Studentessa
universitaria con allenamenti una volta al giorno per 5 o 6 giorni.”
Quali fattori e persone contribuiscono
nello sport al tuo benessere e/o performance? “Il mio ragazzo, la mia famiglia e chi collabora per migliorare le mie
doti agonistiche.”
Lo sport può andare a braccetto con lo studio,
mente è sport è un ottimo abbinamento, non si può lavorare sempre di testa e
non si può lavorare sempre di fisico, ogni tanto è importante mettere da parte
il cervello e occuparsi del corpo così come non si può sviluppare solo capacità
fisica, insieme è meglio cuore, testa e corpo ottimi alleati per sperimentare benessere,
progredire nella vita e nello sport e cercare performance e successi nella vita
e nello sport-
La gara della tua vita
dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Mondiali di Cali del 2015, qualificazione per la finale e successiva finale.”
La tua gara più difficile? “Campionati mondiali Cali 2015.”
Nel 2015 ai Mondiali di Cali, Erica accede
alla finale salto in alto saltando 1,77 e ottenendo il settimo posto tra le 12 finaliste.
Erica otterrà poi in finale un ottimo decimo posto mondiale saltando 1,75
mentre la vincitrice è stata è stata Michaela Hruba che ha saltato 1,90.
Quale
tua esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare? “Brixia
meeting del 2015 (Maggio) dopo il superamento al primo tentativo di tutte le misure,
ma anche la qualificazione per la finale dei mondiali giovanili di Cali del
medesimo anno (luglio).”
Se lo fai una volta ci puoi riprovare,
questo aiuta a incrementare la fiducia negli atleti, già in passato Erica ha
mostrato di valere con prestazioni eccellenti, si tratta di ricordare come ha
fatto, soprattutto chiudere gli occhi e risperimentare le sensazioni avute per
poter replicare le condizioni della performance.
C'è stato il rischio di
incorrere nel doping? “No mai, mi documento sempre prima di assumere
qualsiasi medicinale anche se cerco di curarmi sempre con rimedi naturali.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, gara, post-gara)? “Eccitazione
ma talvolta paura prima della gara, adrenalina in gara e rilassamento post gara.”
La partecipazione a gare soprattutto
importanti e internazionali può causare anche timore e paura di sbagliare, di
non essere stavolta all’altezza, di essere battuti, di non andare oltre a
quanto sperato e allora bisogna mettere a tacere queste paure con esercizi di
controllo, soprattutto attraverso il respiro, focalizzandosi su se stessi, su
quanto si è lavorato fino a quel momento, su cosa è importante ora nella nostra
vita oltre allo sport e sul fatto che comunque vada le esperienze sono ricche e
intense e insegnano moltissimo.
Nel tuo sport a cosa devi prestare
attenzione? “Devo far attenzione a quali sono gli esercizi più adatti a
me con il coach, quanto mettere alla prova il mio corpo per il raggiungimento
dell’obiettivo.”
Ottenere la performance richiede
un’attenzione costante al minimo dettaglio, per capire quanto duramente si può
lavorare, quanto di può osare senza avere effetti collaterali negativi e
controproducenti, si tratta di un equilibrio tara atleta e allenatore, capire
insieme come fare per salire un po’ ala volta la scala della performance.
Familiari
e amici cosa dicono del tuo sport? “Sono molto contenti e ammirano il
mio sport.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
“Sostegno familiare e del compagno essenziale.”
È essenziale non essere da soli, quando si
vince e si gioisce meglio farlo in compagnia e quando si perde o ci si fa del
male meglio avere vicino chi sostiene e aiuta ad attutire i colpi.
Un
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Ragazzi, lo
sport è sfogo, soddisfazioni, crescita e rafforzamento della propria persona!”
Concordo, lo sport diventa una valvola di
sfogo che allevia la routine quotidiana ma è anche fatica, gioia e
soddisfazioni raggiungendo gradualmente obiettivi sfidanti e mettendosi sempre
in gioco senza risparmiarsi.
Un messaggio per le ragazze del mondo? “Lo
sport è bello ma solo se fatto con la voglia!”
Cosa hai scoperto nella pratica dell'attività fisica? “Che se ti alleni il corpo può rispondere in
modi che mai avresti immaginato, e che c’è una grande soddisfazione a
raggiungere gli obiettivi che ti predisponi.”
In effetti tutto sta a decidere e mettere
nero su bianco obiettivi da voler raggiungere e poi stilare un programma di
allenamento per seguire un percorso mirato che porti a raggiungere tali
obiettivi, ci si accorge che man mano che passano i giorni si costruisce sempre
più performance e cose ritenute impensate diventano reali e fattibili, ci si
abitua a tutto, alla fatica ad allenamenti duri e anche a raggiungere propri
sogni con duro lavoro e tanta motivazione.
Ritieni utile lo psicologo dello
sport? “Mai provato uno psicologo.”
Prossimi obiettivi? Sogni
realizzati e da realizzare? “Personal best dopo anni di infortuni. Sogni
realizzati in ambito sportivo la partecipazione ai mondiali giovanili di Cali
ma ne vorrei realizzare anche altri ovvero partecipare a manifestazioni
internazionali assolute con la nazionale italiana.”
Come ti vedi a 50
anni? “Spero di vivere con il mio attuale ragazzo, sposati, avere un
lavoro e dei figli che pratichino lo sport che preferiscono.”
Indossare una maglia della nazionale è
sempre un sogno di tanti atleti, vedremo cosa riuscirà a fare Erica godendosi
questo lungo viaggio nel mondo dell’atletica.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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